E' inutile indignarsi...
Io ho provato a spiegare a Claire la mia visione iconoclasta: un poeta, un cantante, uno scrittore "vende" il proprio cervello e il proprio cuore per vivere.
Se uno si indigna per il fatto che qualcuno venda la passera, vuol dire che ritiene più importante la passera del cervello e del cuore.
Ma è stato vano.
E' fatta così.
Vero che possiamo tenerla lo stesso?
Igno, a questo proposito mi sento di doverti dire ancora due paroline....
Vero che ogni lavoro comporta la "vendita" di una parte di sé, ma.....
La prostituzione non coinvolge solo la dimensione fisica del sesso, ma qualcosa di più profondo: l'immaginario maschile e femminile, riguardo alla passione amorosa. Abbiamo tutti sognato l'amore che doveva coniugarsi e intrecciarsi al desiderio dell'altro, all'attesa dell'abbraccio, del contatto pelle contro pelle.
La prostituzione lacera quest'associazione.
Per me è sconcertante che sia NORMALE questa dissociazione, che da molti sia considerata un bisogno.
E non vorrei sottacere l'impatto che la prostituzione ha sul rapporto tra i sessi e qui mi ricollego all'articolo postato nel thread che dice che gli uomini che vanno a prostitute sono più portati di quelli che non ci vanno a commettere crimini contro le donne e non solo.
Se ci sono donne che fanno sesso a pagamento, non può essere così terribile sottomettere una donna ad una prestazione sessuale, no?
Questo, almeno nella mente dei criminali.
E comunque molti uomini insultano le donne chiamandole "puttane" quasi che sia normale che tutte le donne possano essere tali.