Pierrel (PRL) Pierrel Pharma: vendite Orabloc +85% in Nord America nel I semestre (10 lettori)

CESTINO

Forumer attivo
Caro Cestino, se i dati del sito di Pierrel fossero effettivamente aggiornati dimostrerebbero chiaramente che i maggiori azionisti da fine 2013 a giugno 2014 hanno ridotto le proprie partecipazioni in Pierrel, evidentemente approfittando della crescita delle quotazioni... :rolleyes:

...se fosse vero ognuno sarebbe poi libero di trarre le proprie conclusioni sulle ragioni di tale eventuale comportamento... :mumble:

...a pelle ho il sospetto però che il sito di Pierrel semplicemente non sia aggiornato! :D:D:D
è la stessa cosa che diceva aur di là,secondo me è così.il sito è aggiornato.secondo me nel periodo febbraio-marzo e anche altre volte il titolo è andato sopra 0,8 e hanno venduto qualche azione,poi da giugno a oggi hanno ripreso le azioni,ritornando a quelle percentuali,però come vedi non c'è nessuna malafede
 
è la stessa cosa che diceva aur di là,secondo me è così.il sito è aggiornato.secondo me nel periodo febbraio-marzo e anche altre volte il titolo è andato sopra 0,8 e hanno venduto qualche azione,poi da giugno a oggi hanno ripreso le azioni,ritornando a quelle percentuali,però come vedi non c'è nessuna malafede

Non ho mai neppure sospettato alcuna malafede ma semplicemente una erronea interpretazione dei dati spinti da un "eccesso di tifo"... :prr:

Sarebbe comunque il colmo se i principali azionisti si mettessero effettivamente come hai ipotizzato a fare trading sul titolo... :D

...peggio ancora se riducessero la loro quota a questi livelli di quotazione perdendo consapevolmente l'enorme upside che voi "azionisti fedeli" ritenete a breve si dovrà materializzare con quasi assoluta certezza! :eek:

Ribadisco che a mio parere - di pancia - credo che nessuno si sia mosso... :no::no::no:

P.S.
Cosa penseresti se avessi la conferma che Petrone e Bifulco hanno ridotto realmente la loro partecipazione in Pierrel vendendo titoli sul mercato e quasi contestualmente invece incrementato l'investimento diretto in TMX? :mumble:
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
argema,puoi spiegare su che cosa aveva ragione vegar,sui brevetti,grazie

sul fatto che si possano "ribrevettare" in qualche modo, sostanze già esistenti, ma per un uso diverso da quanto previsto in precedenza, o forse con dei "carrier" diversi (le sostanze che "trasportano" la molecola dove deve arrivare), o metodi di produzione diversi
vedo infatti che Pierrel ha depositato dei "patent" su molecole esistenti da anni, tipo l'octreotide sulla TBC drug-resistant
sono cose legali, non sono così esperto di brevetti, io li odio i brevetti quindi mi interessa poco l'argomento, sono un ostacolo all'evoluzione, ma è una mia posizione personale
da un punto di vista di chi li deposita sono invece ovviamente un vantaggio
e ho visto che Therametrics ne ha depositati diversi, poi a seconda del caso ho visto che cerca accordi per il "licensing". Anche i brevetti possono essere un business, puoi darli in licenza, o usarli direttamente.
 
sul fatto che si possano "ribrevettare" in qualche modo, sostanze già esistenti, ma per un uso diverso da quanto previsto in precedenza, o forse con dei "carrier" diversi (le sostanze che "trasportano" la molecola dove deve arrivare), o metodi di produzione diversi
vedo infatti che Pierrel ha depositato dei "patent" su molecole esistenti da anni, tipo l'octreotide sulla TBC drug-resistant
sono cose legali, non sono così esperto di brevetti, io li odio i brevetti quindi mi interessa poco l'argomento, sono un ostacolo all'evoluzione, ma è una mia posizione personale
da un punto di vista di chi li deposita sono invece ovviamente un vantaggio

In assenza di protezione brevettuale sarebbe difficile giustificare investimenti milionari senza aver poi la certezza di poter, in caso di successo della ricerca, sfruttare poi i risultati e trarre quindi benefici economici dalla scoperta... :mumble:

...e senza investimenti e ricerca è difficile "evolvere".... :rolleyes:
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
In assenza di protezione brevettuale sarebbe difficile giustificare investimenti milionari senza aver poi la certezza di poter, in caso di successo della ricerca, sfruttare poi i risultati e trarre quindi benefici economici dalla scoperta... :mumble:

...e senza investimenti e ricerca è difficile "evolvere".... :rolleyes:

è vero, ma non è giustificabile 30 anni per un brevetto
e comunque la ricerca di brevetti ad es nelle patologie tumorali è semmai un freno alla sperimentazione e alla implementazione di terapie multi-drugs efficaci
discorso lungo, complesso, delicato, non lo affronto per ora :)
 
è vero, ma non è giustificabile 30 anni per un brevetto
e comunque la ricerca di brevetti ad es nelle patologie tumorali è semmai un freno alla sperimentazione e alla implementazione di terapie multi-drugs efficaci
discorso lungo, complesso, delicato, non lo affronto per ora :)

Come spesso succede "in medio stat virtus"... ;)

...la mia ovviamente non era una "difesa d'ufficio" dei brevetti ma semplicemente evidenziavo che ci sono anche aspetti positivi (e non solo per chi li deposita)! :D
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
Come spesso succede "in medio stat virtus"... ;)

...la mia ovviamente non era una "difesa d'ufficio" dei brevetti ma semplicemente evidenziavo che ci sono anche aspetti positivi (e non solo per chi li deposita)! :D

Esatto, per ora si è troppo sul versante business, a scapito della persona. Gradirei un maggior equilibrio. :)
 

woolloomooloo

Forumer storico
è vero, ma non è giustificabile 30 anni per un brevetto
nel caso dei farmaci i 30 anni scattano a partire dal momento in cui è brevettato il compound, la molecola.
in media, dalla molecola al prodotto finito passano circa 10 anni, restano quindi solo 20 anni di 'guadagni' per l'azienda che possiede il brevetto.

20 anni possono essere considerati pochi o tanti, ma le aziende big pharma vogliono massimizzare il profitto, da qui la ricerca di molecole che potranno diventare farmaci che saranno poi comprati dal maggior numero possibile di persone.
e comunque la ricerca di brevetti ad es nelle patologie tumorali è semmai un freno alla sperimentazione e alla implementazione di terapie multi-drugs efficaci
non sono d'accordo, il brevetto è solo l'ultimo anello della direzione sbagliata nella ricerca tumorale 'classica'

discorso lungo, complesso, delicato, non lo affronto per ora :)
 

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