Macroeconomia Quale Futuro per le banche?

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dunque il governo stimava 300 miliardi, per le banche saranno circa 100 e per PWC rientreranno circa 86 miliardi (il 60% dalla svizzera :))
PWC, da parte coinvolta :), dice che "Le stime di PwC Advisory, prevedono che i capitali rimpatriati verranno destinati soprattutto agli intermediari specializzati non generalisti (banche private) che detengono il know how, le competenze e le risorse necessarie per gestirli"
per le banche il 20% dei 100 andranno nell'industria principalmente a ricapitalizzare
io spero che te e le banche abbiate ragione, e che magari rientrino più soldi ... io sono più pessimista per quel che riguarda i reimpieghi in azienda, per me difficile oltre il 5%
spero comunque di sbagliarmi ... come al solito :)


te lo dico dall`ex fronte di anni fa,le due precedenti scudisciate

i rientri venivano fatti da:
.ex industriali andati in pensione che non temevano
ritorsioni sulle ex attività
.pensionati di grosse fortune qui storicamente
per motivi di turbative politiche
.industriali e commercianti che,con tassi alti
facevano fatica a fronteggiare crisi settoriali
(scarpe,tessuti meccanica a basso valore aggiunto)


questa la mia micro esperienza
 
tu che previsioni fai Mostro ?
c'è una certa concordia nel valutare i capitali rientranti effettivamente nei confini italici in circa un terzo del totale stimato dal governo, 7% del totale in azienda, di questi quanti in investimenti produttivi e quanti in ricapitalizzazioni ?
20% è troppo, quanti dei soldi rimpatriati sono di imprenditori in essere, e tra questi quanti in attività nel senso di non smantellanti ma investenti ? finiranno in immobili piuttosto
 
tu che previsioni fai Mostro ?
c'è una certa concordia nel valutare i capitali rientranti effettivamente nei confini italici in circa un terzo del totale stimato dal governo, 7% del totale in azienda, di questi quanti in investimenti produttivi e quanti in ricapitalizzazioni ?
20% è troppo, quanti dei soldi rimpatriati sono di imprenditori in essere, e tra questi quanti in attività nel senso di non smantellanti ma investenti ? finiranno in immobili piuttosto

stock
non ho idea...
mi pare ci siano elementi nuovi e variabili nuove rispetto
al passato:

stavolta:
.crisi piu`grave in linea economica MA TASSI PIU`BASSI
.situazione politica in maretta
.se non ricordo male
tempi di esecuzione MOOOLTO piu` BREVI
(alcuni hedges e derivati son difficili da smontare in fretta,si parla di oltre un mese)
.VOCI terroristiche di patrimoniale italiana (peraltro anche allora)
.CAMPAGNA MEDIATICA CONTRO PARADISI
(col rischio ....abbastanza concreto di doversi andare a
prendere il grano in..aereo..)
.sensazione che oggi i computer della finanza
comincino a funziare..


questo di getto...poi ci penso
 
Oggi il presidente elvetico, nonchè ministro dell'economia, ha preannunciato un congelamento dei colloqui con la controparte italiana sugli accordi fiscali per la doppia imposizione dei capitali detenuti da italiani in Svizzera.

E' la prima risposta concreta allo scudo.
A ben vedere, neanche troppo pesante. Obiettivo delle controparti, sembrerebbe quello di non alzare troppo il livello di scontro.
 
Oggi il presidente elvetico, nonchè ministro dell'economia, ha preannunciato un congelamento dei colloqui con la controparte italiana sugli accordi fiscali per la doppia imposizione dei capitali detenuti da italiani in Svizzera.

E' la prima risposta concreta allo scudo.
A ben vedere, neanche troppo pesante. Obiettivo delle controparti, sembrerebbe quello di non alzare troppo il livello di scontro.

il trattato è sempre in regime di reciprocità
e NON RIGUARDA,se non marginalmente, capitali ita in ch....
ma recupero tassazione alla fonte dividendi,tassazione su immobili,eredità

comunque..

sai che gli frega agli italiani

avevano fatto,gli italiani ,domande mesi e mesi fa,per iscritto su alcune clausole in discussione
gli svizzeri ci hanno ponzato tre mesi prima di rispondere vacuità

gli italiani considerano il negoziato già fermo,da mesi
e mezzo morto

ch sta reagendo male e scompostamente,un disastro
 
il trattato è sempre in regime di reciprocità
e NON RIGUARDA,se non marginalmente, capitali ita in ch....
ma recupero tassazione alla fonte dividendi,tassazione su immobili,eredità

comunque..

sai che gli frega agli italiani

avevano fatto,gli italiani ,domande mesi e mesi fa,per iscritto su alcune clausole in discussione
gli svizzeri ci hanno ponzato tre mesi prima di rispondere vacuità

gli italiani considerano il negoziato già fermo,da mesi
e mezzo morto

ch sta reagendo male e scompostamente,un disastro

Comunque le risposte dure, da parte Svizzera, sono ancora nel cassetto.
Penso ai frontalieri ...
 
Comunque le risposte dure, da parte Svizzera, sono ancora nel cassetto.
Penso ai frontalieri ...

se ne sei coinvolto...vai proprio tranquillo

stasera la tv dava una notizia IN LINEA con quello che dicevi tu:

bloccata la ratifica:eek:

ma,a parte che io leggevo oggi nei termini che ho riportato,
osservo:

a casa mia prima firmano i delegati POI ,anche mesi,dopo
i governi RATIFICANO


qui un articolo pacato

il Caff, settimanale di attualit, politica, cultura e sport

se torni a home page e cerchi bene,ci son tre o quattro pagine intere del giornale cartaceo
che trattano l`argomento

ciaooo
 
Ultima modifica di un moderatore:
Vero !

.......
Tra gli imprenditori/investitori non ci sono solo gli affamatori del popolo.
Il gregge va tosato e non strozzato. Altrimenti non rimane nulla.
Neanche al pastore.

QUESTA e' la verità !!!!
Sul MODO di effettuare la tosatura si può parlare a lungo :) ma, lo ripeto, anche secondo me quello che ci hai ricordato tu è l'obiettivo finale :( : la lana !

Thanks ! :)
 
IL COMMENTO

CONVALESCENZA ANCORA LUNGA PER UBS

ALFONSO TUORDopo essere uscita dal reparto di cure intense, UBS è stata anche dimessa dall’ospedale, ma è ancora in convalescenza e lontana dall’essersi completamente ristabilita.
In questo modo si può leggere l’ennesima perdita trimestrale dell’istituto, che è stata accolta negativamente dalla borsa.
Il ribasso delle azioni UBS non è tanto dovuto alla perdita di 564 milioni di franchi, che è comunque superiore alle stime di molti analisti, ma al fatto che l’istituto registra ancora un deflusso netto di fondi e ha difficoltà a far funzionare a pieno regime le proprie unità operative.
La maggiore banca svizzera non ha potuto quindi sfruttare le condizioni estremamente favorevoli dei mercati finanziari, come hanno invece saputo fare molti suoi concorrenti.
Cerchiamo dunque di individuare luci ed ombre che traspaiono da questi dati.

Il primo elemento positivo è che anche nel terzo trimestre UBS ha continuato a ridurre la sua somma di bilancio, che era ampiamente superiore ai 2.000 miliardi di franchi prima dello scoppio della crisi dei subprime e che ora si situa a 1.476 miliardi di franchi.
La cura dimagrante della banca fa sì che il rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi (il «leverage ratio») sia salito al 3,51%. UBS è dunque sulla buona strada anche se ancora lontana dall’obiettivo del 5% voluto dalle nostre autorità di sorveglianza.

Il secondo elemento positivo è la maggiore credibilità di UBS sul mercato dei capitali, che ha spinto al rialzo il corso delle obbligazioni con cui la banca si finanzia e che si è tradotto in un aumento del valore dei debiti dell’istitituto e quindi contabilmente in una perdita di 1,436 miliardi.

Il terzo elemento positivo che ha causato una perdita di 305 milioni è il riacquisto delle obbligazioni convertibili sottoscritte dalla Confederazione.

Corre l’obbligo di ricordare che il salvataggio della banca non era solo e non tanto legato ai 6 miliardi di franchi di obbligazioni convertibili sottoscritte da Berna, ma ai 60 miliardi di franchi, poi ridottisi a 40, di titoli tossici trasferiti allo Stabfund, finanziato e gestito dalla Banca Nazionale.
Sebbene non vi siano informazioni ufficiali, è molto probabile che grazie al netto miglioramento della situazione dei mercati finanziari la BNS abbia potuto vendere una parte di questi titoli tossici, per cui il fardello del nostro istituto di emissione si sia nel frattempo ridotto.

Gli elementi negativi sono evidenti.
In primo luogo non si è arrestato il deflusso netto di capitali. Ad esempio, la divisione Wealth Management & Swiss Bank ha registrato un’emorragia di 16,7 miliardi di franchi nel terzo trimestre, che è di dimensioni simili a quelle del secondo trimestre. Vi è da notare che è aumentato il deflusso di capitali di clienti svizzeri salito a 3,9 miliardi rispetto ai 200 milioni del secondo trimestre.

La conclusione è che il maggiore gestore patrimoniale del mondo non è ancora riuscito a frenare l’emorragia di clientela.

Il secondo elemento negativo è l’utile operativo lordo inferiore a quello del secondo trimestre.
Questo aspetto è in parte dovuto alla decisione di aumentare la parte fissa delle remunerazioni e alla decisione di pagare gran parte dei bonus in contanti e non in azioni. Ciò non può però oscurare il dato di fatto che è diminuita la capacità reddituale della banca.

Il terzo elemento negativo riguarda ancora la divisione Investment Bank. Anche in questo caso non è tanto significativa la perdita, dovuta alla rivalutazione delle obbligazioni UBS, quanto il fatto che la modestia dei risultati nasconde l’incapacità della banca di sfruttare le condizioni favorevoli di mercato e molto probabilmente altre svalutazioni di titoli tossici o di posizioni a forte rischio ancora detenute dall’istituto.


Dunque il periodo di convalescenza di UBS è ancora lungo. Per gli azionisti (tra i quali figurano anche le casse pensioni svizzere), che hanno subito il crollo del titolo in borsa e hanno visto diluito il proprio capitale senza percepire dividendi, il «calvario» sarà ancora più lungo.
Infatti occorrerà ancora molto tempo alla maggiore banca svizzera per ritornare a splendere e a riconquistare quella reputazione che è stata incrinata dalle disavventure degli ultimi mesi.


cdt,oggi
 

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