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Tenterò questa settimana, di dare un volto a quel gruppo di uomini e donne, che al momento negli USA dispongono di una forte influenza sull'amministrazione Bush, di fatto essendone ispiratori della politica estera. Li abbiamo spesso nominati qui ma senza approfondirne il pensiero ideologico. Mi riferisco ai neoconservatori USA, detti anche neocon. La loro storia innanzitutto investe tutta la seconda metà del '900, che li vede in procinto di scalare il potere non per il potere stesso ma per portare avanti le loro teorie. Credo che i neocon "usino" il potere, lo influenzino nelle scelte. Sicché si vedono ora di fianco del deludente (per loro) Carter, ora dello stimato Reagan, fino ai giorni nostri con Bush, nella cui amministrazione hanno trovato grande ascolto e spazi.
Chi sono e da dove vengono
Non sono un partito politico, ne una lobby. Essere neocon è uno stato d'animo come dice James Wilson su "The Neoconservative Vison". Nascono dalla sinistra newyorkese. In polemica aperta con la sinistra stessa e la sua elite culturale. Di fatto il perfetto neoconservatore è anticomunista, è contro l'invadenza dello Stato ma non abiura un minimo di walfare, è un ex di sinistra generalmente ma se andiamo a vedere meglio, non è difficile trovarne anche nelle file democratiche. In effetti la famiglia da cui provengono è appunto la sinistra americana e comunque non mancano di citare le fonti liberal nel loro linguaggio. Infatti non sono, come accennato, per lo smantellamento del welfare, infatti pur appoggiando Reagan negli anni '80, non hanno mai sposato il neoliberismo e la scuola di Chicago. Kristol, uno dei principali rappresentanti neocon, scriveva infatti di come capitalismo e welfare possano convivere.
Negli USA negli anni '80 quindi, c'era già chi parlava di "terza via". Non sono nemmeno anti abortisti "uber alles". A causa di questa evidente appartenenza ma per la loro eresia rispetto al resto del panorama della sinistra americana, sono oggetto di diffidenza e anche scherno. Il termine "neo", gli viene affibbiato proprio dai loro ex compagni, i segno dispregiativo, per distinguerli dai conservatori storici, quasi a voler evidenziare un loro carattere "ibrido" credo. E' comprensibile che questa trasversalità, li renda appunto un qualcosa di assolutamente transpartitico. Nella loro storia sono passati dalla sinistra alla destra, non per disinvoltura da voltagabbana, semplicemente andavano dove c'era terreno fertile per far crescere ed attuare le loro idee. Non a caso negli anni '70, appoggiarono Carter ma fu un'unione che durò poco. Delusi per la politica estera, per l'atteggiamento troppo tenero verso l'Unione Sovietica e per la scarsa incisività nel combattere la guerra fredda (per quest'ultima cosa hanno sempre accusato la CIA che fin da allora è caduta in disgrazia ai loro occhi), abbandonarono Carter e approdarono alla sponda repubblicana sostenendo Regan, con i limiti in politica economica che però che ho su descritto.
Approdarono, non divennero repubblicani, anzi quest'ultimi così poco intellettuali, ebbero una iniezione di "cultura" grazie ai neocon, che li avevano sempre considerati appartenenti ad un partito "stupido". I repubblicani fanno proprie molte idee dei neocon. Insomma la transpartiticità di questi signori è evidente, tanto che bacchettano a destra e a sinistra e vanno la dove trovano recettività per le loro idee. Perchè questo ? Occorre allora elencare brevemente le loro idee. Io direi che essi sono innanzitutto Americani, con la "A" maiuscola. Non accettano tentennamenti su questo. Hanno un forte spirito patriottico, pensano che gli USA hanno la missione di esportare la democrazia nel mondo, per questo sono per l'unilateralismo e per questo sono diffidenti verso ogni organizzazione transnazionale (ONU ecc..) e lo abbiamo visto in questi due anni con la guerra al terrorismo. Da questo punto di vista, li vedo piuttosto fanatici e mescolano alle loro idee, una certa dose di misticismo la dove dividono piuttosto banalmente il mondo in bene e male, per cui il male ha il sopravvento la dove non ne viene riconosciuta la natura devastatrice. Sono i buoni cioè, che tendono a fare questo errore. Tale teoria, che influenzò molto Kristol e Novak ad esempio, è opera del teologo della guerra fredda Niebhur. Oserei dire, una specie di rielaborazione del proverbio "Chi pecora si fa, lupo la mangia". Tuttavia i neocon non sono gente da "moschetto e Bibbia sotto il braccio", infatti ritengo che il loro sia un misticismo laico. Diverso invece è Bush ed altri dell'amministrazione, dove la religiosità è forte, testimoniata dai pomeriggi nello Studio Ovale a commentare i passaggi della Bibbia durante una lettura collettiva.
I neocon e Bush, mi sembrano una perfetta sintesi tra laici e una Chiesa, almeno per ora è un matrimonio che funziona ed specificatamente relativo alla destra cristiana che ha una forte influenza nello staff presidenziale, con uomini come Gerson, che dirige il gruppo che scrive i discorsi presidenziali, uno dei seguaci della teoria dell'Armageddon tanto cara alla destra cristiana stessa. Qualche nome dei maggiori rappresentati neocon che suggerisco di tenere a memoria per il futuro: William Kristol, Paul Wolfowitz, Richard Perle, Robert Kagan, Michael Ledeen, donne come Linda Chavez e la provocatrice Ann Coulter. Murdoch il magnate delle TV, simpatizza ed offre spazi mediatici. La loro Bibbia è il Weekly Standard di proprietà appunto di Murdoch, citiamo inoltre la rivista Commentary, gli editoriali sul Washington Post, il New York Post e quant'altro.
Le basi culturali e le influenze al loro pensiero - Leo Strauss
In alcuni ambienti di destra, si tende a minimizzare l'influenza di Strauss, non capisco perchè. Leo Strauss è un borghese tedesco, professore di filosofia, intellettuale fuggito prima in Inghilterra, poi negli USA approda all'Università di Chicago al dipartimento di Scienze Politiche. Strauss, studioso di classici greci e di Macchiavelli, teorizza il "diritto naturale" del più forte a prevalere, senza alcuna morale però. Dovere unico è quello di esercitare solo tale diritto naturale. Per far questo chi governa è autorizzato anche a mentire o a rivelare parzialmente delle verità. Strauss è un sostenitore della teoria che il vero potere è "dietro il trono" i consiglieri del Re cioè, sono più potenti del Re stesso e che una società si tiene in piedi e sta unita solo se ha davanti ad essa c'è un pericolo che la minaccia. Tale pericolo, come teorizzava Macchiavelli,i se è necessario va anche inventato. E' inquietante come il dibattito di questi mesi, sulla verità delle armi di distruzione di massa, su certe dietrologie o sospetti legittimi (scegliete voi) su vicende come quella dell'antrace e sui continui richiami alle minacce "incombenti" che sembrano a volte degli "a lupo, a lupo!", trovino congruenza con queste teorie. Paul Wolfowitz è allievo di Strauss, Paul Wolfowitz è l'eminenza grigia dell'attuale amministrazione Bush, secondo a Rumsfeld come vice ma il vero ispiratore della politica estera è lui, in onore appunto alla concezione che il vero potere è "dietro il trono".
Il mondo e multilaterale o unilaterale ? La battaglia è anche questa
E' qui che inevitabilmente, essi si scontrano con l'Europa e il suo disegno. Non a caso è evidente che il mondo occidentale è diviso tra chi ha una visione multilateralista e la loro, che unilateralista. Il dibattito è complesso e certamente non può essere ridotto alla baggianata dell'antiamericanismo o meno, che fa parte della guerra fredda e che oggi trova allocazione solo nelle realtà radicali di destra e sinistra. In realtà i fautori del multilateralismo vedono un declino reale degli USA come superpotenza unica e riconoscono un posizione di parità con essa, nel gioco degli equilibri mondiali. Sembra paradossale ma la caduta del muro di Berlino ha portato proprio all'esaurimento della funzione americana di faro Occidentale. La caduta del muro cioè ha liberato energie e popoli. Ha portato allo scoperto le contraddizioni del capitalismo e le sue radicalizzazioni nel momento in, accettato da tutto il mondo libero, esso cessa di essere strumento mitico e propagandistico. Alla prova dei fatti cioè, si è rivelato profondamente in crisi, creatore di instabilità finanziarie e disagi sociali e quindi profondamente bisognoso di essere riformato.
La teoria neocon, di una America che prevale su tutti e diviene guida a tutti costi del mondo libero, esportatrice di una sorta di democrazia che però ha il copyrigth e quindi vanno pagare le royalties, diviene paradossale, spingendosi fino al punto di una esplicita guerra (politica ed economica) all'Europa, intesa come progetto di Unione. Spiegherò perchè le teorie neocon sono paradossali. "Contro l'Europa unita" è l'articolo apparso sul Weekly Standard il 22 settembre 2002, scritto proprio da Kristol. Un attacco esplicito e diretto al disegno europeo. I neocon vedono quindi in pericolo il progetto egemonico americano (scrivemmo l'articolo sull'Impero benevolo se ricordate) ma sopratutto vedono un antagonista al pensiero economico dominante oggi nel mondo. Il modello europeo, per quanto costoso, opportunamente riformato, rimane senz'altro fautore di una migliore qualità di vita e distributore di ricchezza più equo, anche se i processi di accentramento di ricchezza sono in atto anche in Europa. Indubbiamente però, l'Europa da un idea meno "marziana" degli USA. Come dice Kagan infatti, gli USA sono "marte", l'Europa "Venere". In una fase in cui il pensiero unico del turbo capitalismo entra in crisi, "l'altro" modello può apparire una sirena irresistibile. Un capitalismo più moderato, in una società non necessariamente ad "escludendi". A che serve crescere in ricchezza, se essa non viene ridistribuita, attenzione, non egualmente (utopia anche questa) ma nella giusta proporzione ? L'Europa compiuta, con il suo modello, la sua moneta e ora anche l'embrione di una esercito comune che giocherà un ruolo futuro nello scacchiere geopolitico mondiale, è fumo negli occhi per Wolfowitz e soci.
Ed eccola la contraddizione neoconservatrice. Se essi si sono adoprati e si adoprano, per esportare la democrazia e creare un mondo libero, tale libertà non può essere vigilata. I popoli fanno le loro scelte. Se essi erano gli accaniti combattenti della guerra fredda e volevano il pugno di ferro con l'URSS, non possono non cadere in contraddizione, ora che l'Europa, liberatasi dalla minaccia sovietica, non guardi al futuro che più le aggrada. Oltre a questa contraddizione, il limite dell'unilateralismo neocon, è evidente quando volgiamo lo sguardo ad Oriente e vediamo la Cina. Il mondo futuro quindi è multilaterale nei fatti. Non ci sarà una sola potenza che farà da faro ma una serie di potenze che dovranno necessariamente giocare ruoli complementari nello scacchiere mondiale. Il germe della democrazia e dell'economia di mercato è stato gettato, che cresca adattandosi e riformandosi come i popoli decideranno liberamente. Non può esser standard. Gli USA devono capire questo. I neocon si definiscono dei "liberal travolti dalla realtà", ecco occorre che si facciano travolgere ancora, altrimenti diventano portatori di autoritarismo imperiale, non di democrazia.
©Deepenings.it
Chi sono e da dove vengono
Non sono un partito politico, ne una lobby. Essere neocon è uno stato d'animo come dice James Wilson su "The Neoconservative Vison". Nascono dalla sinistra newyorkese. In polemica aperta con la sinistra stessa e la sua elite culturale. Di fatto il perfetto neoconservatore è anticomunista, è contro l'invadenza dello Stato ma non abiura un minimo di walfare, è un ex di sinistra generalmente ma se andiamo a vedere meglio, non è difficile trovarne anche nelle file democratiche. In effetti la famiglia da cui provengono è appunto la sinistra americana e comunque non mancano di citare le fonti liberal nel loro linguaggio. Infatti non sono, come accennato, per lo smantellamento del welfare, infatti pur appoggiando Reagan negli anni '80, non hanno mai sposato il neoliberismo e la scuola di Chicago. Kristol, uno dei principali rappresentanti neocon, scriveva infatti di come capitalismo e welfare possano convivere.
Negli USA negli anni '80 quindi, c'era già chi parlava di "terza via". Non sono nemmeno anti abortisti "uber alles". A causa di questa evidente appartenenza ma per la loro eresia rispetto al resto del panorama della sinistra americana, sono oggetto di diffidenza e anche scherno. Il termine "neo", gli viene affibbiato proprio dai loro ex compagni, i segno dispregiativo, per distinguerli dai conservatori storici, quasi a voler evidenziare un loro carattere "ibrido" credo. E' comprensibile che questa trasversalità, li renda appunto un qualcosa di assolutamente transpartitico. Nella loro storia sono passati dalla sinistra alla destra, non per disinvoltura da voltagabbana, semplicemente andavano dove c'era terreno fertile per far crescere ed attuare le loro idee. Non a caso negli anni '70, appoggiarono Carter ma fu un'unione che durò poco. Delusi per la politica estera, per l'atteggiamento troppo tenero verso l'Unione Sovietica e per la scarsa incisività nel combattere la guerra fredda (per quest'ultima cosa hanno sempre accusato la CIA che fin da allora è caduta in disgrazia ai loro occhi), abbandonarono Carter e approdarono alla sponda repubblicana sostenendo Regan, con i limiti in politica economica che però che ho su descritto.
Approdarono, non divennero repubblicani, anzi quest'ultimi così poco intellettuali, ebbero una iniezione di "cultura" grazie ai neocon, che li avevano sempre considerati appartenenti ad un partito "stupido". I repubblicani fanno proprie molte idee dei neocon. Insomma la transpartiticità di questi signori è evidente, tanto che bacchettano a destra e a sinistra e vanno la dove trovano recettività per le loro idee. Perchè questo ? Occorre allora elencare brevemente le loro idee. Io direi che essi sono innanzitutto Americani, con la "A" maiuscola. Non accettano tentennamenti su questo. Hanno un forte spirito patriottico, pensano che gli USA hanno la missione di esportare la democrazia nel mondo, per questo sono per l'unilateralismo e per questo sono diffidenti verso ogni organizzazione transnazionale (ONU ecc..) e lo abbiamo visto in questi due anni con la guerra al terrorismo. Da questo punto di vista, li vedo piuttosto fanatici e mescolano alle loro idee, una certa dose di misticismo la dove dividono piuttosto banalmente il mondo in bene e male, per cui il male ha il sopravvento la dove non ne viene riconosciuta la natura devastatrice. Sono i buoni cioè, che tendono a fare questo errore. Tale teoria, che influenzò molto Kristol e Novak ad esempio, è opera del teologo della guerra fredda Niebhur. Oserei dire, una specie di rielaborazione del proverbio "Chi pecora si fa, lupo la mangia". Tuttavia i neocon non sono gente da "moschetto e Bibbia sotto il braccio", infatti ritengo che il loro sia un misticismo laico. Diverso invece è Bush ed altri dell'amministrazione, dove la religiosità è forte, testimoniata dai pomeriggi nello Studio Ovale a commentare i passaggi della Bibbia durante una lettura collettiva.
I neocon e Bush, mi sembrano una perfetta sintesi tra laici e una Chiesa, almeno per ora è un matrimonio che funziona ed specificatamente relativo alla destra cristiana che ha una forte influenza nello staff presidenziale, con uomini come Gerson, che dirige il gruppo che scrive i discorsi presidenziali, uno dei seguaci della teoria dell'Armageddon tanto cara alla destra cristiana stessa. Qualche nome dei maggiori rappresentati neocon che suggerisco di tenere a memoria per il futuro: William Kristol, Paul Wolfowitz, Richard Perle, Robert Kagan, Michael Ledeen, donne come Linda Chavez e la provocatrice Ann Coulter. Murdoch il magnate delle TV, simpatizza ed offre spazi mediatici. La loro Bibbia è il Weekly Standard di proprietà appunto di Murdoch, citiamo inoltre la rivista Commentary, gli editoriali sul Washington Post, il New York Post e quant'altro.
Le basi culturali e le influenze al loro pensiero - Leo Strauss
In alcuni ambienti di destra, si tende a minimizzare l'influenza di Strauss, non capisco perchè. Leo Strauss è un borghese tedesco, professore di filosofia, intellettuale fuggito prima in Inghilterra, poi negli USA approda all'Università di Chicago al dipartimento di Scienze Politiche. Strauss, studioso di classici greci e di Macchiavelli, teorizza il "diritto naturale" del più forte a prevalere, senza alcuna morale però. Dovere unico è quello di esercitare solo tale diritto naturale. Per far questo chi governa è autorizzato anche a mentire o a rivelare parzialmente delle verità. Strauss è un sostenitore della teoria che il vero potere è "dietro il trono" i consiglieri del Re cioè, sono più potenti del Re stesso e che una società si tiene in piedi e sta unita solo se ha davanti ad essa c'è un pericolo che la minaccia. Tale pericolo, come teorizzava Macchiavelli,i se è necessario va anche inventato. E' inquietante come il dibattito di questi mesi, sulla verità delle armi di distruzione di massa, su certe dietrologie o sospetti legittimi (scegliete voi) su vicende come quella dell'antrace e sui continui richiami alle minacce "incombenti" che sembrano a volte degli "a lupo, a lupo!", trovino congruenza con queste teorie. Paul Wolfowitz è allievo di Strauss, Paul Wolfowitz è l'eminenza grigia dell'attuale amministrazione Bush, secondo a Rumsfeld come vice ma il vero ispiratore della politica estera è lui, in onore appunto alla concezione che il vero potere è "dietro il trono".
Il mondo e multilaterale o unilaterale ? La battaglia è anche questa
E' qui che inevitabilmente, essi si scontrano con l'Europa e il suo disegno. Non a caso è evidente che il mondo occidentale è diviso tra chi ha una visione multilateralista e la loro, che unilateralista. Il dibattito è complesso e certamente non può essere ridotto alla baggianata dell'antiamericanismo o meno, che fa parte della guerra fredda e che oggi trova allocazione solo nelle realtà radicali di destra e sinistra. In realtà i fautori del multilateralismo vedono un declino reale degli USA come superpotenza unica e riconoscono un posizione di parità con essa, nel gioco degli equilibri mondiali. Sembra paradossale ma la caduta del muro di Berlino ha portato proprio all'esaurimento della funzione americana di faro Occidentale. La caduta del muro cioè ha liberato energie e popoli. Ha portato allo scoperto le contraddizioni del capitalismo e le sue radicalizzazioni nel momento in, accettato da tutto il mondo libero, esso cessa di essere strumento mitico e propagandistico. Alla prova dei fatti cioè, si è rivelato profondamente in crisi, creatore di instabilità finanziarie e disagi sociali e quindi profondamente bisognoso di essere riformato.
La teoria neocon, di una America che prevale su tutti e diviene guida a tutti costi del mondo libero, esportatrice di una sorta di democrazia che però ha il copyrigth e quindi vanno pagare le royalties, diviene paradossale, spingendosi fino al punto di una esplicita guerra (politica ed economica) all'Europa, intesa come progetto di Unione. Spiegherò perchè le teorie neocon sono paradossali. "Contro l'Europa unita" è l'articolo apparso sul Weekly Standard il 22 settembre 2002, scritto proprio da Kristol. Un attacco esplicito e diretto al disegno europeo. I neocon vedono quindi in pericolo il progetto egemonico americano (scrivemmo l'articolo sull'Impero benevolo se ricordate) ma sopratutto vedono un antagonista al pensiero economico dominante oggi nel mondo. Il modello europeo, per quanto costoso, opportunamente riformato, rimane senz'altro fautore di una migliore qualità di vita e distributore di ricchezza più equo, anche se i processi di accentramento di ricchezza sono in atto anche in Europa. Indubbiamente però, l'Europa da un idea meno "marziana" degli USA. Come dice Kagan infatti, gli USA sono "marte", l'Europa "Venere". In una fase in cui il pensiero unico del turbo capitalismo entra in crisi, "l'altro" modello può apparire una sirena irresistibile. Un capitalismo più moderato, in una società non necessariamente ad "escludendi". A che serve crescere in ricchezza, se essa non viene ridistribuita, attenzione, non egualmente (utopia anche questa) ma nella giusta proporzione ? L'Europa compiuta, con il suo modello, la sua moneta e ora anche l'embrione di una esercito comune che giocherà un ruolo futuro nello scacchiere geopolitico mondiale, è fumo negli occhi per Wolfowitz e soci.
Ed eccola la contraddizione neoconservatrice. Se essi si sono adoprati e si adoprano, per esportare la democrazia e creare un mondo libero, tale libertà non può essere vigilata. I popoli fanno le loro scelte. Se essi erano gli accaniti combattenti della guerra fredda e volevano il pugno di ferro con l'URSS, non possono non cadere in contraddizione, ora che l'Europa, liberatasi dalla minaccia sovietica, non guardi al futuro che più le aggrada. Oltre a questa contraddizione, il limite dell'unilateralismo neocon, è evidente quando volgiamo lo sguardo ad Oriente e vediamo la Cina. Il mondo futuro quindi è multilaterale nei fatti. Non ci sarà una sola potenza che farà da faro ma una serie di potenze che dovranno necessariamente giocare ruoli complementari nello scacchiere mondiale. Il germe della democrazia e dell'economia di mercato è stato gettato, che cresca adattandosi e riformandosi come i popoli decideranno liberamente. Non può esser standard. Gli USA devono capire questo. I neocon si definiscono dei "liberal travolti dalla realtà", ecco occorre che si facciano travolgere ancora, altrimenti diventano portatori di autoritarismo imperiale, non di democrazia.
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