E' un thread interessante. Poco tempo fa avevo scoperto questo blog
Goofynomics
Qualcuno lo conosce? Cosa ne pensate?
Nel campo della moda e del lusso c' è uno dei più grandi gruppi del mondo che è francese, LVMH , appunto , ed è stato attivo in acquisizioni.
Il gruppo FIAT-Chrysler producendo in Italia, Brasile e USA ha sedi in stati che hanno tre valute ma per Brasile, USA e Italia sarebbero 3 valute anche se l' Italia avesse la Lira e non l' Euro.
Ed è probabile che riduca la produzione proprio in Italia, dove la valuta è l' Euro e non negli USA o in Brasile.
Del resto nell' area Euro le manovre fiscali attuate e il fiscal compact favoriscono la recessione.
Forse se l' Italia avesse una valuta debole , e se non ci fosse la scala mobile, la Fiat non chiuderebbe qualche stabilimento in Italia e chiuderebbe qualcosa altrove.
Invece Danone Vitasnella è stata acquisita da Kraft Foods,
a proposito di acquisizioni ( e Kraft è soprattutto un gruppo statunitense anche se con divisioni europee)
Kraft Foods acquista Vitasnella (bakery) da Danone | Food Web
Gipa mi consiglieresti un testo che secondo te tratta di queste questioni in modo corretto? Anche un testo esteso intendo.
E' un blog interessante.
Si leggono anche una domanda ed una risposta su una questione che alcuni si pongono :
....
Prima domanda
Quando si parlava della svalutazione del 92' di circa il 20% si diceva che l'inflazione si abbassò l'anno dopo dal 5 al 4%.
Se io avevo un debito in lire ( mutuo fido o altro) a seguito della svalutazione io continuavo a pagare lo stesso e chi ci rimetteva era la banca che aveva investito non lire ma una qualunque altra valuta per finanziare il prestito iniziale..
Se noi uscissimo adesso dall'euro, la situazione non sarebbe differente?
Cioè, c'è un modo legale e certo per essere sicuri che se io ho adesso un debito da ripagare in euro questo non resti in euro e svalutando ci ritroveremmo tutti a dover pagare tanto in più di quanto si svaluta la nostra nuova lira??
Mi rendo conto che la situazione è difficile da prevedere perchè l'esperimento euro è comunque qualcosa di più di un semplice aggancio a una valuta più forte.. e nessuno di coloro a cui ho posto questa domanda mi hanno saputo rispondere e ovviamente io credo che se i debiti dovessero effettivamente restare in euro la correlazione tra svalutazione e inflazione potrebbe forse essere più forte??
Amico caro,
....
o so benissimo che chiunque incontri in giro ti terrorizza dicendoti che dovrai pagare il mutuo in euro con le tue nuove lire svalutate. Questa è una colossale scemenza. Tutte le proposte operative di uscita dall'euro, da quelle di "sinistra", a quelle di "destra", a quelle per addetti ai lavori, chiariscono molto bene il punto.
Ai rapporti di debito/credito regolati dal diritto nazionale, lo Stato che uscirà applicherà il principio della Lex Monetae, in base al quale uno Stato sovrano sceglie liberamente quale valuta usare. Ne consegue che i contratti regolati dal diritto nazionale possono essere semplicemente riconvertiti nella nuova unità di conto, senza che alcuna delle parti contraenti possa eccepire questa conversione come motivo di recesso dalle obbligazioni contrattuali (né avrebbe particolare interesse a farlo, con buona pace degli strampalati blogger che temono il complotto delle banche cattive). E questo vale per i depositi bancari, e per i mutui, ecc.
Le conseguenze pratiche di questo principio sono disciplinate dagli art. 1277 e seguenti del Codice Civile (Torny santo subito dopo il concerto di Ligabue):
Art. 1277 Debito di somma di danaro
I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.
Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima.
Art. 1278 Debito di somma di monete non aventi corso legale
Se la somma dovuta è determinata in una moneta non avente corso legale nello Stato, il debitore ha facoltà di pagare in moneta legale al corso del cambio nel giorno della scadenza e nel luogo stabilito per il pagamento.
Art. 1281 Leggi speciali
Le norme che precedono si osservano in quanto non siano in contrasto con i princìpi derivanti da leggi speciali.
Sono salve le disposizioni particolari concernenti pagamenti da farsi fuori del territorio dello Stato.
L’art. 1277 si applicherebbe laddove l’Eurozona esplodesse. In quel caso l’euro non ci sarebbe più, non avrebbe più corso legale da nessuna parte al tempo del pagamento, e i pagamenti andrebbero fatti in moneta legale (nuova lira) ragguagliata per valore all’euro, e il rapporto di cambio sarebbe quello del changeover, cioè uno a uno (mi riferisco al changeover "in uscita", non a quello "in entrata". Solo qualche sprovveduto può pensare che si torni al 1936,27, ma lasciamo stare: non è un blog di psichiatria).
L’art. 1278 si applicherebbe laddove l’Eurozona non esplodesse, per cui l’euro continuerebbe ad avere corso legale, ma non nello Stato italiano. In questo caso il debitore potrebbe pagare in euro, ma ha facoltà di pagare in moneta legale (nuova lira) al cambio corrente alla scadenza. “Ecco!” Interviene il luogocomunista terrorista “Vedi! Il povero consumatore sarà schiacciato dalle rate del mutuo, perché dovrà pagarle in euro, o. ciò che è lo stesso, in nuove lire svalutate”. Calma. Leggiamo tutto. Questa disposizioni si applicano a meno che non intervengano leggi speciali, previste dall’art. 1281, e lo Stato ovviamente dovrà, nel decreto di uscita, prevedere una deroga all’art. 1278 stabilendo che i rapporti di debito e di credito in euro disciplinati dal Codice Civile saranno regolati in nuove lire al cambio previsto alla data del changeover (cioè uno a uno), e non a quella della scadenza del pagamento (che incorporerebbe la svalutazione).
Perché dico ovviamente? Perché se non lo facesse condannerebbe all’insolvenza una quantità abnorme di famiglie e di imprese. Nessun governo prenderebbe una decisione simile, se non altro perché significherebbe mettere una pietra tombale su qualsiasi aspirazione politica dei suoi componenti. Del resto, non è questo quello che si aspettano i mercati e non è questo quello che gli studiosi esteri (Sapir, Bootle, ecc.) prefigurano. Dobbiamo pensare che esiste una minima razionalità: una volta presa la decisione, il buon senso dovrà necessariamente prevalere.
Scusa, amico Brillo, ma secondo te, se la banca pretendesse di farsi pagare in euro (avendo però convertito i tuoi depositi in nuove lire), che cosa potrebbe pensare di ottenere se non un pugno di mosche? Secondo te, è meglio farsi pagare nella nuova valuta, o mandare in bancarotta il 70% dei propri clienti?
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Goofynomics: 'A rata der mutuo
E' un blog interessante.
Si leggono anche una domanda ed una risposta su una questione che alcuni si pongono :
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Prima domanda
Quando si parlava della svalutazione del 92' di circa il 20% si diceva che l'inflazione si abbassò l'anno dopo dal 5 al 4%.
Se io avevo un debito in lire ( mutuo fido o altro) a seguito della svalutazione io continuavo a pagare lo stesso e chi ci rimetteva era la banca che aveva investito non lire ma una qualunque altra valuta per finanziare il prestito iniziale..
Se noi uscissimo adesso dall'euro, la situazione non sarebbe differente?
Cioè, c'è un modo legale e certo per essere sicuri che se io ho adesso un debito da ripagare in euro questo non resti in euro e svalutando ci ritroveremmo tutti a dover pagare tanto in più di quanto si svaluta la nostra nuova lira??
Mi rendo conto che la situazione è difficile da prevedere perchè l'esperimento euro è comunque qualcosa di più di un semplice aggancio a una valuta più forte.. e nessuno di coloro a cui ho posto questa domanda mi hanno saputo rispondere e ovviamente io credo che se i debiti dovessero effettivamente restare in euro la correlazione tra svalutazione e inflazione potrebbe forse essere più forte??
Amico caro,
....
o so benissimo che chiunque incontri in giro ti terrorizza dicendoti che dovrai pagare il mutuo in euro con le tue nuove lire svalutate. Questa è una colossale scemenza. Tutte le proposte operative di uscita dall'euro, da quelle di "sinistra", a quelle di "destra", a quelle per addetti ai lavori, chiariscono molto bene il punto.
Ai rapporti di debito/credito regolati dal diritto nazionale, lo Stato che uscirà applicherà il principio della Lex Monetae, in base al quale uno Stato sovrano sceglie liberamente quale valuta usare. Ne consegue che i contratti regolati dal diritto nazionale possono essere semplicemente riconvertiti nella nuova unità di conto, senza che alcuna delle parti contraenti possa eccepire questa conversione come motivo di recesso dalle obbligazioni contrattuali (né avrebbe particolare interesse a farlo, con buona pace degli strampalati blogger che temono il complotto delle banche cattive). E questo vale per i depositi bancari, e per i mutui, ecc.
Le conseguenze pratiche di questo principio sono disciplinate dagli art. 1277 e seguenti del Codice Civile (Torny santo subito dopo il concerto di Ligabue):
Art. 1277 Debito di somma di danaro
I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.
Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima.
Art. 1278 Debito di somma di monete non aventi corso legale
Se la somma dovuta è determinata in una moneta non avente corso legale nello Stato, il debitore ha facoltà di pagare in moneta legale al corso del cambio nel giorno della scadenza e nel luogo stabilito per il pagamento.
Art. 1281 Leggi speciali
Le norme che precedono si osservano in quanto non siano in contrasto con i princìpi derivanti da leggi speciali.
Sono salve le disposizioni particolari concernenti pagamenti da farsi fuori del territorio dello Stato.
L’art. 1277 si applicherebbe laddove l’Eurozona esplodesse. In quel caso l’euro non ci sarebbe più, non avrebbe più corso legale da nessuna parte al tempo del pagamento, e i pagamenti andrebbero fatti in moneta legale (nuova lira) ragguagliata per valore all’euro, e il rapporto di cambio sarebbe quello del changeover, cioè uno a uno (mi riferisco al changeover "in uscita", non a quello "in entrata". Solo qualche sprovveduto può pensare che si torni al 1936,27, ma lasciamo stare: non è un blog di psichiatria).
L’art. 1278 si applicherebbe laddove l’Eurozona non esplodesse, per cui l’euro continuerebbe ad avere corso legale, ma non nello Stato italiano. In questo caso il debitore potrebbe pagare in euro, ma ha facoltà di pagare in moneta legale (nuova lira) al cambio corrente alla scadenza. “Ecco!” Interviene il luogocomunista terrorista “Vedi! Il povero consumatore sarà schiacciato dalle rate del mutuo, perché dovrà pagarle in euro, o. ciò che è lo stesso, in nuove lire svalutate”. Calma. Leggiamo tutto. Questa disposizioni si applicano a meno che non intervengano leggi speciali, previste dall’art. 1281, e lo Stato ovviamente dovrà, nel decreto di uscita, prevedere una deroga all’art. 1278 stabilendo che i rapporti di debito e di credito in euro disciplinati dal Codice Civile saranno regolati in nuove lire al cambio previsto alla data del changeover (cioè uno a uno), e non a quella della scadenza del pagamento (che incorporerebbe la svalutazione).
Perché dico ovviamente? Perché se non lo facesse condannerebbe all’insolvenza una quantità abnorme di famiglie e di imprese. Nessun governo prenderebbe una decisione simile, se non altro perché significherebbe mettere una pietra tombale su qualsiasi aspirazione politica dei suoi componenti. Del resto, non è questo quello che si aspettano i mercati e non è questo quello che gli studiosi esteri (Sapir, Bootle, ecc.) prefigurano. Dobbiamo pensare che esiste una minima razionalità: una volta presa la decisione, il buon senso dovrà necessariamente prevalere.
Scusa, amico Brillo, ma secondo te, se la banca pretendesse di farsi pagare in euro (avendo però convertito i tuoi depositi in nuove lire), che cosa potrebbe pensare di ottenere se non un pugno di mosche? Secondo te, è meglio farsi pagare nella nuova valuta, o mandare in bancarotta il 70% dei propri clienti?
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Goofynomics: 'A rata der mutuo
Nel campo della moda e del lusso c' è uno dei più grandi gruppi del mondo che è francese, LVMH , appunto , ed è stato attivo in acquisizioni.
Il gruppo FIAT-Chrysler producendo in Italia, Brasile e USA ha sedi in stati che hanno tre valute ma per Brasile, USA e Italia sarebbero 3 valute anche se l' Italia avesse la Lira e non l' Euro.
Ed è probabile che riduca la produzione proprio in Italia, dove la valuta è l' Euro e non negli USA o in Brasile.
Del resto nell' area Euro le manovre fiscali attuate e il fiscal compact favoriscono la recessione.
Forse se l' Italia avesse una valuta debole , e se non ci fosse la scala mobile, la Fiat non chiuderebbe qualche stabilimento in Italia e chiuderebbe qualcosa altrove.
Invece Danone Vitasnella è stata acquisita da Kraft Foods,
a proposito di acquisizioni ( e Kraft è soprattutto un gruppo statunitense anche se con divisioni europee)
Kraft Foods acquista Vitasnella (bakery) da Danone | Food Web
E si può osservaro il grafico Euro/Dollaro dal 2000 al 2010.
Dal gennaio 2000 ai primi mesi del 2008 l' Euro si era rafforzato contro US$ passando da un cambio circa a 1 a quasi 1,60 : è pensabile che se l' Italia avesse tenuto la Lira si sarebbe rafforzata così tanto contro il US$?
Forse la Lira si sarebbe addirittura indebolita contro US$.
Con il debito denominato in un Euro così forte, anche se gli interessi sul debito italiano erano nominalmente bassi il problema è che erano denominati in valuta forte, o comunque troppo forte per uno stato con il debito/PIL e i fondamentali dell' Italia.
Con una valuta forte e non nazionale, la svalutazione non è possibile e per ridurre il valore reale del debito resta la possibilità della ristrutturazione, che però è più difficile da gestire.
Con tutti i problemi che ha avuto l' area Euro e con i problemi che ha avuto l' Italia, l' Euro contro US$ è ancora più o meno al livello del maggio 2010, essendo una valuta adottata anche da Germania, Olanda, Finlandia e Austria.
L' Euro è più forte che nel gennaio 2000, contro US$: la produttività in Italia è cresciuta più che negli USA nel frattempo? Non credo proprio e quindi l' Euro non è adatto per uno stato come l' Italia che con l' Euro attraversa un declino industriale.