Crisi: in Italia 10 paperoni ricchi come 3 milioni di poveri
Bankitalia, giovani sempre piu' poveri,
Crisi: in Italia 10 paperoni ricchi come 3 milioni di poveri - Economia - ANSAMed.it
02 aprile, 09:32
ANSAmed) - ROMA, 1 APR - I
n Italia i dieci 'paperoni' più benestanti hanno la ricchezza dei tre milioni di italiani più poveri. E' quanto emerge da uno studio della Banca d'Italia che analizza l'evoluzione della ricchezza e della disuguaglianza nel nostro Paese.
La ricchezza dei dieci più ricchi d'Italia è valutabile in circa 50 miliardi di euro. In Italia sono i giovani ad essere sempre più poveri e la ricchezza, in ........
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Ecco i 10 più ricchi d’Italia: guadagnano quanto i 3 milioni più poveri
10 persone guadagnano quanto 3 mln di italiani. Benvenuti nel paese che riconosce l'uguaglianza (formale)
Ecco i 10 più ricchi d’Italia: guadagnano quanto i 3 milioni più poveri - News Finanza & Economia - InvestireOggi.it
Sulla base dei
dati Forbes, pubblicati qualche settimana fa e incrociandoli con quelli dell’”Occasional Papers”
di Banca d’Italia, si trovano dati abbastanza curiosi, ma in qualche caso anche
allarmanti,
che riguardano la ricchezza degli italiani e la sua distribuzione. Partiamo dal dato mediaticamente più interessante:
i primi dieci super-ricchi d’Italia posseggono un patrimonio complessivo di 50 miliardi di euro, ossia quanto quello dei 3 milioni di italiani più poveri.
Al primo posto figura
Michele Ferrero, il patron della omonima società dolciaria, per intenderci, quello che produce anche la Nutella: è il più ricco d’Italia con 14,2 miliardi di euro di patrimonio, al 23esimo posto nel mondo.
Michele Ferrero (Ferreno), 14,2 mld di euro
Segue
Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, il colosso degli occhiali, con 8,6 miliardi.
Leonardo Del Vecchio (Luxottica), 8,6 mld di euro
Al terzo posto, lo stilista
Giorgio Armani, con 5,4 miliardi.
Giorgio Armani (Armani), 5,4 mld di euro
Seguono
Miuccia Prada, dell’omonima casa di moda, con 5,1 miliardi,
Miuccia Prada (Prada), 5,1 mld di euro
Paolo e Gianfelice Rocca, attivi nell’ingegneria elettronica, con 4,5 miliardi,
Paolo e Gianfelice Rocca (Tenaris), 6 mld e 4,5 mld di euro
Silvio Berlusconi con 4,4 miliardi,
Silvio Berlusconi (Mediaset), 4,4 mld di euro
Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e ad del gruppo, con 2,77 miliardi,
Patrizio Bertelli (Prada), 2,77 mld di euro
Stefano Pessina, attivo nel campo farmaceutico, con 1,95 miliardi,
Stefano Pessina (Alliance Unichem), 1,95 mld di euro
ciascuno dei
quattro fratelli Benetton, con 1,5 miliardi di patrimonio
Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano Benetton (Benetton), 1,5 mld di euro ognuno
e chiude la classifica dei primi dieci
Mario Moretti Polegato, patron di Geox, con 1,35 miliardi.
Mario Moretti Polegato (Geox), 1,35 mld di euro
Questi dieci grandi imprenditori italiani hanno una ricchezza, che equivale a quella dei 3 milioni di italiani più poveri messi insieme. Normale che faccia riflettere, ma il dato preoccupante non è questo.
Gli economisti di Bankitalia hanno trovato, infatti, che la ricchezza degli italiani tende ad essere sempre più legata all’accumulo del passato e meno al reddito attuale. In sostanza, la nostra ricchezza dipende da quanto siamo riusciti a costruire in passato e non da quello che guadagniamo oggi.
Una pessima notizia, che mette in evidenza come l’Italia stia vivendo più sugli allori del passato che sulla capacità di costruire nuova ricchezza in questa fase.
Un segnale delle difficoltà delle famiglie, che potrebbe essere prodromico a un generale impoverimento.
Se è noto, infatti, come il nostro Paese sia al top delle classifiche mondiali per detenzione di ricchezza, in rapporto al pil, è evidente che con questo trend, tale rapporto sia destinato in parte a scendere, perché i bassi redditi e la bassa crescita di questi ultimi anni potrebbero portare dritti a un consumo della “vecchia” ricchezza.
I vecchi battono i ricchi: Italia senza futuro
Dato ancora più allarmante: per la prima volta, dice lo studio Bankitalia, la ricchezza è correlata positivamente con l’età. Detto in altri termini, tendono ad essere più ricche le persone di età più avanzata, mentre i giovani non riuscirebbero ad accumulare patrimonio. Anche questo è il segnale che le nuove generazioni stanno peggio dei loro padri e vivono in una situazione che non consente loro di porre le basi per la costruzione di una ricchezza aggiuntiva a quella ereditata dalle famiglie.
In termini di
diseguaglianza ricchi poveri, invece, per quanto la forbice si allarghi, le differenze sono assolutamente nella media europea. Insomma, dovremmo preoccuparci più del fatto che non si crei nuova ricchezza e che i giovani continuano a restare al palo. Tra alcuni anni potremmo perdere proprio il vantaggio che andiamo ancora a pubblicizzare all’estero.