post puramente riguardanti dexia spostati nel 3d dedicato
ciao
http://www.investireoggi.it/forum/dexia-crediop-vt63542-3.html
Ottimo, un intervento chirurgico che ha salvato gli spunti che comunque vanno sviluppati qui
Sì, perchè qui sulla vicenda Dexia-Crediop ce n'è da dire eccome. A cominciare dal modo in cui questi titoli sono finiti nei portafogli dei risparmiatori.
Secondo la mia piccola, personale esperienza, Dexia-Crediop è forse il maggior strutturatore-collocatore di obbligazioni strutturate, quei simpatici prodottini che già dai primi paragrafi sui "Fattori di rischio" (presenti obbligatoriamente su ogni Prospetto approvato dalla Consob) recitano, ad esempio:
Le Obbligazioni denominate "Dexia Crediop XXXXX YYYYY 2010/16" sono caratterizzate da una rischiosità molto elevata il cui apprezzamento da parte dell'investitore è ostacolato dalla loro complessità. E' quindi necessario che l'investitore concluda un'operazione avente ad oggetto tali strumenti solo dopo averne compreso la natura ed il grado di esposizione al rischio che essa comporta.
L'investitore deve considerare che la complessità di tali strumenti può favorire l'esecuzione di operazioni non adeguate. Si consideri che, in generale, la negoziazione delle Obbligazioni denominate "Dexia Crediop XXXXX YYYYY 2010/16" non è adatta per molti investitori.
Una volta valutato il rischio dell'operazione, l'investitotre e l'intermediario devono verificare se l'investimento è adeguato per l'investitore, con particolare riferimento alle situazioni patrimoniali, agli obiettivi di investimento ed all'esperienza nel campo degli investimenti finanziari dell'investitore stesso.
Bene. La persona che ha acquistato questo simpatico prodottino nel mese di maggio del 2010 (una strutturata che rende come un normale BTP solo se l'euribor 3 mesi rimane costantemente all'interno di un range definito) è molto anziana, è malata, ha un orizzonte temporale molto breve, un'esperienza nel campo molto, molto ridotta, una propensione al rischio "moderata", come recita il documento ufficiale, in realtà quasi nulla.
L'addetto allo sportello ha pensato bene di vendergliene per circa un terzo del suo portafoglio
, dopo che l'anno prima non le aveva fatto mancare un bel 10% del famigerato convertendo BPM.
Curiosamente negli estratti conto che il cliente si vedeva consegnare in banca entrambi gli investimenti (l'obbligazione Dexia ed il convertendo) erano valorizzati al prezzo di carico (100). Solo dopo che abbiamo chiesto la posizione titoli "ufficiale" al 31/12 è venuto fuori che il prodottino valeva 86 (cinque mesi fa! non oso pensare adesso...
) ed il convertendo 52.
Riassumendo: prima ti collocano delle ciofeche a costi esorbitanti (il simpatico prodottino presentava commissioni implicite del 3,80% ed una componente derivativa, di cui nessuno sarà in grado di determinare il vero valore, del 9,91%) poi, magari dopo che un'agenzia di rating ha abbassato il proprio giudizio, ti convocano con toni tyerroristici per convincerti a liquidare in perdita l'investimento, lucrando ulteriori commissioni e magari collocandoti l'ultima ciofeca a catalogo.
Faccio tre appelli.
Il primo a chiunque avesse titoli Dexia-Crediop a maggio dell'anno scorso, per valutare le possibile alternative di rendimento che queste obbligazioni offrivano rispetto a titoli dello stesso emittente già presenti sul mercato. Mi farebbe comodo avere un po' di quotazioni.
Il secondo a chi ha giustamente ha sollevato la questione
Forse vale la pena di aprire un 3d dove raccogliere testimonianze al riguardo, sia di clienti che sono stati contattati che, se possibile, di persone che lavorano nella banca.
Il terzo è a tutti. Non molliamo questo 3d, a breve (tempo permettendo) cercherò di tirare le fila della discussione, per vedere se finalmente riusciamo a concretizzare qualcosa a partire dai numerosi spunti raccolti.
Ovviamente non penso solo al caso Dexia, ma ad esempio anche a quel che sta succedendo in Irlanda (un vero e proprio scempio giuridico ai danni degli obbligazionisti subordinati) e a quel che potrebbe succedere in Grecia (uno scempio ancora maggiore, in grado di destabilizzare per anni l'intero settore finanziario europeo).