Macroeconomia Quale Futuro per le banche?

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i musi sono lunghi

i back office sono intasati
e i gestori a correre da un salotto all`altro
penso che i numeri ,se usciranno ufficiali..saranno alti

nel frattempo siamo all`asilo mariuccia

Ticinonline - Ticino - Vigili italiani in Ticino, Quadri: "Cosa intende fare il Consiglio di Stato"?

Ma si! Qualche banchetta si svuoterà. Poi gli rimarrà da vivere.
I Ticinesi non ritorneranno a mangiare farina di castagne.

Probabilmente ci saranno meno richieste di "cittadinanza" da parte dei numerosi "italiani" presenti sul luogo. Oppure dobbiamo aspettarci il percorso inverso?
In Svizzera le tasse si pagano ...
 
Ma si! Qualche banchetta si svuoterà. Poi gli rimarrà da vivere.
I Ticinesi non ritorneranno a mangiare farina di castagne.

Probabilmente ci saranno meno richieste di "cittadinanza" da parte dei numerosi "italiani" presenti sul luogo. Oppure dobbiamo aspettarci il percorso inverso?
In Svizzera le tasse si pagano ...

mah..speriamo
ma molti "italiani" bancari,qualche problemino lo avranno
non afferro in pieno il discorso "cittadinanza":-?
comunque
io penso che molti italiani stiano pensando di mollare le aziende ai figli
e venir su

si, le tasse si pagano,eccome,nell`ordine del 28-30% per redditi sui 100-150 m.chf
e c`è la "patrimoniale"
ma se sei un pensionato o rentier grasso..si discute..
 
mah..speriamo
ma molti "italiani" bancari,qualche problemino lo avranno
non afferro in pieno il discorso "cittadinanza":-?
comunque
io penso che molti italiani stiano pensando di mollare le aziende ai figli
e venir su

si, le tasse si pagano,eccome,nell`ordine del 28-30% per redditi sui 100-150 m.chf
e c`è la "patrimoniale"
ma se sei un pensionato o rentier grasso..si discute..

Qualche bancario/procuratore/"advocatus" che dovrà traslocare ci sarà sicuramente.

Qui le tasse sono più alte sui redditi da lavoro, come ben saprai.
Non è una bella cosa per un'economia "virtuosa" premiare la rendita e tassare il lavoro.

La patrimoniale non c'è come tassa organica ma è ben presente nella tassazione di case, terreni, patrimoni liquidi, ecc. in misura alquanto disomogenea.
Ma tant'è ...
 
La denuncia all’Ue vista dal partito di Antonio Di Pietro

“Se a Bruxelles salterà lo scudo
fiscale Tremonti sarà nei guai”

Mauro Spignesi


Dice che “se la denuncia verrà accolta e l’Italia condannata dalla Corte di giustizia, chi ha aderito allo scudo fiscale rischia di dover pagare tutte le tasse”. Parole di ex magistrato: Luigi De Magistris, europarlamentare dell’Italia dei valori che ha presentato a Bruxelles un esposto contro il governo italiano. Per lui l’amnistia voluta dal ministro Giulio Tremonti è illegale. Ed è convinto che la faccenda porterà guai seri all’Italia. “Lo scudo - riprende - è un riciclaggio di Stato. Viola non solo norme comunitarie ma anche la Costituzione italiana. Poi l’anonimato non è permesso, altrimenti come si fa la lotta contro il terrorismo? E ancora: l’imposta dell’Iva è europea non è che uno Stato di punto in bianco possa decidere di abolirla”.
La denuncia a Bruxelles arriva mentre si cercano sbocchi, vie di fuga dall’attuale muro contro muro tra Roma e Berna. Avverte De Magistris: “Quello alla Svizzera è un attacco senza senso, ingiustificato. La lotta ai paradisi fiscali si fa insieme. Devo dare atto alla Svizzera che nello scambio d’informazioni giudiziarie si è sempre comportata correttamente, non solo oggi ma anche in passato. Penso al bel rapporto tra Carla Del Ponte e Giovanni Falcone”.
La soluzione allo scontro fiscale per molti potrebbe venire da un gioco raffinato, il cubo di Rubik, dove con la pazienza di uno sminatore si devono trovare i nove quadrati dello stesso colore per comporre uniformemente le pareti. Si chiama appunto Rubik quella cedolare secca per tassare alla fonte i capitali stranieri in Svizzera e conservare ancora il segreto bancario. L’idea è stata lanciata da Alfredo Gysi, dell’associazione banche estere in Svizzera e direttore generale della Bsi. E anche il presidente Hans Rudolf Merz è rimasto affascinato: “Il Dipartimento delle finanze porta avanti con impegno l’analisi di questa possibilità”, ha detto. Patrick Odier, nuovo presidente dei banchieri svizzeri, ci crede: “Italia e Germania – ha detto parlando a Ginevra – sarebbero piuttosto favorevoli”. Se fosse vero vorrebbe dire che il via libera è vicino, perché Rubik avrebbe il sì dei dei Paesi più tosti. I soldi verrebbero trattenuti dalle banche e riversati agli Stati di provenienza dei clienti. In pratica si tratterebbe di una estensione dell’euroritenuta. Strumento che tuttavia ha appena ricevuto un siluro non da poco dall’ avvocato, ed ex procuratore pubblico ticinese, Paolo Bernasconi: “La Svizzera – ha detto a Le Temps - ha violato sistematicamente l’accordo con l’Ue sulla trattenuta alla fonte, ha versato soltanto il 5 per cento circa di quello che avrebbe dovuto”. Per Bernasconi le banche hanno creato migliaia di società offshore per permettere ai clienti di evitare i prelievi. Bernasconi ha poi aggiunto d’essere contrario al congelamento delle trattative con l’Italia. E su questo è d’accordo Luigi De Magistris: “Ci sono zone dell’Europa con legislazioni più permissive e una pressione fiscale più leggera di quella italiana. Fermo restando che ogni Stato può avere il suo regime, servono norme quadro europee e internazionali che si possono trovare con il dialogo”. Nel dibattito su evasione, riciclaggio e frode fiscale si è anche inserito Sergio Salvioni, noto avvocato ed ex consiglire nazionale: “Se Paolo Bernasconi ha fatto quelle dichiarazioni evidentemente ha degli elementi validi, io non li ho. Certo, apparentemente le banche hanno trasferito con l’euroritenuta molto poco. Ma servirebbero numeri precisi per dimostrare questa tesi”. E Rubik? “Diffido - dice telegrafico - delle banche”.
[email protected]


15.11.2009 - 01:00
 
Manca il progetto
di uno sviluppo diffuso

Lillo Alaimo

Assolutamente in controtendenza. E se così proseguirà, rischierà grosso.

Ci spieghiamo.

Dopo il fallimento del modello di crescita imperniato sulla corsa al consumo e l’indebitamento, le economie di mezzo mondo stanno cercando nuove strade per uno sviluppo diffuso e sostenibile.

Come molte altre, l’economia svizzera è alle soglie di un profondo mutamento strutturale, avverte uno studio fresco fresco di Credit Suisse.

E fra i settori con il miglior rapporto opportunità-rischi, quello bancario e finanziario non è ai primi posti.

Nonostante i forti scossoni, la piazza finanziaria elvetica ha retto bene; ma se gli occhi guardano avanti, sono altri i settori messi meglio. Potenzialmente messi meglio.

Per numerose banche – e citiamo nuovamente Credit Suisse, il responsabile Global Research – si prevedono ancora ingenti perdite, che assorbiranno buona parte dei loro utili nell’arco dei prossimi dieci anni.

La finanza globale sta cambiando pelle e nessuno se la sente di scommettere sul peso che essa avrà in futuro.

Le banche americane ed europee in passato sono riuscite a riprendersi dalle difficoltà finanziarie. Sono cadute e tornate a crescere.
Non è però certo, si ammonisce dall’interno degli stessi colossi bancari, che sia così anche stavolta.

Eppure…., eppure in pericolosa controtendenza il Ticino sfodera le sue carte, i suoi uomini, la sua rabbia, la sua passione politica per scendere in campo e far quadrato attorno alla piazza finanziaria luganese.

È sotto attacco, si dice, dello scudo fiscale italiano. Di un ministro, Tremonti, reo di aver fatto eseguire accertamenti in una settantina di banche svizzere in Italia (beh, dopo le scorrerie americane di Ubs, qualche preoccupazione è legittima!) e di aver fotografato le targhe di quanti, italiani, varcano la frontiera italo-svizzera
(francamente una sciocchezza che si sarebbe dovuta evitare).

In verità, ciò che alla piazza finanziaria luganese fa tremare le vene ai polsi, è la partenza di miliardi di euro depositati in Svizzera da frodatori ed evasori fiscali italiani.

Del resto, cioè degli italiani spiati in dogana e delle alte imposte romane, alla Svizzera nulla importa.

Anzi! Più alte sono, più “evasione” verso l’estero ci sarà.
Detto così, tanto per scrollarsi di dosso un po’ di ipocrisia. Per esempio anche quella dei molti che in queste settimane fanno a gara, dal Ticino, a dare lezioni di economia e finanza all’Italia.

Una task force!
È stata addirittura costituita una task force per rispondere (“duramente”, si annuncia) a Roma.
Bellinzona andrà nei prossimi giorni a Berna.
Si metterà a punto una strategia. In estremo ritardo, dato che in primavera – quando in Italia già si parlava di scudo – la piazza finanziaria luganese faceva spallucce. Ora chiede aiuto allo Stato. E lo Stato corre!
Ed eccoci al punto, alle riflessioni iniziali.

A noi piacerebbe vedere tanto fermento - cioè uguale a quello che in queste settimane ha caratterizzato la rabbia ticinese verso l’Italia - attorno ad un progetto di nuovo sviluppo. Sì, proprio così, magari un nuovo “Libro Bianco” (ricordate quello di Masoni?!). Un tentativo - condivisibile o meno, forse carico di errori o forse no - di guardare oltre l’orizzonte di domani e dopodomani.

Ci piacerebbe veder costituire una task force, non per trattenere ad ogni costo i miliardi evasi e frodati dai Brambilla italiani, ma per realizzare un nuovo modello di crescita, fatto di uno sviluppo diffuso (c’è dell’altro oltre le banche e le finanziarie); uno sviluppo cosciente del prezioso ruolo-ponte del Ticino tra nord e sud e consapevole della vicinanza di uno dei più importanti poli produttivi d’Europa, la Lombardia.

A noi piacerebbe che Berna nominasse un consulente ticinese non, come ha fatto, per studiare come calamitare a Lugano i soldi sottratti dagli evasori all’erario italiano, ma per creare un filo diretto tra la capitale e il Ticino, soprattutto ora che le ripercussioni della crisi economica e finanziaria determineranno profondi cambiamenti strutturali. E non solo nella piazza finanziaria.

Una “piazza” che deve saper dimensionarsi per vivere senza capitali neri.
Passati gli ultimi scampoli di recessione, la somma dei disoccupati, dicono gli analisti, seguiterà a crescere.

E in futuro, ad assorbire il “sangue” dei senza lavoro provocato da una folle e scriteriata finanza, non sarà certo e non sarà più una piazza bancaria capace di crescere solo se da sud arrivano capitali nascosti al fisco.
Ma sarà con altri comparti produttivi, ancora troppo negletti agli occhi della politica, e con una piazza finanziaria capace di offrire competenza e servizi di qualità (cosa che già fa); ma solo a chi il denaro non lo sottrae al fisco e, di conseguenza, agli onesti cittadini che le imposte le pagano regolarmente.

[email protected]
 
Una bella riflessione quella di Lillo Alaimo.
La Svizzera ( e il Ticino) non mancano di eccellenze da sviluppare.
La nazione ponte tra Italia ed Europa del Nord saprà, prima o poi, ritrovare il suo ruolo storico.
 
Una bella riflessione quella di Lillo Alaimo.
La Svizzera ( e il Ticino) non mancano di eccellenze da sviluppare.
La nazione ponte tra Italia ed Europa del Nord saprà, prima o poi, ritrovare il suo ruolo storico.

alaimo è un controcanto..

per il resto,caro mio..sulle tue osservaszioni....proprio no comment..

:rolleyes:
 
alaimo è un controcanto..

per il resto,caro mio..sulle tue osservaszioni....proprio no comment..

:rolleyes:

Probabilmente sono voci isolate e non contano assolutamente nulla, attualmente.
Non per questo potranno essere sempre minoranza.

A proposito, hai visto cosa sta succedendo nella Repubblica del Titano? (Non è un Cantone)
 
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