luciozzz
Banned
A 1,90 Euro l'opa non andrà a buon fine.
A 1,92 ne ho comprate 50000 riservandomi di comprare ad un prezzo più basso.
Una cosa è certa. Non possono permettersi di lanciare un'opa su un titolo che a 1,90 Euro quota 11 volte gli utili 2002 e circa 8 volte gli utili 2003.
E' giunta l'ora di dire basta a questo fenomeno.
Allego un interessante articolo:
MF -
Numero 121, pag. 13 del 20-06-2003
di Carla Ferron
I fondi chiedono un rilancio a 2,2 €.
Deutsche boccia l’opa Manuli
«Per difendere l’interesse dei sottoscrittori del nostro fondo non consegneremo in opa le azioni Manuli rubber presenti nel portafoglio di Zeta medium cap». Paolo Prati, gestore di Dws (gruppo Deutsche bank), boccia l’offerta pubblica d’acquisto lanciata dalla famiglia Manuli sulle azioni della società quotata a piazza Affari. E la bocciatura rischia di avere un ruolo di rilievo nella riuscita o meno dell’operazione finalizzata al delisting dell’azienda: Zeta medium cap, infatti, è uno dei più importanti soci di minoranza della Manuli, con una quota di poco inferiore all’1,5%. Non solo. Dice ancora Prati: «Dai primi contatti avviati sappiamo che ci sono altri fondi intenzionati a fare altrettanto. Difficilmente, quindi, le adesioni all’opa potranno superare il 98%, cosa che imporrà una secondaria». I motivi della contestazione dei fondi? Il prezzo offerto, innanzitutto: 1,9 euro, contro i 2,91 del collocamento avvenuto nel 1997. «Si tratta di un prezzo che valuta solo nove volte gli utili e che non tiene conto dell’evoluzione industriale del gruppo», spiega Prati. Che sottolinea, in particolare, l’indebitamento quasi dimezzato della Manuli nell’ultimo anno: la posizione finanziaria netta a fine 2002 era negativa per 26,4 milioni di euro, contro i 43,6 del 2001. «Senza contare», aggiunge il gestore, «che sul prezzo del giorno antecedente l’annuncio dell’opa il premio offerto è solo dell’11,7%». Ma la famiglia Manuli è finita nel mirino del fondo Deutsche anche per un’altra ragione. «Nel 2001», racconta Prati, «la società ha approvato un buy back sul 9,9% del capitale con scadenza maggio 2003. Il rispetto della delibera avrebbe offerto vantaggi a tutti gli azionisti. Così non è stato e oggi la famiglia Manuli compra privatamente le azioni che non ha ritenuto opportuno comprare prima con il buy back». Che cosa chiede, oggi, il fondo Deutsche? «Un rilancio, che peraltro avrebbe un costo contenuto per la famiglia, che ha già il 74% delle azioni. Un prezzo equo? 2,2 euro», risponde Prati.
A 1,92 ne ho comprate 50000 riservandomi di comprare ad un prezzo più basso.
Una cosa è certa. Non possono permettersi di lanciare un'opa su un titolo che a 1,90 Euro quota 11 volte gli utili 2002 e circa 8 volte gli utili 2003.
E' giunta l'ora di dire basta a questo fenomeno.
Allego un interessante articolo:
MF -
Numero 121, pag. 13 del 20-06-2003
di Carla Ferron
I fondi chiedono un rilancio a 2,2 €.
Deutsche boccia l’opa Manuli
«Per difendere l’interesse dei sottoscrittori del nostro fondo non consegneremo in opa le azioni Manuli rubber presenti nel portafoglio di Zeta medium cap». Paolo Prati, gestore di Dws (gruppo Deutsche bank), boccia l’offerta pubblica d’acquisto lanciata dalla famiglia Manuli sulle azioni della società quotata a piazza Affari. E la bocciatura rischia di avere un ruolo di rilievo nella riuscita o meno dell’operazione finalizzata al delisting dell’azienda: Zeta medium cap, infatti, è uno dei più importanti soci di minoranza della Manuli, con una quota di poco inferiore all’1,5%. Non solo. Dice ancora Prati: «Dai primi contatti avviati sappiamo che ci sono altri fondi intenzionati a fare altrettanto. Difficilmente, quindi, le adesioni all’opa potranno superare il 98%, cosa che imporrà una secondaria». I motivi della contestazione dei fondi? Il prezzo offerto, innanzitutto: 1,9 euro, contro i 2,91 del collocamento avvenuto nel 1997. «Si tratta di un prezzo che valuta solo nove volte gli utili e che non tiene conto dell’evoluzione industriale del gruppo», spiega Prati. Che sottolinea, in particolare, l’indebitamento quasi dimezzato della Manuli nell’ultimo anno: la posizione finanziaria netta a fine 2002 era negativa per 26,4 milioni di euro, contro i 43,6 del 2001. «Senza contare», aggiunge il gestore, «che sul prezzo del giorno antecedente l’annuncio dell’opa il premio offerto è solo dell’11,7%». Ma la famiglia Manuli è finita nel mirino del fondo Deutsche anche per un’altra ragione. «Nel 2001», racconta Prati, «la società ha approvato un buy back sul 9,9% del capitale con scadenza maggio 2003. Il rispetto della delibera avrebbe offerto vantaggi a tutti gli azionisti. Così non è stato e oggi la famiglia Manuli compra privatamente le azioni che non ha ritenuto opportuno comprare prima con il buy back». Che cosa chiede, oggi, il fondo Deutsche? «Un rilancio, che peraltro avrebbe un costo contenuto per la famiglia, che ha già il 74% delle azioni. Un prezzo equo? 2,2 euro», risponde Prati.