MF - Borse & Borsini
Numero 020, pag. 11 del 29-01-2004
di Paola Valentini
Azione -5,22%. il gruppo, equivoco sul valore del titolo.
Analisti, il concambio di Sirti non penalizza le minoranze
Scivolone per Sirti, che ha perso ben il 5,22% a 1,744 euro, dopo l’annuncio del concambio per la fusione con le controllanti. Secondo alcuni analisti, però, la reazione del mercato non trova giustificazioni nel rapporto deciso l’altroieri. L’operazione prevede che ogni azione della vecchia Sirti venga sostituita da 1,82 azioni della nuova Sirti, che nascerà a cavallo dell’estate dalla fusione della società con le controllanti Wiretel e Wiretel 2. Anzi, alcuni uffici studi sostengono che questo concambio va a vantaggio degli azionisti di minoranza, che attualmente detengono il 29,866% del capitale di Sirti. Il ragionamento seguito dagli analisti è il seguente. Il rapporto di concambio è stato calcolato attribuendo al titolo Sirti un valore di 1,5 euro. «Ciò non significa che il valore di Sirti sia 1,5 euro. Post-fusione, infatti», è sempre l’opinione degli analisti di Websim, «le minoranze, ovvero i piccoli risparmiatori, attualmente rappresentanti circa il 30% del capitale, passeranno al 46,4% della nuova entità. Il maggior peso nel nuovo azionariato si tradurrà quindi in un recupero quasi completo del valore implicito del rapporto del concambio». Websim ritiene che «l’operazione avviene a valutazioni in linea con i prezzi di mercato, dal momento che il valore di 1,5 euro equivale di fatto a 1,76 euro post-fusione». Per Websim, in sostanza, «gli azionisti di minoranza non sono stati penalizzati e inoltre da oggi hanno una maggior visibilità su quella che sarà la strategia e la struttura finanziaria della società».
Attualmente Sirti quota 18 volte l’utile 2004, valore che scenderà però a 13 una volta completata la fusione, in considerazione del minor valore che assumerà l’equity (il capitale, ndr) della nuova entità». La sim ha confermato la raccomandazione molto interessante con target di 2,3 euro, perché Sirti è «un interessante mix tra una storia di crescita nel mercato di riferimento (servizi per le tlc) e la potenziale creazione di valore legata alla nuova struttura finanziaria».
Anche per Euromobiliare sim, il cui ultimo report di novembre dava a Sirti un buy con obiettivo di prezzo di 1,85 euro, «il trattamento tra gli azionisti di minoranza e quelli di maggioranza è stato equo». Concorda Banca Akros, che sta per emettere un nuovo report. Sulla stessa lunghezza d’onda è un recente report di Studi e investimenti mobiliari, che valuta Sirti 1,56 euro con giudizio neutral.
La più tempista è stata Cheuvreux, che ieri ha alzato l’obiettivo di prezzo da 1,8 a 2 euro: «dati i debiti delle due Wiretel, più alto fosse stato il valore attribuito al titolo, maggiore sarebbe stato il beneficio per i soci di maggioranza». E allora perché ieri il titolo è sceso? «Il mercato non ha ben compreso che l’aver valutato Sirti 1,5 euro ai fini del concambio permette agli azionisti di minoranza di ottenere più azioni rispetto all’ipotesi in cui si fosse attribuito un valore più elevato», ha spiegato Sirti.