Foglio di venerdì 6 maggio 2011, pagina 3
Perché l'Ue gioca al poliziotto buono con il bailout portoghese
Perché l'Ue gioca al poliziotto buono con il bailout portoghese Bruxelles. Il Portogallo ha ottenuto un forte sconto pro crescita sul pacchetto di salvataggio da 78 miliardi di euro. Al terzo bailout in un anno, l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale hanno preferito dare a Lisbona un po' di respiro. Il Portogallo avrà un anno in più per far tornare il deficit sotto i13 per cento del pil: l'obiettivo, inizialmente fissato al 2012, è stato spostato al 2013; lo sforzo triennale di riduzione del disavanzo è stato ridotto dal 7,1 al 6,1 per cento del pil. Contrariamente alle aspettative, i dipendenti pubblici conserveranno tredicesima e quattordicesima, e le pensioni sotto i 1.500 euro non saranno toccate. Il Fmi concederà un tasso di interesse sulla sua quota di prestito - tra il 3,25 e il 4,25 per cento - molto più basso di quanto chiedono i mercati per rifinanziare il debito portoghese. I ministri delle Finanze dell'Ue decideranno il 16 maggio quale tasso applicare al prestito, ma secondo il capo negoziatore, Jurgen Kruger, sarà "un po' meno" di Grecia e Irlanda. "Questo è un programma volto al ritorno della crescita e dell'occupazione", ha dichiarato il ministro delle Finanze portoghese, Fernando Teixeira dos Santos. "Le condizioni non sembrano particolarmente dure", dice Ralph Solveen, economista a Commerzbank. "La buona notizia per il Portogallo è che l'accordo non sembra implicare ulteriori strette di bilancio", spiega Jonathan Loynes di Capital Economics. Secondo gli analisti, dopo l'esperienza greca e irlandese, Ue e Fmi si sono accorti che qualcosa non ha funzionato nei precedenti salvataggi. E hanno implicitamente riconosciuto che una cura di austerità eccessiva, prolungando stagnazione o recessione, rischia di aggravare i problemi di bilancio dei paesi in difficoltà. Il timore è che, se non torneranno rapidamente a crescere, Grecia, Irlanda e Portogallo non potranno ripagare i debiti e saranno condannati al default. Persino l'esigente cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha ammesso ieri che sulla crescita occorre essere "realisti". Il premier uscente, José Socrates, canta vittoria: il pacchetto di austerità non è dissimile da quello bocciato in marzo dal Parlamento. Socrates ha una carta in più nella campagna per le elezioni del 5 giugno, anche se i sondaggi lo danno perdente. Pedro Passos Coelho, il leader dell'opposizione di centrodestra favorito nei sondaggi, ha dato il suo accordo al bailout, definendo l'austerità "vitale, anche se deprimente". Gli stipendi della pubblica amministrazione saranno congelati sino al 2013. Ci sarà una tassa speciale sulle pensioni che superano i 1.500 euro. I lavoratori si vedranno tagliare il trattamento di fine rapporto. I disoccupati riceveranno un sussidio inferiore e più breve. I grandi progetti infrastrutturali subiranno uno stop. I comuni dovranno aumentare l'Ici e licenziare del personale. Il bailout include 12 miliardi per ricapitalizzare le banche in difficoltà e un piano di privatizzazioni da 5,3 miliardi. "Il successo di questo programma richiederà un vero sforzo", hanno detto Ue e Fmi. Ma lo sconto concesso al Portogallo era necessario perché si prevede una recessione del 2 per cento nel 2011 e nel 2012. La crescita è oggetto di dibattito anche dentro la Banca centrale europea, che ieri ha lasciato invariato il suo tasso di interesse di riferimento. Il board della Bce è diviso tra chi vorrebbe portare i tassi all'1,5 per cento in giugno, con ripercussioni negative sui paesi dell'Europa del sud, e chi vuole rimandare, contraddicendo i desideri tedeschi di contenere l'inflazione. Il settore bancario europeo soffre in vista dei prossimi stress test. Ma incombe anche l'incertezza politica: l'approvazione del salvataggio del Portogallo è appesa ai negoziati per il governo in Finlandia. Il partito anti-europeo dei Veri Finlandesi, dopo il successo di aprile, si oppone agli eurobailout.
***