Possibile battere i vari StatPro&-Moneyfarm-Youinvest?

Riguardo la tua idea io sarei favorevole, se non fosse che gia' sappiamo che i risultati dei giocatori-investitori risulterebbero in linea con gli studi di Oddean e Barber.

Sono una quindicina di anni almeno che ho la fortuna di trovarmi in un osservatorio privilegiato per poter esaminare le performance degli investitori fai-da-te, in linea con le prescrizioni della EMT

Per quanto riguarda invece la tua candida idea di usare lo strumento per il recruitment


Un portale di questo tipo, senza alcun fine commerciale nè di consulenza, potrebbe rappresentare anche per gli stessi operatori istituzionali come Sim, SGR e Fondi di investimento, un ulteriore fonte di recruitment, una sorta di Linkedin dove al posto dei curriculum vitae degli aspiranti porfolio managers figurano i loro statment.

si presta fin troppo facilmente a bari & truffe se colui che partecipa non forniscepreliminarmente la sua identita' ai giudici di gara.

Abbiamo avuto in passato fin troppi episodi di folcloristici personaggi da baraccone che aprivano decine di conti su Marketocracy e ai vari campionati di trading, per poi selezionare i conti che performavano meglio e dichiarare solo da un preciso punto in avanti la propria identita' allo scopo, probabilmente, di utilizzare i campionati di trading come una sorta di Linkedin.
 
Trovo il suo primo post interessante.

Ho visto però che molti dei fondi da Lei scelti non hanno una storia di 10-o più anni, e trovo che fare un asset allocation in base ai suoi criteri utilizzando sicav che solo recentemente sono state lanciate sul mercato potrebbe "dograre" il risultato.

Sarei quindi curioso di sapere che fondi avrebbe scelto in base ai suoi criteri nel 2007 o anche prima, e di verificare i risultati secondo la sua formula, in modo da vedere la validà della sua asserzione su dati storici.

Con stima,

Antonio
 
Trovo il suo primo post interessante.

Ho visto però che molti dei fondi da Lei scelti non hanno una storia di 10-o più anni, e trovo che fare un asset allocation in base ai suoi criteri utilizzando sicav che solo recentemente sono state lanciate sul mercato potrebbe "dograre" il risultato.

Con stima,

Antonio

Ho conosciuto una persona che lavorava a Milano come gestore junior, che mi ha riferito delle considerazioni interessanti per chi si avvicina da profando, esattamente come me, al mondo dei fondi comuni, hedge fund. Sono considerazioni che immagino nemmeno il dottor Del Pra' conosce nelle sue implicazioni, dal momento che la societa' Money Farm per la quale opera consigli ETF e non Fondi comuni.

La questione spinosa che ho conosciuto riguarda la pipeline.

PIPELINE DEI FONDI

1) Quando viene lanciato un nuovo prodotto da parte delle grosse case mondiali, il primo mercato di apparizione tradizionalmente non e' mai l'Italia. I fondi innovativi si fanno sempre partire a Londra, Parigi e Francoforte, permettendo ad inglesi, tedeschi e francesi di guadagnare.
Quando il prodotto e' in una fase di stadiazione successiva che tecnicamente viene chiamata

FAI RACCOLTA SULLA PERFORMANCE DEL PASSATO

lo si propone in Italia e forse anche in Spagna

2) Quando viene lanciato in Italia un nuovo prodotto da parte delle grosse case mondiali, tradizionalmente i gestori vanno a conoscere le SGR italiane per proporre le classi A. Spiegano ai gestori i target, gli obiettivi di investimento, la filosofia di investimento, il controllo del rischio etc.

Dopo aver fatto la raccolta istituzionale, nella fase successiva si avvisa i gestori del private equity che verranno lanciate della campagne a mezzo stampa per permettere l'ingresso dei sottoscrittori di ultima istanza, che di solito si avvicinano a questi prodotti con la filosofia

SOTTOSCRIVI GUARDANDO LA PERFORMANCE DEL PASSATO

I gestori di private equity, avvisati, capiscono immediatamente l'antifona.

Esempi in passato di questa pipeline sono stati (ne cito due di esempio)
Highbrige statistical market neutral, Bleck Rock Absolute European Diversified, etc.

Morale della conoscenza della pipeline tipica: i fondi interessanti si acquistano subito, ma solo se si posseggono i necessari dindini per la classe A. Di Carmignac e simili con 10 anni di track record sono pieni gli armadi di scheletri.
 
Le confermo che mi sembra una idea interessante, la sua, di selezione e asset allocation dei fondi.

Mi ricordo bene Highbridge, come mi fù presentato e le aspettative che nutrivo.

Le dico anche che se avessi aspettato quei famosi 3-5-10 anni, non lo avrei preso in considerazione come un valido diversificatore del rischio di portafoglio. Il problema fu appunto quello che lei descrive: prendere il fondo in sottoscrizione all'avvio del suo collocamento.

In merito a Carmignac ho delle idee diverse dalle suo. Ritengo ancora valida la scelta di affidare in gestione una parte del portafoglio a questa società, che comunque và ripartito con più case di gestione; affidargli il 20% del portafoglio è eccessivo sono più per un 5%.

Ha intenzione di seguire nel tempo il portafoglio proposto?

Immagino la strategia debba essere completata, con eventuali ribilanciamenti, sostituzioni integrazioni di fondi...ecc

Sono altresi curioso di comprendere il suo benchmark, per come l'ha definito mi sembra un pò vago: MoneyFarm propone un unico portafoglio?

La seguo con interesse.
 
Ultima modifica:
Ha intenzione di seguire nel tempo il portafoglio proposto?

Immagino la strategia debba essere completata, con eventuali ribilanciamenti, sostituzioni integrazioni di fondi...ecc

Sono altresi curioso di comprendere il suo benchmark, per come l'ha definito mi sembra un pò vago: MoneyFarm propone un unico portafoglio?

La seguo con interesse.


Queste domande sono logiche, per capire se l' "esercizio" è teorico o anche pratico.

L'accesso ai dati storici del benchmark, qualunque esso sia, sono fondamentali per monitorare l'efficacia di quasiasi strategia che si prefigga l'obbiettivo di fare meglio (in termini di performance o di volatilità o max dd, o una combinazione di fattori).
 
Ultima modifica di un moderatore:
perché Money Farm intende proporre gli ETF al posto dei migliori fondi comuni internazionali ?

Probabilmente perché già esistono altri competitors che propongono portafogli con i migliori fondi internazionali. Di solito la risposta corretta è la più semplice :D

A parte la battuta, una volta individuata l'asset class dove investire, è più facile individuare il "migliore" etf o il "migliore" fondo di investimento internazionale? Forse la risposta sta nel post #1, dove si cita il "rischio emittente" :mmmm:

P.S. potremmo discutere a lungo su cosa si intenda per "migliore". Probabilmente ciascuno di noi al termine attribuisce un significato differente.

P.P.S. immagino che tutti concordiamo sul fatto che a monte del successo di qualsiasi strategia c'è l'asset allocation (la scelta dello strumento-veicolo è secondaria)
 
Ultima modifica di un moderatore:
Probabilmente perché già esistono altri competitors che propongono portafogli con i migliori fondi internazionali. Di solito la risposta corretta è la più semplice :D

A parte la battuta, una volta individuata l'asset class dove investire, è più facile individuare il "migliore" etf o il "migliore" fondo di investimento internazionale? Forse la risposta sta nel post #1, dove si cita il "rischio emittente" :mmmm:

P.S. potremmo discutere a lungo su cosa si intenda per "migliore". Probabilmente ciascuno di noi al termine attribuisce un significato differente.

P.P.S. immagino che tutti concordiamo sul fatto che a monte del successo di qualsiasi strategia c'è l'asset allocation (la scelta dello strumento-veicolo è secondaria)

Secondaria, ma non troppo. Ci sono alcuni gestori che presentano una forbice negativa (spread per usare un termine in voga) davvero notevole.

Per ovviare bisogna sostituire i gestori che fanno parte dell'asset class prescelta. Tuttavia i vari metodi che ho visto (Morningstar,CFS,Bluerating) se utilizzati con le sole stellette non mi pare funzionino.
 

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