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Un uomo che ammazza una donna, come quella dell'articolo, in quel modo, per quelle motivazioni, porta gli uomini che ho quotato qui sopra a vergognarsi perché quegli assassini fanno parte di una cultura nella quale volenti o nolenti, sono immersi tutti. Anche loro. Loro la rifiutano, chiaro, ma riconoscono che fa parte delle storia individuale, della cultura e in parte dell'educazione che hanno ricevuto (generalizzo, scusatemi), anche se la riconoscono e, come tale, la rifiutano.
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Mentre in una famiglia normale, anche in buona fede, gli stereotipi di genere, culla del patriarcato e dei femminicidi, vengono portati avanti, si trovano, si riconoscono; ciò non è altrettanto vero per la cultura mafiosa.