ma davvero vogliamo fare la fine della Gracia o dell?Argentina?
DEFAULT: SARA' L'ITALIA A FAR SALTARE L'EUROPA
         	 	 	di  	 	
Loretta Napoleoni -  6 Ottobre 2011
         	 	  
Situazione drammatica in Grecia, dove  gli ospedali non hanno neanche più le medicine. Ma sarà il nostro Paese a  trascinare il sistema europeo verso il baratro. Fra le ipotesi lo  sdoppiamento dell'Euro: da noi si tornerebbe alla lira. Ma anche questo  può non salvarci
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 			 		 		 		 	 	   La situazione in Grecia è drammatica. Ieri c'è stato uno sciopero  generale che ha praticamente paralizzato il Paese, ci sono scontri  costantemente in piazza, il Paese sta lentamente scivolando attraverso  un'agonia pesantissima: va verso la bancarotta.   La situazione è talmente drammatica che 
negli ospedali non ci sono più abbastanza medicine .  C'è una situazione quasi da guerra civile. Gli ospedali non riescono a  gestire il numero delle persone che hanno bisogno di accedere al sistema  sanitario, in più alcune 
organizzazioni caritatevoli  dicono che è aumentato a dismisura il numero delle persone che si  rivolgono a loro per poter mangiare e tra queste persone.C'è gente che  fino a pochi mesi fa viveva benissimo, aveva dei negozi. Quella del  commercio infatti è la classe che è stata colpita maggiormente in questo  iniziale processo di decadenza economica, proprio perché i negozianti  non riescono più a mantenere in piedi il loro business, dato che nessuno  più compra nulla perché la situazione è quella che è.
 
In Inghilterra e nei paesi del nord Europa si guarda alla Grecia come un paese ormai praticamente in 
default.  Tecnicamente il default è già avvenuto perché nel momento in cui la  Grecia ha dichiarato di non essere in grado di pagare tutti i soldi che  deve pagare regolarmente, quindi le 
cedole delle obbligazioni  che scadono, il paese è andato in default. Però l'aiuto che è arrivato  dall'Europa, lo ha tenuto a galla. Adesso ci troviamo di fronte a una  scadenza importantissima che è a metà ottobre, se questi 
8 miliardi di Euro che devono essere dati alla Grecia, l'ultima tranche dell'ultimo aiuto stipulato a luglio, non vengono elargiti, 
la Grecia dichiarerà bancarotta, non avrà i soldi per pagare le pensioni e per pagare gli stipendi.
 Cosa pensa la classe di economisti del nord Europa? Che la
 Grecia non ce la farà, e lo spettacolo che si prospetta è una 
divisione dell'Euro, uno sdoppiamento dell'Euro: questo è lo scenario migliore a detta di molti, in cui i paesi deficitari e quindi parliamo 
dell'Italia, Spagna, Portogallo e molto probabilmente anche dell'Irlanda, dovranno 
uscire dall'Euro  insieme alla Grecia e la moneta rimarrà la moneta comune usata da quei  paesi che invece non sono deficitari e quindi descritti anche come i  paesi più ricchi, parliamo della 
Germania, Olanda, Finlandia etc. 
 
   In questa situazione chiaramente 
i paesi deficitari dovranno ritornare alle proprie monete,  il problema fondamentale è: quale sarà l'impatto di questo sdoppiamento  dell'Euro? Qui le voci sono un po' svariate, chi pensa che 
l'Euro avrà un crollo  e che quindi praticamente sarà difficile anche mantenere questa unione  monetaria, a meno che i paesi che la vogliono mantenere, riescono a  pompare abbastanza denaro nelle proprie banche, perché poi il discorso è  sempre quello delle banche. Le banche francesi e le banche tedesche  sono quelle che hanno nel portafoglio la maggior parte del 
debito dei paesi deficitari. E c'è invece chi dice che questo fenomeno avrà uno 
sviluppo più tranquillo  e quindi che questa ricapitalizzazione delle banche di cui si sta  discutendo anche adesso, miri a creare una base portante, monetaria  forte per queste banche, di modo che quando questo sdoppiamento avverrà  le banche francesi e tedesche, quindi quelle più esposte, riusciranno a  mantenersi in piedi e quindi l'impatto dello sdoppiamento dell'Euro sarà  attutivo . 
 
  Per quanto riguarda 
l'Italia la maggior parte degli economisti anglosassoni e tra questi ci sono anche gli americani, si domanda 
come mai in Italia non si parli di questo, come mai l'Italia non abbia iniziato a livello proprio di intellettuali e di economisti, un dibattito sulla possibilità di un 
default pilotato  o anche sulle alternative a una politica che chiaramente è una politica  che non funziona, si pensa infatti che questo declassamento delle  società di rating sia solamente l'inizio di una serie di declassamenti  che dovrebbero presentare 
l'economia italiana come quella più malata e quella più cruciale alla rottura dell'Euro. 
Perché? Perché l'Italia non è la Grecia: la Grecia è una piccola parte dell'economia europea, 
l'Italia è il terzo paese dell'Unione Europea,  quindi è in un certo senso, un paese troppo grande per fallire, ma  nello stesso tempo anche troppo grande per essere salvato. Il debito è  decisamente troppo elevato per poter essere assorbito anche dalla 
Bce o anche dal Fmi che adesso pare voglia acquistare anche parte del debito .  
Quindi quello che si pensa è che il paese che potrebbe portare alla  rottura dell'Euro e quindi alla disintegrazione di questo Euro così come  l'abbiamo conosciuto noi e quindi a uno sdoppiamento dell'Euro, non  sarà la Grecia ma 
sarà l'Italia che è il paese che seguirà a ruota la Grecia, qualora questa vada in bancarotta!    
    
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