SE EVA HA COMBINATO TUTTO STO CASINO PER UNA MELA... FiGURIAMOCI SE AVESSE AVUTO

Ah dimenticavo.
Hai figli.
Hai dato loro la possibilità di studiare.
Li hai mantenuti sino a 25 anni.
Sei un lavoratore autonomo.
Sei un tombeur de femme.
Sei fallito.
La casa ti è rimasta.
Hai una pensione a 600 euro.

Puoi vivere ugualmente ? Sì

Puoi vivere meglio.:D Con l'ucraina che hai incontrato :lol::lol::lol:
 
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Lo ammetto. Sono cresciuto alla vecchia maniera. Era finito il tempo delle bacchettate sulle mani. Ma c'era disciplina. E si imparava la geografia, la scienza, l'italiano, la matematica, anche le lingue straniere..........

Tornasse la scuola alle sue origini ......

Incontriamo Paolo e Amalia (i nomi sono di fantasia, per tutelare la privacy del ragazzo ancora minorenne) in un bar alla periferia di Piacenza, all'ora dell'uscita dagli uffici. «A ottobre ci è stato presentato un progetto di educazione sessuale - spiegano davanti a un caffè - Con l'esplicita premessa che sarebbe stato facoltativo». Il libretto distribuito alle famiglie contiene istruzioni molto esplicite, con tanto di illustrazioni, sull'uso dei contraccettivi maschili e femminili, sezioni dedicate alla masturbazione e questionari sulle trasformazioni «gradevoli o sgradevoli» della pubertà. E Viva l'amore non si limita a spiegare come evitare malattie veneree o gravidanze indesiderate: affronta anche i temi dell'identità e delle discriminazioni di genere.
 
Ai ragazzi di terza media si chiede senza mezzi termini se condividano o meno il «modello di uomo e di donna» proposto in famiglia. L'obiettivo esplicito è quello di combattere gli «stereotipi di genere».

I pensierini proposti ai giovani lettori suonano così: «Pensavo che per crescere bene servissero un padre e una madre. Invece ho amici con genitori separati, single o addirittura omosessuali! Quel che conta è volersi bene…».
Oppure: «Mia madre è tutta casa e lavoro, non esce mai con le amiche. Da grande non vorrei essere così!».

Amalia e Paolo non ci stanno, chiedono che il figlio sia esentato.
Per la preside, però, «l'esonero non è previsto».

Citando la Cassazione, scrive che «la scuola può legittimamente impartire un'istruzione non pienamente corrispondente alle convinzioni dei genitori».
La famiglia, costretta ad accettare che il ragazzo partecipi, non chiede di cancellare il corso per tutti.
Per chi non frequenta l'ora di religione c'è un insegnamento alternativo: perché questa disparità?

Lo chiediamo alla preside della media «Italo Calvino».
Dopo molte resistenze, ci riceve: il progetto, dice, è stato approvato secondo tutte le regole e si svolge «in un clima di serenità».
Aggiunge però che «la scuola non può assecondare tutte le richieste dei genitori»: «Se un padre non crede all'evoluzionismo, non posso cambiare il programma di scienze».

Eppure Amalia spiega che l'anno scorso era stata la stessa preside a raccontarle dell'esonero di alcune ragazze dall'ora di musica, incompatibile con la loro etica familiare.
Il figlio di una famiglia agnostica può non frequentare il corso di religione, mentre l'esonero dal corso di «educazione alla sessualità» impossibile?
 
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Interpellata, la preside abbozza: «La questione è complicata», dice.
Poi ammette che «esiste un vuoto» legislativo in merito agli esoneri dalle attività extracurriculari.

Alla fine Andrea, con alcuni compagni, viene esentato dal corso: nelle ore dedicate a Viva l'amore si trasferisce in altre classi.
Il dirigente scolastico provinciale, Luciano Rondanini, spiega che ci vuole flessibilità, «bisogna tener conto delle contrarietà delle famiglie».

Per i genitori non è una vittoria in piena regola, ma è già qualcosa. Quelle lezioni Andrea non le seguirà.

Resta però un interrogativo: se l'esonero era possibile, perché tentare di imporre «l'amore» del corso citando addirittura la Cassazione?
 
Torniamo a Milano .......i problemi della città sono gli extracomunicari che occupano la Stazione Centrale ? Sono i clandestini che vagano per la città ? Sono i punkabbestia che occupano spazi pubblici ? Tralascio altre decine di problemi......no...c'è altro di più importante.

Un regolamento che ha ricordato immediatamente quello sugli animali, presentato e poi ritirato sempre dall'assessore Bisconti mesi fa per ovvia morivi: inapplicabile, in aula non l'avrebbe votato nessuno. Tra i punti clou: vietato tenere un pesce rosso da solo perchè è un animale sociale o portare a spasso il cane ai minori di 14 anni, obbligatorio garantire «uno o più compagni» anche agli uccelli in gabbia, salvo rari casi.

Per scherzo la scorsa estate l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso disse che voleva vincere il «premio cazzata». Ne ha già vinti parecchi, glielo assicuriamo. L'ultimo un paio di giorni fa quando ha proposto di introdurre le quote rosa anche per scegliere le sepolture e iscrizioni al Famedio.

Un'altra proposta choc dell'assessore D'Alfonso: cambiare il nome alla Galleria o a corso Vittorio Emanuele. A Milano, disse, ci sono troppi luoghi importanti dedicati ai re. Ripensiamoci, non siamo mica a Torino».

Non è accanimento, ma è stata sempre opera dell'assessore-gaffeur D'Alfonso un'altra figuraccia nazionale per la giunta Pisapia. Il suo divieto di vendere gelato dopo mezzanotte istituito nel 2013 finì sulle prime pagine, dopo polemiche, sfottò e presidi davanti alle gelaterie, il sindaco si decise a ritirarlo.

É sembrato uno scherzo, non pià tardi di una settimana fa, anche l'annuncio dei menu vegetariani per i clochard che saranno promossi durante i mesi di Expo.

Le persone transgender, dipendenti del Comune, «devono poter avere un badge consono al genere d'elezione». La richiesta è approdata in aula con una mozione urgente.

E tra le priorità della giunta, una vedrà la luce sabato: mentre altri cantieri per Expo scontano ritardi, è pronta ad essere inaugurato in via Sammartini il nuovo look della «gay street » milanese. Ampliati i marciapiedi per concedere più spazio davanti ai locali, migliorata l'illuminazione notturna e installati i dissuasori contro la sosta selvaggia.

Per restare in tema: ha fatto molto discutere un'altra proposta recente targata Pd, quella di introdurre negli asili milanesi il «gioco del gender», per promuovere lo scambio dei ruoli uomo/donna. Se ne sentiva il bisogno.
 
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Dopo 22 tornei vinti in coppia fra cui 5 titoli del Grande Slam, le Cichis hanno deciso di non giocare più insieme. Il doppio femminile perde le sue prime teste di serie: Sara Errani e Roberta Vinci hanno scritto la storia del tennis italiano

Ripartiamo dal 5 luglio 2014, quando le Cichis hanno fatto la storia del tennis italiano completando il Career Slam e diventando le prime firme nostrane nell'albo d'oro di Wimbledon, per omaggiare Sara Errani e Roberta Vinci, che in poco più di due anni di doppio hanno vinto 5 titoli Major. Australian Open 2013 e 2014, Roland Garros 2012, Us Open 2012 e Championships 2014 sono le date di una straordinaria carriera in coppia: dall'Internacional di Marbella nel 2010, 22 titoli vinti insieme (l'ultimo a Auckland lo scorso gennaio, gli Internazionali d'Italia nel 2012) e altre 12 finali disputate, fra cui 3 epiloghi slam. Sara Errani e Roberta Vinci lasciano da primatiste la race mondiale del doppio femminile: sono state brave, anzi bravissime, resteranno indimenticabili.
 
Sara Errani e Roberta Vinci hanno annunciato la loro separazione pochi minuti fa con un comunicato congiunto: "Ciao a tutti. Dopo una splendida avventura durata tanti anni che ci ha portato al raggiungimento di grandi traguardi, vi scriviamo questo comunicato per informarvi della decisione che abbiamo preso di interrompere la nostra collaborazione in doppio. Abbiamo investito moltissime energie, sia mentali che fisiche, per riuscire a ottenere i risultati che abbiamo conquistato e di cui siamo molto orgogliose, per questo sentiamo la necessità di fermarci e tirare un po’ il fiato. Vogliamo entrambe intraprendere una nuova strada all’interno della nostra carriera personale per provare a raggiungere nuovi traguardi e a regalarvi nuove soddisfazioni. Col sorriso sulle labbra e da numero uno al mondo ci teniamo specialmente a ringraziare tutti i nostri tifosi e i nostri fans per averci sempre sostenuto, è stato un onore per noi rappresentare insieme il nostro paese. Sara & Robi".
 

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Il mondo alle nove
Italia. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha dichiarato che oggi rassegnerà le dimissioni dopo l’informativa alla camera, in programma alle 11. Lupi lo ha annunciato ieri sera durante la trasmissione Porta a porta.
Ebola. L’Organizzazione mondiale della sanità ha aspettato due mesi prima di dichiarare la diffusione del virus ebola nell’Africa occidentale un’emergenza sanitaria internazionale, nonostante diverse persone del suo staff avessero già fatto notare la gravità dell’epidemia. Lo dimostrano alcuni documenti e email interne ottenute dall’agenzia Associated Press.
Astronomia. Oggi la Luna passerà davanti al Sole, oscurando completamente la vista della stella dalla Terra. Nel nord dell’Europa si potrà osservare l’eclissi solare totale, un evento raro. L’oscuramento comincerà pochi minuti prima delle 9.30 e si concluderà verso le 12.
Grecia. I leader dell’Unione europea hanno dichiarato che Atene presenterà nei prossimi giorni un nuovo piano di riforme per ottenere nuovi aiuti economici ed evitare la bancarotta. L’annuncio è arrivato dopo un vertice notturno a Bruxelles.
India. Almeno cinque persone sono morte nel deragliamento di un treno nel nord del paese. L’incidente è avvenuto nello stato di Uttar Pradesh.
 
Il 20 marzo è prevista un’eclissi di sole che potrebbe causare un blackout mondiale

Ma siamo sicuri? Negli articoli che circolano la storia viene spiegata così:
L’eclissi porta però con sè un problema: ci potrebbe essere un blackout totale. Un crollo completo dell’elettricità in tutto il mondo. Il motivo è molto semplice: non si tratta di un problema di energia o di campi magnetici, qui siamo in un ambito molto più concreto. Moltissimi paesi si affidano all’energia solare che, durante questa eclissi solare ovviamente verrebbe meno e il rischio è che si crei una sorta di cortocircuito e che salti il sistema di illuminazione di diverse città. Il rischio più grande lo corrono la Germania e l’Italia.
L’eclissi dura circa due ore, ma come, due ore di eclissi rischiano il blackout nazionale? No, ovviamente si tratta di allarmismo sciocco, inutile, fatto per attirare click da uTonti poco svelti. Al massimo si testerà come reagisce la rete, ma per due ore di eclissi (di cui solo pochi minuti col sole davvero oscurato) siamo tranquillamente coperti da qualsiasi rischio!
Addirittura alcuni ci spiegano che:;
l’eclissi solare infatti, pare bloccherà qualcosa come il 90% della luce solare in tutta Europa e quindi fungerà da test per verificare la tenuta della rete energetica.
Un commento trovato sulla pagina del CICAP credo valga la pena riportarlo:
In Italia il buio è già quasi totale, ma si tratta del lume della ragione.
Si perché i giornalisti sono totalmente all’oscuro di come funzioni la rete elettrica italiana. Non siamo a rischio BlackOut, semmai verranno testati i sistemi, ma nessuna delle aziende che gestisce la rete elettrica in Italia ha ricevuto allarmi di tenersi pronti o richieste speciali.
L’eclissi sarà una bellissima occasione per vedere un fenomeno particolare (mi ricordo ancora quella del 1999) ma rischi di blackout in Italia non ce ne sono, state tranquilli, se il giornale che leggete ve l’ha raccontata così, beh non è un giornale che tornerei a comperare!

L’unica cosa che viene fatta in Italia è il distaccare per la giornata di venerdì le reti fotovoltaiche (e credo anche le eoliche) per evitare che la rete abbia problemi di equilibrio:
L’ordine di riduzione a zero della produzione dagli impianti in questione “sara’ operativo venerdi’, dalle ore 00:00 alle ore 24:00, ed interessera’ tutte le aree del Paese con un ‘livello di severita’ massimo‘”, prosegue la nota. Il distacco “viene imposto per evitare problemi di equilibrio delle reti per via della rapida interruzione della produzione dei circa 18 GW fotovoltaici installati in Italia, dovuta all’oscuramento del sole, e al successivo – e altrettanto rapido – riavvio. Nel rapporto stilato il mese scorso da Entso-E (l’agenzia europea dei gestori di rete), si legge che la velocita’ del calo di produzione potra’ superare i 400 MW al minuto, mentre la ripresa sara’ ancora piu’ rapida, fino a 700 MW al minuto“. Nel rapporto si sottolinea, inoltre, che “la riduzione della produzione sara’, nel momento di massimo oscuramento, di circa 34 GW, per il 50% in Germania e per il 21% in Italia“.
Nulla di allarmistico, anche se i titoloni che circolano fanno pensare il contrario!
 
Tra le varie cose che vengono raccontate sull’eclissi tantissimi fanno allarmismo anche sul fatto (noto) di evitare di osservare il fenomeno ad occhi nudi. L’allarmismo è corretto in questo caso (anche se chi mi dice che un selfie può essere rischioso è un totale cretino, chi si facesse un selfie con l’eclissi avrebbe la cosa alle proprie spalle per poterla inquadrare bene e quindi non ci sarebbe alcun rischio di esposizione agli ultravioletti). È vero che osservare l’eclissi parziale può causare danni alla retina, senza che ce ne accorgiamo. Ma si parla di esposizione prolungata, non di fugace occhiata alla cosa, mentre invece tanti degli articoli che ho trovato in giro sembrano sostenere che basta un’occhiata per richiare di diventare ciechi. Su PubMed si parla della cosa se siete interessati!
 

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