SE LA FELICITA' E' DIETRO L'ANGOLO... LA MiA VITA E' UN CERCHIO!

Prima hanno accerchiato un vigilantes della Italpol, pestandolo brutalmente per aver tentato di sventare un borseggio. Poi, hanno preso a testate un'addetta dell'Atac. Ancora scene di degrado e violenza nei sotterranei di Roma. Lo scorso venerdì, intorno alle otto di sera, una schiera di rom ha picchiato selvaggiamente una guardia giurata e una dipendente dell'Atac alla stazione metro di Ottaviano. L'uomo è stato trasferito in ambulanza all'ospedale più vicino, dove è stato preso in consegna dai sanitari, mentre la donna ha riportato dei lividi al volto. L'allarme è scattato nell'immediato: una chiamata al centralino parlava genericamente di un pestaggio. Una volta giunti sul posto, gli agenti del commissariato Prati hanno sentito i testimoni oculari, ma la svolta è arrivata dai filmati delle videocamere di sorveglianza. Le immagini hanno immortalato il raid. Visionando attentamente ogni fotogramma, gli investigatori sono riusciti ad avere un quadro ben preciso. Tra gli aggressori, una decina, ci sarebbero anche dei minori. Secondo una prima ricostruzione, sono stati attimi concitati. Quando si è messo a rincorrere il borseggiatore, il vigilantes è stato circondato da un gruppo di rom.
 
Sono volati calci, pugni. L'occhio della telecamera ha inquadrato anche una ragazzina. Ha cercato di spezzare in due un bastone, per infilzare la guardia giurata, ma è stata fermata da una dipendente dell'Atac, che è stata colpita al volto. Intanto, è scattata la caccia all'uomo. Stando a indiscrezioni trapelate, gli inquirenti sarebbero già sulle tracce dei rom. Per arrestarli, si rovista nel sottobosco della delinquenza di strada. Nel gabbiotto della stazione di Ottaviano, ieri, c'erano una guardia giurata e un addetto dell'Atac. Nessuno se l'è sentita di ritornare sulla vicenda. Bocche cucite anche sui nomi delle vittime dell'aggressione
 
Al Senato sta nascendo il 10°gruppo parlamentare. 4 derivano quasi del tutto direttamente da Forza Italia: Nuovo centrodestra-Udc, il meridonalista Gal, Conservatori e riformisti di Fitto e la nuova Alleanza Liberale Popolare e Autonomie di Verdini. L’entrata dei nuovi 11 o 13 verdiniani ha prosciugato Gal, ridotta alla decina nella solitudine di Mauro Mario, e già azzannato i conseriformisti cui ha sottratto 2 nomi sui 12 di partenza.
 
I senatori forzisti si ritrovano in 43 ancora 2° gruppo di Palazzo Madama, tallonati dai 36 rispettivi sia di Ncd-Udc che del M5S. Stanno poi per fare capolino le 3 senatrici Bisinella, Bellot e Munerato del nuovo partito di Tosi, Fare in attesa dell’arrivo dell’Italia Unica passeriana. Anche Martino e Moles si preparano a costituire la liberale, Rivolta l’Italia. Attorno all’eredità forzista, la contesa è tra sigle nuove, mai viste dall’elettore, o confuse nel gioco di coalizione. Game cui si è adattato lo stesso Berlusconi che in pochi mesi ha ideato almeno tre nuove formazioni: Partito repubblicano, Altra Italia, Casa delle speranze, chiamando improbabili 20 saggi a decidere per la migliore. Partiti e nomi ben più noti si nascondono sotto dizioni anonime, come il Psi nel gruppo autonomie, oppure come Sel e Italia dei Valori nel gruppo misto ed i Verdi nel Gal. Ironia della sorte vuole che l’ex movimento dipietresco rinasca da due senatori ex grillini. Il fato scherza con nomi noti, membri del governo presente e del passato come Della Vedova e Bondi, ed anche notissimi come l’expremier Monti, tutti costretti a convivere con fedeli di Tsipras e comunisti vari. Paradossalmente Tremonti vivacchia nel gruppo della ex Lega Sud che ha da sempre due sostenitori del governo.
 
Casini, deve ostentare amicizia ad antichi contendenti dell’eredità dello scudo crociato come Schifani e Formigoni. Il senatore Mauro, nei suoi spostamenti mantiene una rappresentanza parlamentare alle “vittime della giustizia e del fisco” di Diaconale. Se optasse per il neogruppo verdiniano, farebbe anche delle vittime dei nuovi sostenitori renziani. In realtà la maggioranza dei 161 voti di Palazzo Madama resta in bilico. Non tanto per la possibile fuoriuscita dei 3 senatori civatiani dal Pd o per un senatore Ncd agli arresti domiciliari, quanto per quei 25 democratici che pretendono un Senato elettivo bloccando di fatto la riforma istituzionale. La Forza Italia, che era, all’indomani del voto ormai lontano di due anni fa, un gruppo consistente in grado di sostenere i 113 del Pd si è sbriciolata, divisa tra sostenitori (50 verdiniani-alfaniani) o meno (60 fittianforzisti) del governo. Anche solo partendo da poco più del centinaio dei fedeli (88) e dei socialisti delle Autonomie (19), Renzi conta alla fine di farcela tra i voti insperati di eletti a destra e l’incapacità congenita dei senatori Pd di andare contro un governo a guida del loro segretario di partito.
 
Il quadro odierno, desolante e farneticante, richiama in mente la stagione non lontana del promesso cambiamento, in nome delle primarie, del trio Meloni, Fitto e Tosi (con l’aggiunta di Crosetto). Corsaro ha accusato i Fratelli di subalternità alla Lega e ne è fuoriuscito per i fittiani. L’intesa di quei giovani riformatori è saltata alla prima difficoltà. Crosetto si è perso per strada, Tosi è stato abbandonato, Fitto ha fatto il suo corpo a corpo nella doppia scissione forzista. In nessuno di questi casi, il tema principe, esaltato come pietra filosofale, delle primarie ha avuto il minimo significato.
Anzi, la giovane destra che l’aveva rincorso quando la sinistra lo voleva imporre come regola generale, si è trovata isolata, dopo che il sistema delle prelezioni di partito ha condotto il Pd a divisioni clamorose, sconfitte plateali e inattese. Il vertice della fusinistra passo dopo passo sdogana il programma di governo della destra, aggiungendovi ulteriori inusitate asprezze reazionarie. La destra vede sbriciolarsi in mano le idee mutuate dal concorrente. E si sfarina in mille formazioni che potrebbero chiamarsi tutte “Ci piace Boschi”, con le varianti di chi la preferisce fine, fitta o fasciata stretta stretta.
 
Una donna con le palle......ed una che le palle ...........boh,

Federica Mogherini ieri ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, che sentenzia: «Da oggi si apre una nuova stagione di dialogo di alto livello tra l’Europa e l’Iran».
L’Alto rappresentante per la politica estera della Ue ha detto, tra l’altro, che con l’Iran si può costruire «un’alleanza di civilizzazioni».
Lei, ahìnoi, incarna l’Europa, in particolare l’Italia e da Zarif, non paga di aver gioito dell’accordo sul nucleare, c’è andata velata.

La Mogherini velata è anche un simbolo.
Coprendo il capo in un incontro formale dichiara ricevibile la posizione iraniana sulle donne e non solo, il loro ritenere che «collo e capelli» eccitino e distraggano l’uomo.
Dichiara che siamo supini.
E non serviva essere Oriana Fallaci per presentarsi senza velo.

Di velo ad un certo punto parla, in quell’intervista, l’Oriana. E toglierselo allora, in quelle condizioni, è stato un atto eroico.
E comunque non mi riferisco soltanto a un indumento ma a ciò che esso rappresenta: cioè la segregazione in cui le donne sono state rigettate dopo la Rivoluzione. Il fatto stesso che non possano studiare all’università con gli uomini, ad esempio, né lavorare con gli uomini, né fare il bagno in mare o in piscina con gli uomini. Devono tuffarsi a parte con il “chador”. A proposito, come si fa a nuotare con il “chador”?

«Tutto questo non la riguarda. I nostri costumi non vi riguardano. Se la veste islamica non le piace, non è obbligata a portarla. Perché la veste islamica è per le donne giovani e perbene».

Molto gentile. E, visto che mi dice così, mi tolgo subito questo stupido cencio da medioevo. Ecco fatto. Però mi dica: una donna che come me ha sempre vissuto tra gli uomini mostrando il collo e i capelli e gli orecchi, che è stata alla guerra e ha dormito al fronte con i soldati, è secondo lei una donna immorale, una vecchiaccia poco perbene?

«Questo lo sa la sua coscienza. Io non giudico i casi personali, non posso sapere se la sua vita è morale o immorale, se si è comportata bene o no coi soldati alla guerra. Però so che nella mia lunga vita ho sempre avuto conferma di quello che ho detto. Se non esistesse questo indumento, le donne non potrebbero lavorare in modo utile e sano. E nemmeno gli uomini. Le nostre leggi, sono valide leggi».
 
Ultima modifica:
Velo tolto, un secondo e l’Occidente assesta un pugno sul grugno dell’integralismo islamico.

Un secondo e la Fallaci abbatte l’ipocrisia illogica della dittatura che ci vuole chini, deboli, arresi, presi a negare noi stessi.

Lei, sola in terra straniera.

Lei che rischiava la qualsiasi, lei che il principio mastica al punto la paura da renderla una sconosciuta. Immensa.



E la Mogherini si presenta velata, da signori che non smentirebbe la versione di Khomeini preso a difendere le loro “leggi”


Compresa la legge che consente a un uomo di prendersi quattro mogli, Imam?

«La legge delle quattro mogli è una legge molto progressista ed è stata scritta per il bene delle donne in quanto le donne sono più numerose degli uomini: nascono più donne che uomini, le guerre uccidono più uomini che donne. Una donna ha bisogno di un uomo, e cosa dobbiamo fare visto che al mondo vi sono più donne che uomini? Preferisce che le donne in avanzo diventino puttane oppure che sposino un uomo con più mogli? Non mi sembra giusto che le donne sole diventino puttane perché mancano gli uomini. E dico: anche nelle condizioni difficili che l’Islam impone a un uomo con due o tre o quattro mogli, uguale trattamento e uguale affetto e uguale tempo, questa legge è migliore della monogamia».

Parliamo di questi signori. Parliamo di noi incapaci di dire chi siamo, pronti sempre e comunque ad annullarci e a calarci in panni che non ci appartengono, per ipocrisia o ignoranza poco importa.

Oriana Fallaci ci manca da matti.

Lei, avesse visto Federica Mogherini ieri ma non solo, non riusciamo a pensare cosa avrebbe scritto, ammesso avesse riconosciuto valesse la pena perderci tempo.
 
“Atac mi ha sospeso a tempo indeterminato perché ho pubblicato in un video i veri motivi per cui gli autobus non passano: perché non ci sono mezzi per circolare, non per colpa dei lavoratori”.
 
Al Senato sta nascendo il 10°gruppo parlamentare. 4 derivano quasi del tutto direttamente da Forza Italia: Nuovo centrodestra-Udc, il meridonalista Gal, Conservatori e riformisti di Fitto e la nuova Alleanza Liberale Popolare e Autonomie di Verdini. L’entrata dei nuovi 11 o 13 verdiniani ha prosciugato Gal, ridotta alla decina nella solitudine di Mauro Mario, e già azzannato i conseriformisti cui ha sottratto 2 nomi sui 12 di partenza.
Se ne sentiva senz'altro l'esigenza :-o
Velo tolto, un secondo e l’Occidente assesta un pugno sul grugno dell’integralismo islamico.

Un secondo e la Fallaci abbatte l’ipocrisia illogica della dittatura che ci vuole chini, deboli, arresi, presi a negare noi stessi.

Lei, sola in terra straniera.

Lei che rischiava la qualsiasi, lei che il principio mastica al punto la paura da renderla una sconosciuta. Immensa.



E la Mogherini si presenta velata, da signori che non smentirebbe la versione di Khomeini preso a difendere le loro “leggi”


Compresa la legge che consente a un uomo di prendersi quattro mogli, Imam?

«La legge delle quattro mogli è una legge molto progressista ed è stata scritta per il bene delle donne in quanto le donne sono più numerose degli uomini: nascono più donne che uomini, le guerre uccidono più uomini che donne. Una donna ha bisogno di un uomo, e cosa dobbiamo fare visto che al mondo vi sono più donne che uomini? Preferisce che le donne in avanzo diventino puttane oppure che sposino un uomo con più mogli? Non mi sembra giusto che le donne sole diventino puttane perché mancano gli uomini. E dico: anche nelle condizioni difficili che l’Islam impone a un uomo con due o tre o quattro mogli, uguale trattamento e uguale affetto e uguale tempo, questa legge è migliore della monogamia».

Parliamo di questi signori. Parliamo di noi incapaci di dire chi siamo, pronti sempre e comunque ad annullarci e a calarci in panni che non ci appartengono, per ipocrisia o ignoranza poco importa.

Oriana Fallaci ci manca da matti.

Lei, avesse visto Federica Mogherini ieri ma non solo, non riusciamo a pensare cosa avrebbe scritto, ammesso avesse riconosciuto valesse la pena perderci tempo.
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