QUESTA LA DEDiCO A...

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Candy Crush vale 7 miliardi di dollari
Ma affonda al debutto a Wall Street

La storia di King è «stata un successo, i nostri giochi - afferma Riccardo Zacconi, l’ amministratore delegato di King - sono popolari, e lo sono su ogni piattaforma. La base di utilizzatori» dei giochi di King è stata «ampliata da Candy Crush e questo aiuterà gli altri giochi. Abbiamo un modello di business unico». Zacconi, nato e cresciuto a Roma, è stato nominato dal Guardian uno dei 100 più influenti al mondo nel mondo dei media. ’«L’ipo è l’inizio di una maratona. Quello che vogliamo raggiungere non è trovare un’altra Candy Crush: vogliamo costruire un portafoglio di giochi». 
 

ps ci gioco da 15 gg neppure sapevo che era un'invenzione di un'italiano e per di più anche quotata al nasdaq
 
Buongiorno, non sono all'altezza di commentare la seconda parte - quella finanziaria - ma sulla prima posso confermare che i"pseudo industriali" tedeschi temevano molto la concorrenza delle piccole-medie Aziende italiane, molto più flessibili, tecnologicamnte all'avanguardia, della media azienda tedesca. Nel mio piccolo ho visto primarie aziende tedesche ed austriache, che si riempivano la bocca di grandeur, avere dei macchinari che noi avevamo rottamato negli anni 70, spingere a mano carrelli per il trasporto del materiale, banchi prova obsoleti per i test di qualità.

Il primo vero peccato mortale fu come l'Italia entrò nell'euro, una storia «che si intreccia con alcuni “codici misterici”». Quell'operazione, condotta da Prodi e Ciampi, fu venduta come un merito dell'illuminata classe dirigente tricolore. In realtà, svela Tremonti, furono le industrie tedesche a premere sull'acceleratore: temevano la concorrenza della manifattura italiana, seconda in Europa e quinta nel mondo, resa più pericolosa dalle svalutazioni competitive della lira rispetto al marco. «Nel corso di una riunione “ad hoc” sul lago Lemano», scrive Tremonti, gli industriali teutonici convinsero i loro banchieri a favorire a ogni costo l'ingresso dell'Italia, «intrappolata e spiazzata dalla nuova moneta che si sarebbe dimostrata troppo forte per un'economia debole».

Ma i conti dello Stato non erano in ordine, l'eurotassa o la diversa contabilizzazione dei contributi Inps non bastavano, servivano «manovre di estetica contabile» più efficaci: così si fece ricorso ai «tuttora segretissimi “derivati per l'Europa”» cui accenna un allegato dell'ultima legge di Stabilità, in modo da contabilizzare subito le entrate e occultare le uscite. «Delle particolari straordinarie operazioni finanziarie, e della connessa debolezza della posizione del governo italiano, gli altri governi europei erano perfettamente al corrente» al punto da imporci un cambio lira/euro molto penalizzante. «L'Italia non aveva tutti i numeri per entrare nell'euro fin da principio, ci è entrata alterando il suo bilancio», accusa l'ex ministro.
Anche la lettera della Bce del 5 agosto 2011 nasconde retroscena mai rivelati. Tremonti fa risalire l'operazione alla cocciutaggine con cui il governo italiano si opponeva al nuovo Fondo salva-stati, «contrario al nostro interesse nazionale». Le nostre banche possedevano il 5 per cento dei debiti dei Paesi a rischio (Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna) ma dovevano contribuire con il 18 per cento del fondo. L'Italia avrebbe accettato soltanto in cambio degli euro-bond, mezzi finanziari per ridurre i rischi della speculazione internazionale. «Il colpo di manovella fu dato con “l'illuminata” costruzione di una falsa catastrofe»: rimangiandosi i complimenti al governo Berlusconi di pochi giorni prima, l'improvvisa lettera scatenò la valanga finanziaria dello spread.
L'arma della speculazione fu usata anche dopo il G20 di Cannes, il cui clima ostile all'Italia è già stato raccontato dall'ex premier spagnolo Zapatero. Subito dopo il vertice, ricorda Tremonti, «la principale piattaforma elettronica per la negoziazione dei titoli pubblici italiani Lch-Clearnet senza ragione e improvvisamente ha alzato i richiesti margini di garanzia sui titoli italiani»: il costo dei Btp cresceva ancora e ne favoriva la vendita.
«Una mossa troppo repentina al punto da risultare sospetta». Ed ecco il «dolce colpo di stato». Naturalmente, una delle prime decisioni del governo Monti fu di piegarsi ai voleri franco-tedeschi: «A partire dal 2015, e, per ironia, proprio per espressa volontà nostra, ci troviamo obbligati non solo a pagare il conto delle perdite bancarie degli altri, ma anche a rispettare il fiscal compact: per vent'anni tagli di spesa pubblica più o meno per 50 miliardi di euro ogni anno».


sera a tutti... val che ci possa essere stato il giochino a inkularci ci può anche stare.. ma il silvio insieme agli altri compari hanno appoggiato monti prima e letta dopo..votato di tutto e di più pur di ossequiare la troika... ora qualcun parla di complotti & co. gli stessi che hanno votato a favore del complotto...
tutto qs è solo patetico da parte di qs pseudo tutto...

ora o trovi qualcuno con la schiena dritta oppure si va da altra parte a svernare ... vedere un fitto o un verdini ..vedere il gruppo dirigente di FI composto da kazzoni senza fine ..beh solo per qs motivo li fucilerei tutti senza se e senza ma.. e tra farmi rappresentare da un fitto o da una gente comune magari bidello di una scuola di un paese di 1000 persone..preferisco quest'ultimo..magari sarà anche timido e impacciato ..ma alla fine sarà mille volte meglio dell'onorevole fitto e qs senza se e senza ma...
 
tiè val.. qs sono i tuoi compari....

“Il PD ha appena salvato la Brambilla (FI) dall’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per aver utilizzato un elicottero di stato (ci costa 7000 euro a tratta) per scopi privati. Domanda agli elettori del PD. Vi sta bene? L’avete capito o no che ormai la questione non riguarda più destra, sinistra, falso marxismo o capitalismo con capitali pubblici? Sono tutti uguali. Si difendono reciprocamente in ogni modo, si ricattano reciprocamente “se affossate la Brambilla noi vi affossiamo su MPS”. Dobbiamo capire tutti che esiste un Partito Unico che pensa solo a se stesso. Quello in foto è il delegato d’aula PD Ettore Rosato (pollice in su per la Brambilla) esecutore di ordini di lobbies, realizzatore dei diktat di Berlusconi, piccolo ingranaggio di un sistema più grande di lui che tende solo all’auto-conservazione. Svegliamoci, informiamoci, “chi è causa del suo male pianga se stesso”!”

io al posto tuo mi vergognerei nel difendere certe mierde...:down:

ah al solito disco sui ragazzi del m5s ..che sono pilotati da grillo etc etc... dico solo una cosa ho dato una anzi cento possibilità a qs me..de di cambiare il paese che amo... ora è il turno di qs ragazzi...alla fine voglio vedere come va a finire... il più grande errore è lasciare il potere in mano a qs me..de..quindi revolution o muerte...:-o:up:
 

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