Macroeconomia Quale Futuro per le banche?

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qualcuno vedo che riescono a convincerlo :)

a me pare che arrivi,il forumista che citi

a conclusioni leggermente difformi dalle tue,ma forse

come sempre,non capisco:


Probabilmente è tempo di abbandonare il catastrofismo ad oltranza.
Il sentiment dell'apocalisse sistemica è tornato utile per oltre 18 mesi alla speculazione ribassista, ma ormai è sempre più storia passata.
E d'altra parte andare contro i mercati non paga mai.


MA STOCK tu parli di trend di borsa o di economie in effettivo futuro default???
 
Mostro ... sono leggermente difforme ... lui parla di risanamento del settore finanziario/creditizio, io dico che è morto e che è solo questione di tempo ... senza contare che per me è meglio mettere i propri soldi nella banchetta popolare che non sa cosa sono i cdo che nella bancona speculativa

se il credito non funziona l'economia reale ne risente per forza, senza contare che il sistema vigente basato sul consumo è anch'esso arrivato, si tira avanti solo con incentivi di ogni sorta, da noi abbiamo incentivi auto-ristrutturazioni-risparmioenergetico-elettrodomestici e si cala lo stesso ... non è un sistema sano

Robert Reich ha detto come la penso ... 'quando ci sarà la ripresa ? mai' http://www.investireoggi.it/forum/980119-post1573.html
 
Mostro ... sono leggermente difforme ... lui parla di risanamento del settore finanziario/creditizio, io dico che è morto e che è solo questione di tempo ... senza contare che per me è meglio mettere i propri soldi nella banchetta popolare che non sa cosa sono i cdo che nella bancona speculativa

se il credito non funziona l'economia reale ne risente per forza, senza contare che il sistema vigente basato sul consumo è anch'esso arrivato, si tira avanti solo con incentivi di ogni sorta, da noi abbiamo incentivi auto-ristrutturazioni-risparmioenergetico-elettrodomestici e si cala lo stesso ... non è un sistema sano

Robert Reich ha detto come la penso ... 'quando ci sarà la ripresa ? mai' http://www.investireoggi.it/forum/980119-post1573.html

a parte il link che mi leggero`con calma

DICIAMO,E NE SON FELICE

la stessa cosa da mesi

almeno per quanto concerne i due capoversi tuoi
(a conferma leggi i primi post qui, miei)
le banche,cosi`come sono OGGI ,son MORTE o FALLITE,senza i paracadute concessi O PROMESSI)

quello in cui si diverge,forse ,è il finale apocalittico che spesso dipingi
 
qualcuno vedo che riescono a convincerlo :)

Io invece non voglio convincere nessuno, ma osservo che se siamo su questo forum è anche per ricavare delle informazioni utili ai fini dei nostri investimenti.
La teoria è al servizio della pratica o almeno così mi è stato insegnato fin da quando avevo i calzoni corti.

A questo proposito, la pratica testimonia che chi ha investito in titoli finanziari finora ha recuperato/guadagnato dei soldi; mentre, chi non ha creduto nella ripresa/risanamento delle banche e delle assicurazioni è rimasto incredulo a guardare i forti rialzi di mercato, rimuginando le proprie convinzioni, dalle quali non riceve alcun beneficio.

Senza voler essere male interpretato, ritengo che le posizioni preconcette e inamovibili sovente non conducano da nessuna parte.
Per usare una metafora : "Non si può credere che poichè siamo in Autunno continueranno per sempre a cadere le foglie. Infatti, la Terra gira attorno al Sole!"
In altre parole, avvengono mutamenti in ogni cosa.
 
Ultima modifica:
A questo proposito, la pratica testimonia che chi ha investito in titoli finanziari finora ha recuperato/guadagnato dei soldi; mentre, chi non ha creduto

nella ripresa/risanamento delle banche e delle assicurazioni è rimasto incredulo a guardare i forti rialzi di mercato, rimuginando le proprie convinzioni, dalle quali non riceve alcun beneficio.

.

innegabile

eccepirei solamente sul termine "risanamento" delle banche
ma per il resto hai ragione

poi,se i comesichiaman piu`..ecco...I FONDAMENTALI
valgon qualcosa ancora,
magari il discorso sarebbe da ampliare
e ci porterebbe su strade forse diverse
:)
 
Continueranno a fallire una quantità imprecisabile di piccoli istituti di credito, soprattutto USA, ma le grandi banche senza dubbio sopravviveranno.

I massicci aiuti statali e gli esorbitanti aumenti di capitale a ripetizione provocheranno inevitabilmente la diluizione del valore delle azioni, ma d'altro canto genereranno anche il risanamento forzato del settore creditizio.

E intanto sui mercati i titoli bancari e assicurativi continuano nel loro trend positivo, dimostrando nei fatti che la fiducia degli investitori sta lentamente tornando sull'intero settore finanziario.

Probabilmente è tempo di abbandonare il catastrofismo ad oltranza.
Il sentiment dell'apocalisse sistemica è tornato utile per oltre 18 mesi alla speculazione ribassista, ma ormai è sempre più storia passata.
E d'altra parte andare contro i mercati non paga mai.

:cool:


e chi lo dice questo?io son andato sempre contro al sentimenti di mercato e i risultati si son visti in termini di performance.
scusa non credo che lehman fosse una piccola banca era a-
come fai ad avere delle certezze cosi' assolute?
poi se vuoi essere ottimista lo puoi essere ma una cosa e' essere ottimisti una cosa e' essere realisti e mettere le mani avanti per evitare inutili rischi.
 
Io invece non voglio convincere nessuno, ma osservo che se siamo su questo forum è anche per ricavare delle informazioni utili ai fini dei nostri investimenti.
La teoria è al servizio della pratica o almeno così mi è stato insegnato fin da quando avevo i calzoni corti.

A questo proposito, la pratica testimonia che chi ha investito in titoli finanziari finora ha recuperato/guadagnato dei soldi; mentre, chi non ha creduto nella ripresa/risanamento delle banche e delle assicurazioni è rimasto incredulo a guardare i forti rialzi di mercato, rimuginando le proprie convinzioni, dalle quali non riceve alcun beneficio.

Senza voler essere male interpretato, ritengo che le posizioni preconcette e inamovibili sovente non conducano da nessuna parte.
Per usare una metafora : "Non si può credere che poichè siamo in Autunno continueranno per sempre a cadere le foglie. Infatti, la Terra gira attorno al Sole!"
In altre parole, avvengono mutamenti in ogni cosa.
io ho investito in corporate e solo in un bancario son andato su etf paesi emergenti e mi son tenuto ben lontano dalle banche americane per fortuna altrimenti anche io sarei incappato magari in lehman
anzi dico di piu' son anni che evito l'azionario usa e italia e son ben contento meglio etf fondi e corporate e una sola banca italiana
e senza finanziari e non ne sento la mancanza.parliamoci chiaro se vogliamo essere ottimisti e' una cosa realisti e metters i al riparo da eventuali nuove ricadute e' un altro
 
SCUDO FISCALE TRA MINACCE E DIPLOMAZIA

ALFONSO TUOR


Con la pubblicazione alla fine della scorsa settimana di un’apposita circolare dell’Agenzia delle Entrate, lo scudo fiscale italiano è diventato a tutti gli effetti operativo.

Come noto, la sanatoria si perfeziona con il pagamento del 5% del capitale rimpatriato o regolarizzato.

Anche questo scudo è stato corredato da tutta una serie di norme volte a dissipare le paure degli investitori e quindi ad ottenere il maggior numero possibile di adesioni, ma soprattutto è stato preceduto da una impressionante campagna propagandistica di gran parte della stampa italiana, chiaramente orchestrata dal Ministero dell’economia.

Di fronte all’impegno profuso dalle autorità della vicina Penisola, da parte svizzera è, almeno finora, brillata l’assenza di una risposta delle autorità federali e anche dell’Associazione svizzera dei banchieri.

Appare dunque doveroso fare alcune puntualizzazioni.
Innanzitutto non sono uguali i criteri attraverso cui il Governo Berlusconi e la piazza finanziaria ticinese e svizzera valuteranno il successo o l’insuccesso di questo terzo scudo fiscale. Per il ministro Giulio Tremonti, autore dell’iniziativa, il metro di giudizio sarà dato dalla quantità di capitali che verranno regolarizzati e quindi dalle entrate fiscali supplementari che genererà lo scudo.

Tremonti è stato prudente nelle sue previsioni, stimando che lo scudo apporterà entro la data limite del 15 dicembre alle casse dello Stato 3/4 miliardi di euro. Ciò vuol dire che verranno regolarizzati circa 80 miliardi di euro, ossia una quantità di capitali simile alla somma dei due scudi precedenti.

Per la piazza finanziaria ticinese e svizzera il metro di giudizio è completamente diverso: non è rilevante la quantità di capitali che verranno regolarizzati, ma quanti italiani sceglieranno di continuare a mantenere i loro capitali in Svizzera, ricorrendo al «rimpatrio giuridico» attraverso la via della polizza assicurativa o del cosiddetto «rimpallo» tramite una fiduciaria statica italiana. Questa percentuale dipenderà ovviamente dal grado di soddisfazione e soprattutto di fiducia costruito nel corso degli anni dagli operatori finanziari ticinesi e svizzeri con la clientela italiana.

Paradossalmente l’aumento della quota di capitali dichiarati al fisco gestiti in Ticino e in Svizzera potrebbe risultare molto positiva per la nostra piazza finanziaria, poiché creerebbe quelle condizioni di maggiore concorrenza che spronerebbero a migliorare ulteriormente la qualità dei servizi.

Dunque per il Ticino e la Svizzera non è fondamentale l’entità delle regolarizzazioni, ma la percentuale di capitali regolarizzati che continuerà a preferire i servizi della nostra piazza finanziaria.

Queste considerazioni non giustificano l’inazione delle autorità federali di fronte alle iniziative italiane.

L’ultima in ordine di tempo è la decisione dell’amministrazione finanziaria italiana di escludere la Svizzera dalla lista dei Paesi nei quali sarà possibile regolarizzare le attività detenute all’estero senza doverle rimpatriare.

In pratica, la Svizzera viene considerata dal Governo Berlusconi alla stregua di San Marino e del Liechtenstein.

Ma c’è di più. La Svizzera continua a figurare nella lista nera compilata dall’Italia per le questioni fiscali delle società. In merito sarebbe opportuna una decisa azione diplomatica di Berna per modificare questa situazione.

Inoltre le autorità italiane sono recentemente ricorse anche a strumenti di pressione eterodossi, come la registrazione delle targe delle automobili che attraversano la frontiera e anche lo sconfinamento in Ticino di agenti in borghese della Guardia di finanza.

Quindi se, come probabile, non si riuscirà ad ottenere soddisfazione attraverso le normali vie diplomatiche, il nostro Paese non dovrebbe escludere a priori di far valere le proprie ragioni mettendo al centro delle discussioni con Roma altri dossiers che interessano grandemente l’Italia.

Per la verità qualcosa a livello svizzero si comincia a muovere.

Mercoledì prossimo vi sarà un incontro del Governo cantonale con i rappresentanti della piazza finanziaria ticinese; entro la fine di questa settimana ci dovrebbe essere un incontro con le autorità federali.
Sarà dunque importante capire quali iniziative politiche prenderà il nostro Paese grazie anche a queste discussioni.
 

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