Piedi a Terra
Forumer storico
Si fa un gran parlare in questi tempi dei servizi di allocazione finanziaria quantitativi per il risparmiatore non evoluto. Si tratta della moda nascente, anche in Italia, alla cui origine vi e' la presenza di numerose societa' di consulenza finanziaria. Queste propongono la costruzione di portafogli diversificati, di solito tramite degli ETF, per risparmiatori che non presentano competenze specifiche di finanza quantitativa ma desiderano ugualmente raggiungere ottimi obiettivi sia di rendimento che di diversificazione dei propri investimenti.
Di fronte alla proliferazione di queste societa' di consulenza finanziaria cd. indipendenti che spuntano come funghi in Italia, la mia domanda e' sorta spontanea ed e' stata:
Un risparmiatore un po' piu' evoluto del cliente abituale di queste societa' di consulenza, e' in grado con dei semplici strumenti reperiti sulla rete di fare altrettanto ? O magari, chissa', anche di meglio ?
Ho cercato di immedesimarmi nella sfida implicita proposta da queste societa' di consulenza e di proporre a me stesso una possibile strada da percorrere. Ho semplicemente pensato di sostituire agli ETF suggeriti dalle societa' di consulenza una selezione dei migliori fondi comuni internazionali, per una ragione peraltro insorta di recente: legalmente gli ETF sono da considerarsi attivita' finanziarie al pari delle obbligazioni (vedasi il caso SNS) e dei depositi bancari (vedi il caso recente di Cipro), mentre i fondi comuni come le Sicav sono OICR e quindi, in tutta probabilita', verrebbero esonerati dall'attrazione ad eventuali politiche legislative di emergenza.
La mia proposta indirizzata ai risparmiatori evoluti, ma anche a quelli non, e' quindi strutturata nel seguente progetto di lavoro:
1) preparazione di una selezione di alcuni considerati tra i migliori fondi comuni esteri che abbiano le seguenti caratteristiche (da vagliare, non sono dogmi)
A) 1 fondo per singolo emittente (per diversificare il rischio emittente)
B) solo fondi con bassa volatilita', quindi di preferenza fondi obbligazionari o con strategie coperte (long/short, etc.)
C) Fondi 5 stelle super ma non fondi "elefante", cioe' quei fondi su cui investe la massa dei promotori finanziari e che diventano per questo motivo poco agili (Highbridge JP in primis, ma anche Carmignac, etc.).
D) solo esteri, per non correre il rischio di far inconsapevolemente ingrassare i proventi della Tobin Tax all'italiana.
2) ripartizione del portafoglio attraverso il criterio della parita' di rischio
3) successivo criterio aggiuntivo a 2 della mean reversion: scegliere tra i 15-20 fondi che hanno fatto bene continuativamente nel passato quella meta' che non hanno performato bene in questo inizio di 2013. Il calcio e' una suggestiva metafora della mean reversion: se Messi quest'anno non ha segnato nelle prime giornate di campionato, cosi' come un fondo campione e' sotto il benchmark nel 2013, e' piu' probabile che Messi ritorni a segnare nel prossimo futuro o che non segni piu'? La mean reversion dei fondi io la vedo esattamente in questo modo. Se prendi 15-20 campioni di fondi e la meta' non ha segnato, e' probabile che qualche gol entro fine anno lo segnino, magari su punizione piuttosto che su azione. 3 in aggiunta a 2 e' una evidente rule of thumb senza convalida empirica, ma dal mio punto di vista abbastanza sensata nel mondo della finanza.
Come prima simulazione della risk parity che segnalo nell'allegato con un paniere di soli 5 fondi 5 stelle ho stimato di riuscire a portare a casa il 6,59% annuo, senza il rischio di farsi mettere le mani nelle tasche dall'Amato-Monti di turno. La parte del leone nel portafoglio dovrebbe farla questo Pimco di turno, che richiederebbe di investirci il 52% del capitale. Selezionando 15-20 al posto di 5 soli attuali si puo' nel seguito applicare anche il criterio 3 della mean reversion.
In tutta onesta' con questo assortimento confido di poter battere la societa' di consulenza di turno, e, quel che e' piu' difficile, anche il Monti-Amato di turno.
Volendo proprio stravincere, un risparmiatore evoluto potrebbe scegliere in B) i fondi comuni che presentano un elevato alpha in CAPM per un periodo di 36 mesi, una costanza mensile dello Sharpe Index nel primo quantile, etc. ma in quel caso la sfida alle money farm proveniendo da un professionista, e non da un risparmiatore evoluto che si affida ai fondi comuni, non dovrebbe essere considerata cavalleresca.
Vi rimando alla prossima simulazione che preparero', che vedra' un portafoglio su una scelta di 15-20 dei migliori fondi comuni al mondo che stanno andando peggio in questo inizio 2013 e cercare di capire se un risparmiatore evoluto possa sperare di ottenere dai propri investimenti un rendimento aggiustato per il rischio almeno pari o financo superiore a quello ottenuto tramite i servizi delle varie societa' di consulenza come StatPro, MoneyFarm, Youinvest, etc.
Di fronte alla proliferazione di queste societa' di consulenza finanziaria cd. indipendenti che spuntano come funghi in Italia, la mia domanda e' sorta spontanea ed e' stata:
Un risparmiatore un po' piu' evoluto del cliente abituale di queste societa' di consulenza, e' in grado con dei semplici strumenti reperiti sulla rete di fare altrettanto ? O magari, chissa', anche di meglio ?
Ho cercato di immedesimarmi nella sfida implicita proposta da queste societa' di consulenza e di proporre a me stesso una possibile strada da percorrere. Ho semplicemente pensato di sostituire agli ETF suggeriti dalle societa' di consulenza una selezione dei migliori fondi comuni internazionali, per una ragione peraltro insorta di recente: legalmente gli ETF sono da considerarsi attivita' finanziarie al pari delle obbligazioni (vedasi il caso SNS) e dei depositi bancari (vedi il caso recente di Cipro), mentre i fondi comuni come le Sicav sono OICR e quindi, in tutta probabilita', verrebbero esonerati dall'attrazione ad eventuali politiche legislative di emergenza.
La mia proposta indirizzata ai risparmiatori evoluti, ma anche a quelli non, e' quindi strutturata nel seguente progetto di lavoro:
1) preparazione di una selezione di alcuni considerati tra i migliori fondi comuni esteri che abbiano le seguenti caratteristiche (da vagliare, non sono dogmi)
A) 1 fondo per singolo emittente (per diversificare il rischio emittente)
B) solo fondi con bassa volatilita', quindi di preferenza fondi obbligazionari o con strategie coperte (long/short, etc.)
C) Fondi 5 stelle super ma non fondi "elefante", cioe' quei fondi su cui investe la massa dei promotori finanziari e che diventano per questo motivo poco agili (Highbridge JP in primis, ma anche Carmignac, etc.).
D) solo esteri, per non correre il rischio di far inconsapevolemente ingrassare i proventi della Tobin Tax all'italiana.
2) ripartizione del portafoglio attraverso il criterio della parita' di rischio
3) successivo criterio aggiuntivo a 2 della mean reversion: scegliere tra i 15-20 fondi che hanno fatto bene continuativamente nel passato quella meta' che non hanno performato bene in questo inizio di 2013. Il calcio e' una suggestiva metafora della mean reversion: se Messi quest'anno non ha segnato nelle prime giornate di campionato, cosi' come un fondo campione e' sotto il benchmark nel 2013, e' piu' probabile che Messi ritorni a segnare nel prossimo futuro o che non segni piu'? La mean reversion dei fondi io la vedo esattamente in questo modo. Se prendi 15-20 campioni di fondi e la meta' non ha segnato, e' probabile che qualche gol entro fine anno lo segnino, magari su punizione piuttosto che su azione. 3 in aggiunta a 2 e' una evidente rule of thumb senza convalida empirica, ma dal mio punto di vista abbastanza sensata nel mondo della finanza.
Come prima simulazione della risk parity che segnalo nell'allegato con un paniere di soli 5 fondi 5 stelle ho stimato di riuscire a portare a casa il 6,59% annuo, senza il rischio di farsi mettere le mani nelle tasche dall'Amato-Monti di turno. La parte del leone nel portafoglio dovrebbe farla questo Pimco di turno, che richiederebbe di investirci il 52% del capitale. Selezionando 15-20 al posto di 5 soli attuali si puo' nel seguito applicare anche il criterio 3 della mean reversion.
In tutta onesta' con questo assortimento confido di poter battere la societa' di consulenza di turno, e, quel che e' piu' difficile, anche il Monti-Amato di turno.
Volendo proprio stravincere, un risparmiatore evoluto potrebbe scegliere in B) i fondi comuni che presentano un elevato alpha in CAPM per un periodo di 36 mesi, una costanza mensile dello Sharpe Index nel primo quantile, etc. ma in quel caso la sfida alle money farm proveniendo da un professionista, e non da un risparmiatore evoluto che si affida ai fondi comuni, non dovrebbe essere considerata cavalleresca.
Vi rimando alla prossima simulazione che preparero', che vedra' un portafoglio su una scelta di 15-20 dei migliori fondi comuni al mondo che stanno andando peggio in questo inizio 2013 e cercare di capire se un risparmiatore evoluto possa sperare di ottenere dai propri investimenti un rendimento aggiustato per il rischio almeno pari o financo superiore a quello ottenuto tramite i servizi delle varie societa' di consulenza come StatPro, MoneyFarm, Youinvest, etc.
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