Possibile battere i vari StatPro&-Moneyfarm-Youinvest?

Salve Giovanni,
non è ammesso spam verso siti a pagamento
Il riferimento verso alcuni di essi è del tutto generico e non si cerca un confronto diretto con alcuno

Ciao Pek, non era assolutamente mia intenzione fare spam. Volevo solamente rispondere alla domanda posta da Piedi a Terra dando la mia opinione.
Spero anzi che sia stata gradita.

Che spettacolo: salve, Giovanni :clap:

E' una partecipazione occasionale o cominci a girovagare tra i forum di finanza italiani? ;)

Ciao Cren, come vedi sono iscritto da tempo e leggo di tanto in tanto, ma intervengo soprattutto quando si parla di MoneyFarm :)
 
Ultima modifica:
Ciao Giovanni,
si, questo che a grandi linee hai descritto e' il processo che sto seguendo attualmente. Il mio ambizioso proposito e' battere i portafogli proposti da Stat Pro, Money Farm e You invest attraverso l'uso del software aziendale Excel, senza nemmeno ricorrere alla necessita' di usare "R" o Quantlib (StatPro).

Lo sintetizzo di nuovo:
A) una prima selezione di 15-20 fondi comuni esteri, tra i migliori al mondo secondo il database di Fida Bluerating e disponibili all'acquisto a commissioni zero con Banca Fineco ed IWBank. Al fine di ottenere anche una diversificazione di emittente, ho deciso di usare 1 solo fondo comune per singolo emittente, poiché ritengo l'approccio seguito dall'amico P.Fin (ipertesto) troppo rischioso per la concentrazione di rischio emittente che ne deriva.

B) costruzione della matrice di covarianza sui dati piu' estesi a me disponibili (al momento possiedo il biennio 2012-2013, che ho valutato nel foglio Excle allegato) ed applicazione del criterio della parita' di rischio.

C) screening tra i 15-20 fondi comuni preselezionati con l'applicazione di un ulteriore criterio di mean reversion, testo a privilegiare nella scelta finale di portafoglio i fondi comuni che in questo 2013 stanno performando sotto la media. Fornisco ulteriori elementi a supporto di questo criterio C)
con un episodio che mi fa piacere trasmetterti.

Ho conosciuto in passato dei gestori junior, uno dei quali lavora in una SGR milanese e costui mi ha confidato che l'obiettivo di un gestore italiano e' sostanzialmente quello di consolidare le performance YTD, cioe' quella casualmente o meritoriamente ottenuta da inizio anno. Un gestore milanese in caso di scelte azzeccate ad inizio anno non assumera' mai nel seguito dei rischi incompatibili con la sua posizione e la possibilita' di accedere ai bonus reddituali di fine anno. Se questa e' la prassi di Milano, probabile sia cosi' pure a Londra o New York, per cui la mean reversion si fonda anche su deciso orientamento antropologico dei gestori che mirano al bonus di fine anno anche a scapito di altri obiettivi.



Infatti: la probabilita' che ritengo elevata di battere StatPro, MoneyFarm, You Invest e' in gran parte attribuibile allo standing e alla reputazione dei migliori gestori internazionali di fondi comuni. Il mio ruolo in questo lavoro e' del tutto marginale, ne' ho le pretesa con il modesto software Excel che intendo utilizzare di aggiungere maggior valore aggiunto rispetto ai servizi professionali di consulenza basati sul Black Litterman di Meucci o di Izdorok.



Nella possibilita' di utilizzare proficuamente questa possibilita' di scambio che mi e' stata offerta e della quale sono inorgoglito, faccio mie le obiezioni precedentemente sollevate da Imar e che si condensano nell'interrogativo:

perché Money Farm intende proporre gli ETF al posto dei migliori fondi comuni internazionali ?

Imar ha sollevato il problema del penalizzante regime fiscale che non permette un'appropriata deducibilita' fiscale delle perdite in regime amministrato.

Io ci aggiungo la constatazione di una vastissima letteratura scientifica sull'argomento che i migliori fondi comuni presentano persistenza di extra-rendimenti rispetto agli ETF.

Che ne pensi di queste due obiezioni sollevate alla strategia base di Moneyfarm di appoggiarsi agli ETF piuttosto che i migliori fondi comuni internazionali?

Un saluto

Abbiamo deciso di proporre gli ETF perchè secondo noi i "migliori fondi comuni internazionali" non sono un insieme di fondi stabile e la cosidetta persistenza delle performances dei gestori è un argomento molto dubbio. A riguardo infatti si trovano online molte ricerche pro e contro a questi argomenti.
Gli Etf secondo noi rappresentano un'ottima alternativa ai fondi comuni perchè hanno costi di gestione molto più bassi e riescono a sovraperformare anche gestori attivi validi che però richiedono alte commissioni.

Per quanto riguarda il regime fiscale degli etf, in questo momento è vero, è penalizzante. Però i regimi fiscali vengono periodicamente aggiornati, per cui la situazione potrebbe cambiare in futuro. Per il momento l'uso di etf ad accumulazione permette un buon modo per mitigare questo regime penalizzante.

A presto

Giovanni
 
Domanda:

oltre i dubbi già esposti sull'opportunità di vendere strategie correlate, mi chiedo:

iil costo in riferimento al NAV è palesato nei prospetti di vendita?

il costo bid ask spread è palesato?

il rischio liquidtà emittente è palesato?

Le equity proposte sono comprensive di una stima seppur rudimentale di quanto sopra?

Saluti, mi faccio troppe domande...
 
Vedremo come va, son virtualmente dentro con due spicci da una settimana giorno più giorno meno.

Se seleziono un profilo di rischio elevato vendete anche volatilità?
 

Allegati

  • img.png
    img.png
    42,2 KB · Visite: 258
Piedi a Terra ha scritto:
Si fa un gran parlare in questi tempi dei servizi di allocazione finanziaria quantitativi per il risparmiatore non evoluto. Si tratta della moda nascente, anche in Italia, alla cui origine vi e' la presenza di numerose societa' di consulenza finanziaria. Queste propongono la costruzione di portafogli diversificati, di solito tramite degli ETF, per risparmiatori che non presentano competenze specifiche di finanza quantitativa ma desiderano ugualmente raggiungere ottimi obiettivi sia di rendimento che di diversificazione dei propri investimenti.Di fronte alla proliferazione di queste societa' di consulenza finanziaria cd. indipendenti che spuntano come funghi in Italia, la mia domanda e' sorta spontanea ed e' stata: Un risparmiatore un po' piu' evoluto del cliente abituale di queste societa' di consulenza, e' in grado con dei semplici strumenti reperiti sulla rete di fare altrettanto ? O magari, chissa', anche di meglio ?

Discussione molto interessante PAT.. :up:

Io ritengo che vi siano diversi investitori retail capaci di fare bene e forse anche meglio dei professionisti. :D

In proposito volevo rendere partecipi i lettori di questo forum di un'idea che mi frulla per testa da diverso tempo e che ha a che fare sia con le piattaforme web che consentono la simulazione di portafogli virtuali sia con il mondo del social trading.

L'idea nasce dalla considerazione che a differenza di altri mercati come l'azionario e il Forex, sul mercato ETF o dei fondi non esistono (o almeno io non ne sono a conoscenza) dei portali in lingua italica che permettano agli apassionati di misurare le proprie capacità con la creazione di portafogli simulati, le cui performance vengono pubblicate all'interno del sito in una sorta di classifica aggiornata.

Questa a mio avviso sarebbe una soluzione ottimale anche per chi, con poca esperienza, voglia mettersi alla prova su dati ex post provando nuove strategie senza fare troppi danni alle proprie finanze.

Un portale di questo tipo, senza alcun fine commerciale nè di consulenza, potrebbe rappresentare anche per gli stessi operatori istituzionali come Sim, SGR e Fondi di investimento, un ulteriore fonte di recruitment, una sorta di Linkedin dove al posto dei curriculum vitae degli aspiranti porfolio managers figurano i loro statment.

Per la massima semplicità d'uso e di gestione della piattaforma i portafogli potrebbero essere composti con ETF scambiati sul mercato telematico italiano ETF Plus, mentre le commissioni applicate nella simulazione potrebbero essere parametrate alla media applicata dai principali istituti bancari alla clientela retail, ad esempio un 0,20% dell'intermediato con un minimo di € 12,00. Questo per rendere la simulazione più realistica.

Ovviamente sulla piattaforma potrebbero non essere disponibili tutti gli EFT intermediati in Borsa, ma un numero limitato di strumenti selezionati tra quelli più liquidi, che consentano comunque di coprire tutte le principali asset classes (stocks, bonds, cash, commodities, vol etc.). Inoltre dovrebbero essere in numero sufficiente da poter scegliere per ciascun sottostante diverse controparti (Credit Suisse, DBxTrackers, Etfx, JPM, iShares, Lyxor, Ubs e compagnia), dando la possibilità all'iscritto di diversificare anche il rischio emittente.

I portafogli così ottenuti verrebbero riportati in un ranking basato sulla performance pura calcolata al netto delle commissioni e delle imposte. Piuttosto data la granularità degli importi minimi negoziabili con lo strumento EFT, si potrebbero prevedere delle differenziazioni per capitale investito in relazione al livello di diversificazione adottato. In ogni caso il parametro di valutazione assoluto potrebbe essere la risultante della comparazione tra i principali indicatori di rendimento corretti per il rischio, ad esempio gli indici Sharpe, Sortino e Omega.

Gli ordini di modifica del portafoglio verrebbero contabilizzati sul prezzo medio di negoziazione dello strumento rilevato alla prima ora di quotazione del giorno successivo al giorno del loro inserimento nella piattaforma, così come lo spread medio calcolato, quindi con una frequenza operativa giornaliera (escludendo quindi i prodotti leveraged ). Inoltre le variazioni applicate alla composizione dei portafogli potrebbero essere aggiornate sul sito solo a fine giornata, onde evitare incompatibilità con la normativa MifFid sulla consulenza finanziaria personalizzata.

Nessun limite alle strategie utilizzate, che potranno essere qualitative, quantitative, discrezionali o frutto di TS, di reti neurali e quant'altro, con l'unica condizione che il capitale resti sempre allocato su almeno uno strumento tra quelli disponibili.

Certo la realizzazione un sito web di questo tipo è sicuramente complessa e fuori dalla mia portata, sia per l'infrastruttura del database neccessaria al funzionamento del portale che per la disponibilità di dati storici aggiornati (OHLC, NAV, Spread etc).

Io ho lanciato l'idea, chissà che non vi sia qualche operatore intenzionato a realizzare qualcosa di simile (vedi ad esempio la ETF Plus Consulting srl che già dispone delle serie storiche).
:eek::bow:


Inoltre un tale progetto potrebbe risultare interessante anche per un broker indipendente come FondiOnLine et similia, quindi regolarmente autorizzato da Consob e Banca d'Italia, che potrebbe offrire oltre all'operatività simulata anche l'operatività reale collegata ad un conto deposito titoli, ponendosi sul mercato con piani commissionali competitivi grazie ai buoni volumi di intermediato assicurati da una numerosa community di iscritti al network. IMHO.

:ciao:
 
Ultima modifica:
Vedremo come va, son virtualmente dentro con due spicci da una settimana giorno più giorno meno.

Se seleziono un profilo di rischio elevato vendete anche volatilità?

Ciao Cren grazie,
No al momento non usiamo etf sulla volatilità. Farlo è rischioso perchè può fare grossi danni a un portafoglio, anche se accade raramente.

Non vorrei però andare off-topic ;)
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto