gipa69
collegio dei patafisici
Quello sui tassi più bassi sul debito con l' Euro è un discorso illusorio e fuorviante.
Innanzitutto bisogna vedere se in un certo periodo i tassi sono stati più bassi solo in alcuni stati dell' area Euro o anche in altri stati di altre aree monetarie.
E inoltre se in anni precedenti l' Italia pagava interessi più alti , li pagava su un debito denominato in una valuta più debole dell' Euro, la Lira che periodicamente si svalutava nei confronti del marco.
Non a caso una crisi c' era stata nel 1992 quando l' Italia assurdamente cercava di restare nella banda stretta dello SME, da cui a un certo punto erano uscite Regno Unito e Italia che avevano bisogno di una moneta libera di oscillare nel cambio col marco.
Quindi è molto dubbio che in termini reali l' Euro abbia permesso all' Italia di pagare interessi più bassi. La svalutazione della Lira avrebbe permesso una riduzione del debito in termini reali in momenti di difficoltà.
Tassi più alti ci sarebbero stati in concomitanza di una moneta più debole.
Per pagare tassi più bassi non c' era bisogno dell' Euro, bastava emettere Titoli di Stato italiani in Franchi Francesi o in Marchi tedeschi e FRanchi svizzeri.
La Sterlina si era svalutata notevolmente nei confronti dell' Euro tra il 2007 e il 2008 quando il Regno Unito in Europa era l' epicentro della crisi connessa ai mutui subprime e UK aveva nazionalizzato Royal Bank of Scotland. Se il Regno Unito avesse avuto la moneta agganciata a quella della Germania, avrebbe avuto enormi difficoltà nel gestire la situazione.
Con la B. of England che aveva potuto attuare un quantitative easinga a misura di Gran Bretagna, il Regno Unito non aveva attraversato una crisi del debito pubblico.
mah non sarei cosi d'accordo neanche con queste di teorie che sono quantomeno parziali e aggiungo io anche un po faziose estrapolando alcuni concetti giusti per arrivare a conclusioni dubbie. Se l'Italia non ha manifestato problemi di sostenibilità del debito (che ricordiamolo nel 1995 non era poi cosi diverso da adesso) è perchè i tassi estremamente bassi rispetto alla fase precedente hanno consentito al sistema economico italiano di sostituire le precedenti svalutazioni competitive con una minibolla del credito che ha il suo epicentro nel debito pubblico ed in parte anche nel debito bancario verso le istituzioni non finanziarie. Che il debito in Italia tra il 2000 ed il 2009 sia cresciuto troppo per far un favore alla situazione tedesca che necessitava invece di tassi bassi per far ripartire la propria di economia è evidente appunto dalla crescita eccessiva del debito e quindi dalla bassa disciplina fiscale applicata nel tempo.
la scelta di partire dall'ìunione europea con una unione monetaria è stata fatta di proposito invece appunto per impedire ai paesi periferici di usare ulteriormente le armi svalutative per competere sui mercati internazionali. C'è da dire poi che la svautazione competitiva funziona solo in parte come l'esempio giapponese sembra mostrare, dove anche anni di politiche di QE pre USA non sono riuscite a far uscire il paese dalla deflazione.
Quindi a mio modo di vedere la strada di riformare pesantemente il finzionamento della pubblica amministrazione e rendere meno burocratico e piu agevole la costituzione d impresa sono due dei vettori chiave per ricostituire una chiave di successo.
Che poi le unioni monetarie europee del passato siano fallite è un dato di fatto ma è anche vero che le dimensioni attuali dei competitor rendono impossibile per le imprese nazionali europee di poter competere sui mercati mondiali senza massa critica. Lo splendido isolamento alla moda cubana o venezuelana non è una soluzione per un paese che de ve esportare la sua manifattura in tutto il mondo e che deve importare molte delle materie prime necessarie.
Piuttosto l'Italia ha necessita di ridurre drasticamente il costo dell'energia per poter competere al piu presto nel mondo.