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tontolina

Forumer storico
sabato 31 marzo 2012

La Camera approva la norma salva-yacht


Nel decreto liberalizzazioni è contenuta una norma a dir poco vergognaosa, già ribattezzata norma "salva-yacht". No, non è uno scherzo. Poiché il governo Monti è un governo che ci tiene all'equità, così come i nostri deputati, ecco saltare fuori il comma che salva i ricchissimi proprietari di mega barche. Dice il testo: "La legge 171 del luglio 2005 si applica ai paesi europei ed extraeuropei". Ecco fatto. Grazie a queste due paroline, sarà possibile intestare la barcona a società di noleggio fittizie, magari con sede alle isole Cayman, che poi affitteranno la barca al vero proprietario, senza pagare un centesimo di tasse: niente Iva, niente accise sulla benzina (e per uno yacht di grandi dimensioni si fanno pieni di 300.000 euro).

Un trucchetto facile facile, un bel regalone agli evasori di lusso.
Insieme a quest'altro: la tassa per lo stazionamento nei porti, che serviva a identificare i proprietari di barche, è stata modificata. Ora è una tassa di possesso. Quindi anche qui, basterà immatricolare la barca con un falso nome di una società fittizia, e il gioco è fatto. Così i mega ricchi potranno risparmiare qualche euro in più.
 

tontolina

Forumer storico
Crisi: in Italia 10 paperoni ricchi come 3 milioni di poveri

Bankitalia, giovani sempre piu' poveri,

Crisi: in Italia 10 paperoni ricchi come 3 milioni di poveri - Economia - ANSAMed.it


02 aprile, 09:32
ANSAmed) - ROMA, 1 APR - In Italia i dieci 'paperoni' più benestanti hanno la ricchezza dei tre milioni di italiani più poveri. E' quanto emerge da uno studio della Banca d'Italia che analizza l'evoluzione della ricchezza e della disuguaglianza nel nostro Paese. La ricchezza dei dieci più ricchi d'Italia è valutabile in circa 50 miliardi di euro. In Italia sono i giovani ad essere sempre più poveri e la ricchezza, in ........
Attualità, Hot News
Ecco i 10 più ricchi d’Italia: guadagnano quanto i 3 milioni più poveri

10 persone guadagnano quanto 3 mln di italiani. Benvenuti nel paese che riconosce l'uguaglianza (formale)

Ecco i 10 più ricchi d’Italia: guadagnano quanto i 3 milioni più poveri - News Finanza & Economia - InvestireOggi.it

Sulla base dei dati Forbes, pubblicati qualche settimana fa e incrociandoli con quelli dell’”Occasional Papers” di Banca d’Italia, si trovano dati abbastanza curiosi, ma in qualche caso anche allarmanti, che riguardano la ricchezza degli italiani e la sua distribuzione. Partiamo dal dato mediaticamente più interessante:

i primi dieci super-ricchi d’Italia posseggono un patrimonio complessivo di 50 miliardi di euro, ossia quanto quello dei 3 milioni di italiani più poveri.

Al primo posto figura Michele Ferrero, il patron della omonima società dolciaria, per intenderci, quello che produce anche la Nutella: è il più ricco d’Italia con 14,2 miliardi di euro di patrimonio, al 23esimo posto nel mondo.
Michele Ferrero (Ferreno), 14,2 mld di euro



Segue Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, il colosso degli occhiali, con 8,6 miliardi.

Leonardo Del Vecchio (Luxottica), 8,6 mld di euro



Al terzo posto, lo stilista Giorgio Armani, con 5,4 miliardi.
Giorgio Armani (Armani), 5,4 mld di euro



Seguono Miuccia Prada, dell’omonima casa di moda, con 5,1 miliardi,
Miuccia Prada (Prada), 5,1 mld di euro



Paolo e Gianfelice Rocca, attivi nell’ingegneria elettronica, con 4,5 miliardi,
Paolo e Gianfelice Rocca (Tenaris), 6 mld e 4,5 mld di euro

Silvio Berlusconi con 4,4 miliardi,

Silvio Berlusconi (Mediaset), 4,4 mld di euro


Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e ad del gruppo, con 2,77 miliardi,
Patrizio Bertelli (Prada), 2,77 mld di euro



Stefano Pessina, attivo nel campo farmaceutico, con 1,95 miliardi,
Stefano Pessina (Alliance Unichem), 1,95 mld di euro



ciascuno dei quattro fratelli Benetton, con 1,5 miliardi di patrimonio
Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano Benetton (Benetton), 1,5 mld di euro ognuno



e chiude la classifica dei primi dieci Mario Moretti Polegato, patron di Geox, con 1,35 miliardi.
Mario Moretti Polegato (Geox), 1,35 mld di euro





Questi dieci grandi imprenditori italiani hanno una ricchezza, che equivale a quella dei 3 milioni di italiani più poveri messi insieme. Normale che faccia riflettere, ma il dato preoccupante non è questo. Gli economisti di Bankitalia hanno trovato, infatti, che la ricchezza degli italiani tende ad essere sempre più legata all’accumulo del passato e meno al reddito attuale. In sostanza, la nostra ricchezza dipende da quanto siamo riusciti a costruire in passato e non da quello che guadagniamo oggi.

Una pessima notizia, che mette in evidenza come l’Italia stia vivendo più sugli allori del passato che sulla capacità di costruire nuova ricchezza in questa fase.
Un segnale delle difficoltà delle famiglie, che potrebbe essere prodromico a un generale impoverimento.
Se è noto, infatti, come il nostro Paese sia al top delle classifiche mondiali per detenzione di ricchezza, in rapporto al pil, è evidente che con questo trend, tale rapporto sia destinato in parte a scendere, perché i bassi redditi e la bassa crescita di questi ultimi anni potrebbero portare dritti a un consumo della “vecchia” ricchezza.

I vecchi battono i ricchi: Italia senza futuro

Dato ancora più allarmante: per la prima volta, dice lo studio Bankitalia, la ricchezza è correlata positivamente con l’età. Detto in altri termini, tendono ad essere più ricche le persone di età più avanzata, mentre i giovani non riuscirebbero ad accumulare patrimonio. Anche questo è il segnale che le nuove generazioni stanno peggio dei loro padri e vivono in una situazione che non consente loro di porre le basi per la costruzione di una ricchezza aggiuntiva a quella ereditata dalle famiglie.
In termini di diseguaglianza ricchi poveri, invece, per quanto la forbice si allarghi, le differenze sono assolutamente nella media europea. Insomma, dovremmo preoccuparci più del fatto che non si crei nuova ricchezza e che i giovani continuano a restare al palo. Tra alcuni anni potremmo perdere proprio il vantaggio che andiamo ancora a pubblicizzare all’estero.












 

tontolina

Forumer storico
Attualità
Gli italiani sono alla fame: lo confermano gli studi di settore

Gli studi di settore confermano i redditi degli italiani che per colpa delle speculazioni sono ridotti alla fame

I redditi sono in linea con gli studi di settore. La popolazione è davvero alla fame

Dire semplicemente che gli imprenditori guadagno meno dei dipendenti senza spiegarne le ragioni significa farli apparire, volutamente, come degli evasori fiscali. Una violenza psicologica, un imprimere nella mente di chi legge certe dichiarazioni che, i titolari di piccole e medio imprese, evadono il fisco, che i soli a subire i controlli sono chi riceve una busta paga. Di certo né Befera, né il ministro Passera e né tanto meno la Confindustria spiegheranno mai che, i piccoli e medi imprenditori, stanno vivendo una fase recessiva senza precedenti e la pura lettura della dichiarazione non rispecchia il dramma che essi vivono.Finocchiaro presidente di Federcontribuenti, ” l’ attuale legislazione non
Gli italiani sono alla fame: lo confermano gli studi di settore - News Finanza & Economia - InvestireOggi.it
 

tontolina

Forumer storico
Gli esodati della politica
dopo il carcere, il vitalizio


I due parlamentari Mele e Frisullo, con notevoli precedenti, hanno fatto domanda e subito ottenuto un'indennità

Gli esodati della politica dopo il carcere, il vitalizio - Repubblica.it
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Sandro Frisullo




di ANTONELLO CAPORALE

ROMA - Al ministro Fornero, in ambasce per trovare una soluzione ai 350mila lavoratori che non sono ancora in pensione e non più al lavoro, consigliamo di dare uno sguardo alla pratica con cui la politica ha trattato due suoi illustri esodati.

I DOCUMENTI ORIGINALI 1

Il signor Cosimo Mele, da Carovigno (Bari) ha compiuto il 7 marzo scorso 55 anni di età. Il giorno seguente ha scritto al suo ex datore di lavoro, la Regione Puglia, per vedersi riconosciuto anticipatamente - secondo i criteri di legge - il piccolo assegno vitalizio che gli spetta per contratto avendo egli svolto per lunghi cinque anni - dal 2000 al 2005 - l'incarico di consigliere regionale. La domanda è stata immediatamente accolta e il signor Mele riceverà ogni mese per tutta la sua sperabilmente lunga vita un assegno lordo di 3403 euro. Il ministro, nell'ipotesi di voler approfondire il caso umano, potrebbe chiedere all'onorevole Casini, che lo conosce un pochino meglio, la biografia di Mele. E Casini - magari facendosi aiutare dal segretario Cesa - certamente ricorderebbe che l'Udc lo accolse e lo candidò al Parlamento non volendo fargli pagare un attimo di debolezza per un piccolo malinteso con la magistratura che nel 1999 lo arrestò durante il suo mandato di vicesindaco di Carovigno. Problemi di tangenti,poi appianati.

Il partito del leader centrista nulla potè e fu inflessibile quando l'onorevole Mele, molto attivo nella battaglia contro le sostanze stupefacenti e psicotrope e determinato nel tenere alti i valori della famiglia - di certo fondanti la comunità che si ritrova ancora sotto l'antico simbolo scudocrociato - fu scosso dal malore che condusse all'ospedale una di due signorine con le quali Cosimo stava colloquiando in una seduta notturna all'hotel Flora di Roma nel luglio del 2007. Il triangolo no, e nemmeno la droga! Con questa motivazione l'onorevole Lorenzo Cesa ritenne incompatibile la presenza nell'Udc del deputato tentato dal peccato. E la storia finì. Non senza però che lo stesso Cesa proponesse, e seriamente, un'"indennità contro le tentazioni" per i deputati con moglie a distanza. Un po' di cash in più per alleviare il trauma del distacco sessuale.

La proposta non ebbe successo (forse Cesa potrebbe riproporla a Monti, di cui è grande sostenitore), Mele finì al suo paese e tutti dimenticarono tutto. Mele, da esodato della politica, ha ieri ottenuto la garanzia di non vedere rovinata la propria vita con un lavoro come tutti i mortali. Da qui il vitalizio, che la Regione retta da Nichi Vendola ha immediatamente corrisposto.

Ugualmente triste la vicenda che vede Sandro Frisullo, uno dei politici territoriali sui quali il Pd di Bersani faceva molto affidamento, esodato con un po' di grana in più (10071 euro lordi al mese) dal mondo politico. Bisogna dire che Frisullo era in carriera, ha sostato per ben quindici anni in Regione, ha due anni in più di Mele, quindi è un cinquantasettenne, e ha ogni diritto per vedersi riconosciuto - anche lui in anticipo rispetto alla soglia usuale della pensione - il cash dopo che ha brillantemente risolto il rapporto di stampo gramsciano con il partito. Due anni fa Frisullo fu arrestato per associazione a delinquere. I magistrati lo accusarono di essersi fatto corrompere da Gianpi Tarantini, di essere a suo libro paga (nel 2008 dodicimila euro mensili) e di aver accettato tra i benefit anche confronti ravvicinati con tre ragazze della scuderia, alcune conosciute anche a palazzo Grazioli.

Molto chiasso, molte polemiche, molti dispiaceri per Frisullo. Che ha risolto appunto in questo mese il suo rapporto con la politica. Bersani non gli deve più niente e lui a Bersani nemmeno.

Starà a casa tutto il tempo a guardare le partite di calcio. Cinquemila euro netti al mese nessuno glieli toglierà mai. Che piova o ci sia il sole, con Monti o con Tremonti.

Questa sì che è felicità! (02 aprile 2012)
 

blackstar

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Gli esodati della politica
dopo il carcere, il vitalizio

I due parlamentari Mele e Frisullo, con notevoli precedenti, hanno fatto domanda e subito ottenuto un'indennità

Gli esodati della politica dopo il carcere, il vitalizio - Repubblica.it
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Sandro Frisullo




di ANTONELLO CAPORALE

ROMA - Al ministro Fornero, in ambasce per trovare una soluzione ai 350mila lavoratori che non sono ancora in pensione e non più al lavoro, consigliamo di dare uno sguardo alla pratica con cui la politica ha trattato due suoi illustri esodati.

I DOCUMENTI ORIGINALI 1

Il signor Cosimo Mele, da Carovigno (Bari) ha compiuto il 7 marzo scorso 55 anni di età. Il giorno seguente ha scritto al suo ex datore di lavoro, la Regione Puglia, per vedersi riconosciuto anticipatamente - secondo i criteri di legge - il piccolo assegno vitalizio che gli spetta per contratto avendo egli svolto per lunghi cinque anni - dal 2000 al 2005 - l'incarico di consigliere regionale. La domanda è stata immediatamente accolta e il signor Mele riceverà ogni mese per tutta la sua sperabilmente lunga vita un assegno lordo di 3403 euro. Il ministro, nell'ipotesi di voler approfondire il caso umano, potrebbe chiedere all'onorevole Casini, che lo conosce un pochino meglio, la biografia di Mele. E Casini - magari facendosi aiutare dal segretario Cesa - certamente ricorderebbe che l'Udc lo accolse e lo candidò al Parlamento non volendo fargli pagare un attimo di debolezza per un piccolo malinteso con la magistratura che nel 1999 lo arrestò durante il suo mandato di vicesindaco di Carovigno. Problemi di tangenti,poi appianati.

Il partito del leader centrista nulla potè e fu inflessibile quando l'onorevole Mele, molto attivo nella battaglia contro le sostanze stupefacenti e psicotrope e determinato nel tenere alti i valori della famiglia - di certo fondanti la comunità che si ritrova ancora sotto l'antico simbolo scudocrociato - fu scosso dal malore che condusse all'ospedale una di due signorine con le quali Cosimo stava colloquiando in una seduta notturna all'hotel Flora di Roma nel luglio del 2007. Il triangolo no, e nemmeno la droga! Con questa motivazione l'onorevole Lorenzo Cesa ritenne incompatibile la presenza nell'Udc del deputato tentato dal peccato. E la storia finì. Non senza però che lo stesso Cesa proponesse, e seriamente, un'"indennità contro le tentazioni" per i deputati con moglie a distanza. Un po' di cash in più per alleviare il trauma del distacco sessuale.

La proposta non ebbe successo (forse Cesa potrebbe riproporla a Monti, di cui è grande sostenitore), Mele finì al suo paese e tutti dimenticarono tutto. Mele, da esodato della politica, ha ieri ottenuto la garanzia di non vedere rovinata la propria vita con un lavoro come tutti i mortali. Da qui il vitalizio, che la Regione retta da Nichi Vendola ha immediatamente corrisposto.

Ugualmente triste la vicenda che vede Sandro Frisullo, uno dei politici territoriali sui quali il Pd di Bersani faceva molto affidamento, esodato con un po' di grana in più (10071 euro lordi al mese) dal mondo politico. Bisogna dire che Frisullo era in carriera, ha sostato per ben quindici anni in Regione, ha due anni in più di Mele, quindi è un cinquantasettenne, e ha ogni diritto per vedersi riconosciuto - anche lui in anticipo rispetto alla soglia usuale della pensione - il cash dopo che ha brillantemente risolto il rapporto di stampo gramsciano con il partito. Due anni fa Frisullo fu arrestato per associazione a delinquere. I magistrati lo accusarono di essersi fatto corrompere da Gianpi Tarantini, di essere a suo libro paga (nel 2008 dodicimila euro mensili) e di aver accettato tra i benefit anche confronti ravvicinati con tre ragazze della scuderia, alcune conosciute anche a palazzo Grazioli.

Molto chiasso, molte polemiche, molti dispiaceri per Frisullo. Che ha risolto appunto in questo mese il suo rapporto con la politica. Bersani non gli deve più niente e lui a Bersani nemmeno.

Starà a casa tutto il tempo a guardare le partite di calcio. Cinquemila euro netti al mese nessuno glieli toglierà mai. Che piova o ci sia il sole, con Monti o con Tremonti.

Questa sì che è felicità! (02 aprile 2012)




:ciao:



Italia distrutta dal sistema
Italia distrutta dal sistema - Forum di Finanzaonline.com



:ciao::ciao::ciao:
 

danielsun

Nuovo forumer
non ci vedo niente di male nel fatto che chi ha creato un'impresa, spesso dal nulla, guadagni anche cifre importanti. Il problema è la povertà diffusa
 

tontolina

Forumer storico
Economia Italia
Lo Stato paga le imprese “a babbo morto”: numeri shock sui pagamenti PA - News Finanza & Economia - InvestireOggi.it

Lo Stato paga le imprese “a babbo morto”: numeri shock sui pagamenti PA

Lo Stato italiano paga dopo 180 giorni i debiti con le imprese: un privilegio non reciproco



entre quindi i guardiani di Equitalia sono sempre solerti a intervenire quando si tratta di ritardi nei pagamenti di imprese e singoli allo Stato, nel caso opposto invece, le regole sembrano non avere valore.
 

tontolina

Forumer storico
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=cLVqDZV1cF8&list=UUkvi23qr2ZWGIBmgS1QogzQ&index=1&feature=plcp]Aprire il credito per favorire il lavoro - YouTube[/ame]
 
Stato
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