Titoli di Stato area Euro PORTOGALLO Operativo titoli di stato (2 lettori)

tommy271

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Portogallo colloca 1,117 mld titoli a 3 mesi, sale rendimento

mercoledì 4 maggio 2011 12:01






LISBONA, 4 maggio (Reuters) - Il Portogallo ha collocato 1,117 miliardi di euro di titoli a tre mesi, sopra le indicazioni d'offerta, ma con rendimenti in rialzo anche se l'asta è arrivata a poche ore dall'annuncio dell'accordo con Ue e Fmi per un piano di sostengo finanziario da 78 miliardi di euro per il paese.
Il rendimento si è portato al 4,652% dal 4,046% registrato nell'asta del 20 aprile scorso.
Il rapporto tra domanda e offerta è sceso leggermente a quota 1,9 dal precedente 2,0.
L'agenzia del debito portoghese aveva comunicato un range indicativo d'offerta, per il collocamento odierno, tra 750 milioni e 1 miliardo di euro.
 

tommy271

Forumer storico
Portogallo, Fmi firma accordo per prestito da 26 mld euro

giovedì 5 maggio 2011 12:58



LISBONA, 5 maggio (Reuters) - Il Fondo monetario internazionale ha firmato un accordo tecnico per dare 26 miliardi di euro al Portogallo, dice una nota del Fmi.
Il prestito è parte di un piano di salvataggio da 78 miliardi concordato tra il paese, la Commissione europea, la Bce e il Fondo.
La parte rimanente sarà concessa dall'Unione europea
 

tommy271

Forumer storico
Portogallo, pacchetto aiuti tenga conto della crescita - Merkel

giovedì 5 maggio 2011 14:13



FRANCOFORTE, 5 maggio (Reuters) - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto oggi che il pacchetto di aiuti per evitare il default del Portogallo deve essere basato sulle reali aspettative di crescita del paese.
Angela Merkel ha affermato di aver discusso i dettagli del pacchetto di salvataggio con il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e che è troppo presto per dire altro. Il parlamento tedesco verrà informato in merito dalla cancelliera la prossima settimana.
 

tommy271

Forumer storico
Portogallo,piano salvataggio "duro ma equo",ripresa 2013

giovedì 5 maggio 2011 19:06


LISBONA, 5 maggio (Reuters) - Il Portogallo ha firmato un piano di salvataggio da 78 miliardi di euro "duro ma equo", che porterà probabilmente il paese alla recessione per due anni, con una ripresa probabile solo nel 2013, hanno detto funzionari dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale.
Dopo la caduta del governo a marzo, i costi del debito in crescita hanno spinto il Portogallo a diventare il terzo paese a chiedere un piano di aiuti dopo Grecia e Irlanda.
Oggi i funzionari del team congiunto Fmi, Ue, Bce che hanno lavorato per un mese a Lisbona hanno annunciato i dettagli del programma di salvataggio triennale che dovrebbe essere approvato dai ministri delle Finanze europei nella riunione Ecofin di metà aprile.
"Sarò onesto, non è un programma facile, è duro, ma noi pensiamo sia equo", dice Jurgen Kruger, responsabile della missione Ue che ha tenuto i negoziati, durante la conferenza stampa di presentazione del pacchetto. Il Fondo ha dato l'ok per un prestito da 26 miliardi di euro, l'Unione europea metterà i rimanenti 52 miliardi.
Per quanto riguarda le misure di austerità richieste in cambio del sostegno finanziario internazionale, il piano comprende tagli delle spese, un aumento delle imposte e la riforma del mercato del lavoro e del sistema giudiziario, insieme a privatizzazioni. Dodici miliardi di euro sono stati messi a disposizione del sistema bancario, ma l'associazione di categoria ha dichiarato che gli istituti non ne hanno bisogno.
"Un programma di questa ampiezza, con target ambiziosi e un ritmo intenso di attuazione è ambizioso", ha commentato oggi il ministro delle Finanze ad interim Fernando Texeira dos Santos.
Il capo della missione del Fondo, Poul Thomsen, ha detto che l'economia portoghese dovrà affrontare "difficoltà significative nei prossimi tre anni" e che le previsioni sono per una contrazione del 2% nel 2011 e nel 2012 prima di tornare a crescere nella prima metà del 2013.
Il paese affronta elezioni generali il prossimo 5 giugno e la sfida del nuovo governo sarà l'attuazione del piano di risanamento.
 

C.Bonacieux

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Foglio di venerdì 6 maggio 2011, pagina 3
Perché l'Ue gioca al poliziotto buono con il bailout portoghese
Perché l'Ue gioca al poliziotto buono con il bailout portoghese Bruxelles. Il Portogallo ha ottenuto un forte sconto pro crescita sul pacchetto di salvataggio da 78 miliardi di euro. Al terzo bailout in un anno, l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale hanno preferito dare a Lisbona un po' di respiro. Il Portogallo avrà un anno in più per far tornare il deficit sotto i13 per cento del pil: l'obiettivo, inizialmente fissato al 2012, è stato spostato al 2013; lo sforzo triennale di riduzione del disavanzo è stato ridotto dal 7,1 al 6,1 per cento del pil. Contrariamente alle aspettative, i dipendenti pubblici conserveranno tredicesima e quattordicesima, e le pensioni sotto i 1.500 euro non saranno toccate. Il Fmi concederà un tasso di interesse sulla sua quota di prestito - tra il 3,25 e il 4,25 per cento - molto più basso di quanto chiedono i mercati per rifinanziare il debito portoghese. I ministri delle Finanze dell'Ue decideranno il 16 maggio quale tasso applicare al prestito, ma secondo il capo negoziatore, Jurgen Kruger, sarà "un po' meno" di Grecia e Irlanda. "Questo è un programma volto al ritorno della crescita e dell'occupazione", ha dichiarato il ministro delle Finanze portoghese, Fernando Teixeira dos Santos. "Le condizioni non sembrano particolarmente dure", dice Ralph Solveen, economista a Commerzbank. "La buona notizia per il Portogallo è che l'accordo non sembra implicare ulteriori strette di bilancio", spiega Jonathan Loynes di Capital Economics. Secondo gli analisti, dopo l'esperienza greca e irlandese, Ue e Fmi si sono accorti che qualcosa non ha funzionato nei precedenti salvataggi. E hanno implicitamente riconosciuto che una cura di austerità eccessiva, prolungando stagnazione o recessione, rischia di aggravare i problemi di bilancio dei paesi in difficoltà. Il timore è che, se non torneranno rapidamente a crescere, Grecia, Irlanda e Portogallo non potranno ripagare i debiti e saranno condannati al default. Persino l'esigente cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha ammesso ieri che sulla crescita occorre essere "realisti". Il premier uscente, José Socrates, canta vittoria: il pacchetto di austerità non è dissimile da quello bocciato in marzo dal Parlamento. Socrates ha una carta in più nella campagna per le elezioni del 5 giugno, anche se i sondaggi lo danno perdente. Pedro Passos Coelho, il leader dell'opposizione di centrodestra favorito nei sondaggi, ha dato il suo accordo al bailout, definendo l'austerità "vitale, anche se deprimente". Gli stipendi della pubblica amministrazione saranno congelati sino al 2013. Ci sarà una tassa speciale sulle pensioni che superano i 1.500 euro. I lavoratori si vedranno tagliare il trattamento di fine rapporto. I disoccupati riceveranno un sussidio inferiore e più breve. I grandi progetti infrastrutturali subiranno uno stop. I comuni dovranno aumentare l'Ici e licenziare del personale. Il bailout include 12 miliardi per ricapitalizzare le banche in difficoltà e un piano di privatizzazioni da 5,3 miliardi. "Il successo di questo programma richiederà un vero sforzo", hanno detto Ue e Fmi. Ma lo sconto concesso al Portogallo era necessario perché si prevede una recessione del 2 per cento nel 2011 e nel 2012. La crescita è oggetto di dibattito anche dentro la Banca centrale europea, che ieri ha lasciato invariato il suo tasso di interesse di riferimento. Il board della Bce è diviso tra chi vorrebbe portare i tassi all'1,5 per cento in giugno, con ripercussioni negative sui paesi dell'Europa del sud, e chi vuole rimandare, contraddicendo i desideri tedeschi di contenere l'inflazione. Il settore bancario europeo soffre in vista dei prossimi stress test. Ma incombe anche l'incertezza politica: l'approvazione del salvataggio del Portogallo è appesa ai negoziati per il governo in Finlandia. Il partito anti-europeo dei Veri Finlandesi, dopo il successo di aprile, si oppone agli eurobailout.

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C.Bonacieux

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Dal sole24ore di oggi (http://www.ilsole24ore.com/art/noti...alvataggio-lisbona-063701.shtml?uuid=AaNfUfWD)

Da Helsinki sì al salvataggio di Lisbona
Vittorio Da Rold

Svolta in Finlandia. «Una decisione responsabile»: così la Commissione europea ha salutato l'accordo raggiunto in Finlandia tra il Governo uscente di centrodestra e il partito socialdemocratico, per dare il via libera al salvataggio Ue-Fmi del Portogallo da 78 miliardi di euro complessivi. Accordo importante e annunciato ieri dal ministro delle Finanze finlandese, Jyrki Katainen, che guidava le difficili trattative per formare una nuova coalizione di Governo a Helsinki dopo il successo dei populisti. «È una decisione - ha commentato il portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn (finlandese anche lui) - che contribuirà alla salvaguardia della stabilità finanziaria dell'Eurozona e della Finlandia stessa».
Con l'intesa tra Governo uscente e il maggiore partito d'opposizione è stato così superato il veto del partito di estrema destra dei Veri Finlandesi, contrari ai piani di salvataggio dei Paesi euro in difficoltà. Ora, dopo alterne vicende, il sì della Finlandia al piano del Portogallo è assicurato. All'Eurogruppo lunedì sera a Bruxelles serviva l'unanimità dei ministri presenti sullo scottante tema dei bailout o per meglio dire prestiti del fondo salva-stati europeo.
Naturalmente il leader del partito degli euroscettici Veri Finlandesi, Timo Soini, che aveva fatto una campagna elettorale tutta basata sul «no» ai salvataggi dei periferici, ha dichiarato che non parteciperà ai colloqui per formare la coalizione di Governo dopo che gli altri partiti hanno posto come condizione preliminare per i negoziati l'ok ai programmi di salvataggio europei. «È una decisione difficile» ha ammesso Soini a una conferenza stampa a Helsinki. «È chiaro che la maggioranza del Parlamento finlandese darà il suo appoggio ai salvataggi, agli aiuti al Portogallo e al meccanismo permanente (il fondo Esm, ndr) - ha spiegato a margine della conferenza Soini - e questa è una cosa che non posso accettare, è contro la mia coscienza, la mia linea politica e non c'è altro da fare». «Purtroppo l'unico vincitore delle elezioni del 17 aprile non entrerà al Governo, e a questo punto faremo un'opposizione dura», ha aggiunto. I Veri Finlandesi sono diventati la terza forza in Parlamento, passando da sei a ben 39 seggi, dietro solo e di poco al Partito conservatore (44 deputati) e al Partito socialdemocratico (42).
Una mossa politicamente importante in un momento in cui l'Fmi ha lanciato l'allarme rischio contagio dei debiti sovrani nel suo rapporto semestrale sull'economia europea. L'Fmi ha detto che le obbligazioni in scadenza (rollover) nel 2011 nei Paesi periferici sia per i bond pubblici sia del settore bancario sono pari al 10% del Pil rispettivamente della Grecia, del Portogallo e della Spagna, circa il doppio di quanto ammontavano nel 2007. Una situazione che non ammette incertezze.
Erkki Liikanen, il governatore della Banca centrale della Finlandia, prima del via libera ai prestiti, aveva auspicato in un'intervista che il suo Paese sarebbe rimasto un «membro costruttivo» dell'Eurozona. «Dobbiamo rimanere un membro costruttivo del team», aveva spiegato Liikanen che, nel sottolineare i «benefici» riscontrati per il Paese, ha assicurato che «la linea di fondo non deve cambiare». Messaggio raccolto dalla parte più responsabile delle forze politiche finlandesi.
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