I mercati calmierati dalla scelta della Yellen? Potrebbe essere, una sorta di "scambio" di favori, fatto dal Presidente Obama il quale, per non cedere ai ricatti dei repubblicani, ha preferito allungare i tempi del QE. E tempi lunghi saranno, con ogni probabilità, visto che la Yellen è una colomba tra le colombe, convinta sostenitrice delle misure di allargamento monetario ad oltranza. Con buona pace di tutti coloro che pensano a come uscirne, un domani. E il problema non si pone solo per gli Usa, ma anche per tutta l'economia internazionale, anche perchè la massa monetaria e i flussi di capitali a questo punto rischiano di diventare ancora più abnormi di quanto non si immagini. Il motivo è più che evidente, la Federal Reserve, ome banca centrale della prima potenza economica al mondo e fautrice del più grande esperimento monetario della storia, sarà l'ago della bilancia per quanto riguarda sia le economie avanzate che quelle emergenti. A comnciare dall'Europa la quale ha già predisposto il suo "cordone di sicurezza" con la scelta da parte della Bce di affilare tutte le armi a sua disposizione, in primis i famosi LTRO, anche se, per ora, sono state lasciate a portata di mano, senza intenzione di usarle. Eppure adesso nasce un altro dilemma. Bernanke aveva annunciato un tapering entro la fine dell'anno, visto che i dati macro, a causa dello shutdown non sono stati resi noti (anche se nulla vieta di pensare che la Federal Reserve ne sia giunta in possesso), si potrebbe pensare che la Yellen possa portare avanti il piano e, al massimo, attuare una diminuzione minima (5-10 miliardi su 85) dell'acquisto d bond. Una scelta rischiosa anche per un altro motivo: il fronte interno della Fed, con l'andare del tempo, potrebbe risentire in maniera sempre più forte di una contrarietà verso una strategia che ormai rischia di superare i 5 anni di vita e che a suo tempo nacque come strumento di stimolo momentanei in una periodo storico di pericolo. Una cura d'urto che non ha dato i risultati sperati in tutto questo tempo, visto l'andamento dell'economia e che, con ogni probabilità potrà languire ulteriormente. Infatti l'effetto di ogni singolo dollaro immesso nel sistema ha conseguenze sempre meno limitate sul sistema facendo crollare di fatto tutti i vantaggi che questa politica spera di ottenere. Il rinvio del tapering h sorpreso un po' tutti e la pubblicazione delle minute del FOMC potrà chiarire nuovamente i trend presenti all'interno del Consiglio Direttivo; infatti in caso queste evidenziassero una certa predisposizione verso un rallentamento degli acquisti previsto per ottobre, si potrebbe registrare un rally sul dollaro il quale, invece, in caso di ulteriore rimando a dicembre, e non addirittura al 2014, porterebbe un ulteriore indebolimento del biglietto verde.