Rischio e volatilità

la fase più profittevole sembra essere la IV[caratterizzata da una volatilità media , ma decisamente stabile. In tale scenario i falsi segnali sono ridotti, c'é un risk-reward adeguato, insomma sembra il migliore scenario per fare trading

altre due fasi interessanti sembrano essere la V (volatilita media e mdiamente stabile) e la VII (volatilità alta ma molto stabile). In entrambi i casi i segnali falsi sono ridotti ed il timing non è difficilissimo, il risk -reward é interessante

la fase II (volatilità bassa e mediamente stabile) e la fase III (volatilità bassa ma molto isntabile) sono poco interessanti, gli spazi per il trading sono ridotti, con rischi di falsi segnali (fase III) ed elevati costi di transazione (fase II)

Le fasi negative più pericolose, oltre alla IX già trattata, sono la VI (volatilità media ma molto instabile) e l'VIII (volatilità alta e meidamente stabile) in cui il rischio di falsi segnali, ed il timing difficile, con conseguente rischio di elevati e frequenti stop loss, rendono sconsigliata l'attività di trading

Riecapitolando

fasi IV, V, VII OK
fasi I, II e III Neutre e poco interessanti
fasi IV, VIII e IX negative

risulta evidente come capire in quale fase di mercato si trovi un indice, un titolo o qualsivoglia strumento finanziario è fondamentale per evitare di fare trading in fasi negative. Tutto ciò indipendetemente da considerazioni su trend e sui livelli statici, che devono essere effettuate dopo l'analisi della volatilità.

si puà creare un sistema esperto, che organizzi i titoli che ci interessano, sull'orizzonte operativo in cui vogliamo fare trading, in modo da collocarli auomaticamente in una delle 9 fasi individuate

a tal fine dobbiamo previamente definire

1)
orizzonte su cui calcolare la media dei range (per es. range medio delle ultime 10 sedute, oppure range settimanale delle ultime 10 settimana, sarebbe interssante calcolare la media anhe su un dominio diverso, ad es. 5 oppure 20, in modo da studiare come evolve il quadro tecnico della volatilità)

2)
individuare, in termini numerici, il passaggio da basso a medio a alto, sia per la volatilità (range emdio) che per la volatilità della volatilità (de. standard range medio diviso per il range medio)


spesso un incremento negli stop loss sul trading é un sintomo evidente di un mutamento di quadro della volatilità, che porta in genere con se anche un cambio nel trend di prezzo



(p.s. ma di questo ed inevitabilmente dei pivot, parleremo, forse domani

:D

sempre che Totem lo richieda espressamente :-D :-D :-D )
 
quando "la volatilità della volatilità" definita come sopra, rimane su valori medi (20-40%), diventa possibile fare delle previsioni attendibili su quello che potrà essere il range delle sedute a venire.

quando la volatilità è stabile anche i pivot proiettano correttamente la volatilità, quando la volatilità si muove invece a soffietto, con alternarsi di sedute volatili e sedute poco mosse, a parità di valore medio del range, diventa più difficile farsi un'idea corretta della volatilità futura. In tal caso, anche il ricorso ai livelli pivotali perde di significato.

Un'operatività contro - trend nell'intraday, con acquisti su discese e vendite sui rimbalzi, può essere interessante se si riesce ad avere un'idea del range per la giornata, in modo da posizionarsi in acquisto e in vendita in zone a basso rischio, prossime cioè agli estremi probabili della seduta.

Tale operatività é sconsigliata quando "la volatilità della volatilità " sale su livelli troppo elevati. Quando la deviazione standard del range medio, rapportato al range stesso, sale oltre il 50%, non esistono più zone a basso rischio. Scattano gli stop loss.. il mercato sta cambiando, è questa é un'informazione che vale la pena pagare con uno stop...
 
grazie ciip
molto interessante. ma io ho capito solo 3 parole: cassettista, Excel spreadsheet e deviazione standard.

tutta 'sta roba' è meglio che la conosca anche chi come me vorrebbe investire in ETF (e non riesce a capire la differenza tra un mercato e l'altro ) e fare 'cassetta'?
 
guarda.. wooloomooloo

se fai il cassettista alla Lupin :-D le puoi anche ignorare, basta tu sia ben conscio di trovarti in un mercato moderatamente rialzista in fase 1 : bassa volatilità e pure moltoooooo stabile ma soprattutto che non durerà in eterno..

a ripresa economica comclamata, quando ritorneranno cioé i quattrini nelle tasche degli "utenti" :-D ed un certo grado di sicurezza e fiducia :D ritornerà la volatilità..

avevo letto un bell'articolo del bravissimo e lucido Daolio, che spero di ritrovare, in cui addebitava due cause alla mancanza di vola sui mercati :

1.
la migrazione degli ingenti liquidi provenienti da paesi ad alto tasso di crescita, tipo Cina ecc. ecc. sull'obbligazionario

2.
l'assenza del parco buoi o dei privati dal mercato dei titoli..ovvero un mercato fatto e pilotato prevalentemente da istituzionali ..mancano cioé quelle punte di panico o euforia che caratterizzano i mercati ad alta o buona volatilità.....

diffatti fino all'altro ieri pareva vigesse la regola

sale l'obbligazionario, scendono le borse e viceversa

mi pare questo concetto ultimamente, sia tutto da rivisitare

entrambi i mercati s ene vanno un pò per i cacchi loro

o sbaglio?

:look:
 
vorrei poter fare di queste considerazioni un post operativo..con l'aiuto di tutti...

chi trada la vola giornaliera (in ottica di trading intraday ) di cosa farà il mercato domani importa assai poco....

non confondetelo con lo scalping..é tutt'altra cosa
 
se riscrivi tutto in un italiano più comune giusto per gnurant come me forse contribuisco ...
ma certo non dico.vendete oraa comprate oraaaaaaaaaa ma adesso adesso..... ho una brutta esperienza in merito :rolleyes:
 

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