record mondiale pressione fiscale in Italia

e allora di cosa stiamo parlando?

austerità perditempo?

e in Germania che mafia c'e'?


io sto parlando della pressione fiscale che è voluta dai partiti,
e non dalla UE o dallo FMI, che anzi ne chiedono un abbassamento

tu ? stai facendo l'equazione partiti=mafia ?
c'è una procura che sta tentando la dimostrazione di questa equazione
 
io sto parlando della pressione fiscale che è voluta dai partiti,
e non dalla UE o dallo FMI, che anzi ne chiedono un abbassamento

tu ? stai facendo l'equazione partiti=mafia ?
c'è una procura che sta tentando la dimostrazione di questa equazione

ma sa che ti sbagli la pressione fiscale e' voluta anche dagli investitori esteri e quindi FMI etc.. per garantire il pagamento degli interessi sul debito

ai partiti non interessa tassare possono tranquillamente creare debito, ma poi devono tassare e quindi delegano un tecnico una tantum :D
 
ma sa che ti sbagli la pressione fiscale e' voluta anche dagli investitori esteri e quindi FMI etc.. per garantire il pagamento degli interessi sul debito

ai partiti non interessa tassare possono tranquillamente creare debito, ma poi devono tassare e quindi delegano un tecnico una tantum :D


forse parliamo di due FMI diversi, allora
il mio è questo

Fmi: l'Italia ora tagli le spese per ridurre le tasse e aiutare la crescita - LASTAMPA.it

L’Italia deve «tagliare la spesa per diminuire le tasse e distribuire in maniera migliore il peso della correzione dei conti», oltre che «aiutare la crescita». Il fondo monetario internazionale sprona il nostro Paese ad andare avanti nelle riforme
Ma alla fine del rapporto il Fondo mette nero su bianco una serie di raccomandazioni per i Paesi più a rischio. Per l’Italia, appunto, si tratta di «tagliare la spesa per diminuire le tasse e distribuire in maniera migliore il peso della correzione dei conti», oltre che «aiutare la crescita».



il tuo è questo?

FMI - Federazione Motociclistica Italiana
 
FMI presta i soldi gratis ahahah non lo sapevo

ma sai quante ne sparano ogni giorno quelli del FMI

Nella realta' l'aumento delle tasse, le privatizzazioni, l'aumento dell'età pensionabile sono alcune delle misure generalmente richieste dal Fmi

per esempio Fmi avverte il Giappone: il debito non è più sostenibile
Fmi: nel 2015 debito giapponese oltre il 250% del Pil
i Giapponesi manco gli hanno caga..ti
abbiamo debito e allora la stampante e' nostra andate a rompere le @@ ad altri ....


oppure gli Usa
Debito Usa, Fmi: urgente elevare il tetto
e gia' il tetto e' basso

oppure grecia
FMI: Tagli alla spesa, aumenti di tasse e vendita del patrimonio dello stato

:lol:

ma sai perche' FMI chiede di ridurre le tasse ora che l'Italia e' sull'orlo del fallimento il motivo vero e' CHE HANNO FIFA :D
 
FMI presta i soldi gratis ahahah non lo sapevo

ma sai quante ne sparano ogni giorno quelli del FMI

Nella realta' l'aumento delle tasse, le privatizzazioni, l'aumento dell'età pensionabile sono alcune delle misure generalmente richieste dal Fmi

per esempio Fmi avverte il Giappone: il debito non è più sostenibile
Fmi: nel 2015 debito giapponese oltre il 250% del Pil
i Giapponesi manco gli hanno caga..ti
abbiamo debito e allora la stampante e' nostra andate a rompere le @@ ad altri ....


oppure gli Usa
Debito Usa, Fmi: urgente elevare il tetto
e gia' il tetto e' basso

oppure grecia
FMI: Tagli alla spesa, aumenti di tasse e vendita del patrimonio dello stato

:lol:

ma sai perche' FMI chiede di ridurre le tasse ora che l'Italia e' sull'orlo del fallimento il motivo vero e' CHE HANNO FIFA :D


boh non so ...
eri tu che ieri citavi un anonimo funzionario di un qualche FMI per l'Argentina, a dimostrazione della tua (unica) tesi: il default
adesso lo FMI dice bugie a raffica... un altro FMI ?

adesso c'è la FIFA ....
mi sa che parliamo ancora di cose diverse ...
Fédération Internationale de Football Association - Wikipedia


:rolleyes:
 
si ma in quel caso era un incontro informale a cena
davanti ad un bicchiere di vino si e' tutti piu' sinceri :D


aahhhh .... un bel dribbling il tuo
vale solo quando fa comodo alle tue tesi :
si vede che la FIFA di cui parli è quella del calcio :D:D

e a questo livello si può dire quel che si vuole :lol::lol::lol:
 
IN ITALIA LA PRESSIONE FISCALE E’ AI LIMITI DELL’ESPROPRIO

- di Paolo Cardenà -
Desta sempre molto stupore e indignazione il dato sulla pressione fiscale che , secondo quanto ci riferisce oggi il presidente di Confcommercio Sangalli per tramite de Il Sole 24 Ore, si attesterebbe al 55%.
Da Il Sole 24 Ore

«Abbiamo raggiunto – ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – un livello di pressione fiscale che, per chi le tasse le paga, si attesta attorno al 55 per cento. È un livello che zavorra drasticamente investimenti e consumi».

La realtà è ben diversa e come ho avuto modo di argomentare in un precedente articolo, il dato medio indicato dai vari centri studi, non ci racconta l’esatta situazione del prelievo fiscale e la relativa disuguaglianza tributaria, se non scomposto tra le varie categorie di contribuenti che lo compongono.

In vero il dato , esprimendo delle variabili aggregate, sintetizza, di fatto, un indicatore medio del livello di tassazione nell’universo di una popolazione. In altre parole, proprio perché rappresenta un valore medio, per definizionen è soggetto a distorsioni e non esprime in alcun modo il livello di tassazione per alcune categorie di soggetti che può raggiungere, come vedremo in seguito, livelli decisamente distanti dalla media indicata, manifestando, in maniera inquietante, la disparità fiscale esistente in Italia.
Poniamo ad esempio un piccolo imprenditore commerciale che nel primo anno di attività abbia conseguito un utile da bilancio al 31/12 pari 70 mila euro e che, per effetto della ripresa a tassazione di alcune componenti di costi non deducibili o parzialmente deducibili (es.: Autovetture, ristoranti ecc ecc), il suo reddito fiscale sia 76 mila euro. Un ottimo utile si direbbe! Ma quanto rimane effettivamente in tasca al nostro contribuente e quel’è la pressione fiscale che egli subisce?
Nel caso appena descritto il nostro contribuente, benché abbia realizzato un utile al lordo delle imposte di 70 mila euro, egli dovrà corrispondere imposte su un reddito fiscale di 76 mila euro e, a conti fatti, tra Irpef, Irap, addizionali regionali e comunali e contribuzione Inps, egli dovrà versare all’erario circa 47 mila euro su 70 mila di utili realizzati; euro più, euro meno.
Benché il prelievo fiscale, in questo caso, sia già di oltre il 67%dell’utile della sua attività, il nostro contribuente dovrà all’erario, fuori dal perimetro del suo reddito e della sua attività di impresa, altre imposte come ad esempio l’iva sui consumi, l’Imu sulla sua abitazione, eventuali imposte di bollo, di registro ed altro. Quindi, ipotizzando che egli spenda in termini di consumi 18 mila euro per il suo sostentamento e della propria famiglia ed ipotizzando un aliquota media dell’iva del 16%, egli verserà indirettamente allo stato altri 2500 euro di imposta sul valore aggiunto, arrivando così ad oltre i 49 mila euro di imposte pagate su 70 di utile realizzato, che rappresentano ben il 71%. Sommando l’eventuale Imu e altre tasse minori (ma non marginali) e altre occulte, potremmo arrivare agevolmente alla soglia 75% del reddito prodotto, o forse più.Analogo discorso può osservarsi per i redditi da lavoro dipendente.
A tale livello di pressione fiscale ai limiti dell’impossibile e dell’insostenibilità, si contrappone un regime molto più agevolato per le rendite di natura finanziaria tassate al 20% (12.5% nel caso di titoli di stato), e per i redditi derivanti da locazioni di immobili ad uso abitativo per i quali il legislatore, seppur con alcune distinzioni, ha previsto un aliquota secca del 21%.
Benché gli esempi sopra riportati, nella loro semplicità, costituiscano dei casi limite del sistema fiscale italiano (ma non troppo a dire il vero, considerata la vastità della platea dei contribuenti interessati da tali fattispecie), ci offrono uno spaccato abbastanza significativo del sistema impositivo vigente e delle disparità celate dal dato aggregato della pressione fiscale. In buona sostanza si preferisce adottare la mano morbida sulle rendite finanziarie e sui patrimoni – talvolta utilizzati anche per condurre azioni speculative a danno dell’economia – mentre si usa la mano pesante per i redditi derivanti da lavoro, da attività di impresa, o che comunque sono finalizzati allo sviluppo economico e quindi alla crescita del benessere collettivo.
E’ evidente che il livello di prelievo fiscale sul lavoro e sulle attività produttive si traduce oltre che in una minore capacità di spesa dei contribuenti, anche in un immediato abbattimento dei livelli di competitività delle imprese costrette, quindi, a praticare un livello di prezzi più elevato rispetto ai competitor esteri al fine di recuperare la redditività compressa dal prelievo fiscale. Quindi, appare indispensabile che al rilancio del sistema Italia debba necessariamente contribuire anche una rimodulazione del sistema impositivo fiscale che dovrà ispirarsi a principi di maggiore equità e progressività di contribuzione, aumentando sia il prelievo sulle rendite finanziarie e sui patrimoni, a favore di una diminuzione significativa del prelievo sul lavoro e sulle attività produttive.
Questa soluzione oltre a favorire una diminuzione dei fenomeni evasivi ed elusivi, renderà le nostre imprese più competitive nei confronti di concorrenti esteri e permetterà di aumentare la capacità di spesa delle famiglie e delle imprese, generando non trascurabili dinamiche virtuose per il ciclo economico. Più o meno il contrario di quanto fatto fino adesso.
VINCITORI E VINTI: IN ITALIA LA PRESSIONE FISCALE E' AI LIMITI DELL'ESPROPRIO



 
Fisco: Confesercenti, in ginocchio cittadini e imprese ROMA (MF-DJ)--Si preannunciano tempi duri per imprese e cittadini e durissimi per quelli della capitale dove l'Imu ha colpito piu' forte che in altre citta', mettendo in ginocchio cittadini ed aziende.
E' l'opinione di Confesercenti, affidata ad una nota. "E' un primato del quale avremmo fatto volentieri a meno - sottolinea Mina Giannandrea, presidente di Federstrade-Confesercenti - e che invece non solo siamo costretti a subire, ma che inibisce drammaticamente qualunque tipo di spinta capace di rimettere in moto l'economia locale e quella nazionale. In un momento cosi' difficile e dopo una fase lunghissima di stagnazione dei consumi, l'ennesima tassa riduce ancora la capacita' di spesa delle famiglie, quindi i consumi, quindi i fatturati delle imprese e la loro possibilita' di resistere, fare occupazione e spesso di tenere aperti i battenti".
"La stagione estiva, soprattutto per una citta' come Roma, ma per le citta' d'arte in generale - aggiunge la Giannandrea - avrebbe dovuto rappresentare un'occasione di ripresa e per questo, nonostante la necessita' di una politica economica di rigore, sarebbero state necessarie misure in grado di sfruttare al massimo le potenzialita' in termini turistici. La nostra preoccupazione - conclude il presidente di Federstrade - e' che a forza di tirare la cinghia si inneschi una spirale che rischia di far implodere l'economia invece di creare le condizioni per rilanciarla".
com/dom
(END) Dow Jones Newswires
 
la tassazione basata sul reddito ha fallito
ovviamente non si cambiera' perche' il 10% che comanda e che ha il 45% non gli conviene
 

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