Snia Bdp (SN) SNIA sembra risvegliarsi (1 Viewer)

megano

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il titolo sembra risvegliarsi dopo un lungo periodo di sell, confortanti i volumi in aumento, personalmente ho avuto buy a 0,222 con target 0,240 dove transita la trend line discendente partita il 07/07/04 sul grafico daily sopra 0,240 abbiamo una 2° resist a 0,260 1° supporto a 0,225
buon trading meg.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Il tempo è trascorso e la media si è abbassata...

Il discorso è, a mio modo di vedere, semplicissimo: è arrivata tanto in basso perché ce l'hanno portata. Tutte quelle vendite che hanno seguito la scissione non si spiegano altrimenti. Una parte, è vero, è stata dovuta al fatto che i soci di minoranza riuniti in un patto lo hanno sciolto, e quindi è venuto a mancare il fronte opposto ai soci di maggioranza, ma tutto il resto è stato creato apposta.

Se lo stesso AD dell'azienda parla della sua società come di una società in grossa crisi (come la dipingeva male ai tempi dell'opa a 2.00, febbraio 2002, con la famosa lettera che spedì a tutti gli azionisti), se i soli immobili hanno un valore di 80 milioni e la capitalizzazione non arriva a 80 milioni (senza contare la cassa, e volendo pure considerare zero il valore delle controllate), qualcosa vorrà dire.

Adesso, se anche il prezzo non scende più, la media si abbassa (perché spariscono dal conteggio i prezzi vecchi, alti) e quindi potranno oparla offrendo un "premio" sul valore medio molto basso che si sta creando.

L'uscita di Gnutti dal CDA potrebbe aprire uno spiraglio diverso, di lotta interna, ma questo aspetto è da vedere se accadrà, meglio non fidarsi mai di uno che ha sempre fatto i comodacci suoi, vedi gli acquisti di Unipol priv. non comunicati per mesi alla Consob, come prescrive la normativa.
 

megano

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megano ha scritto:
dimenticavo del gap aperto il 16/07/04 a 0,245 prima o poi ci arriva :-D
eccola a 0,245 :-D ora che fare? credo che una chiusura sopra 0,245 riporterà il titolo in area 0,280, inoltre oggi sale con volumi discreti
chi vivrà vedrà un saluto
meg
 

marcello 56

Nuovo forumer
Vorrei far notare sul grafico delle analogie con il 26 aprile scorso, anche allora 9 milioni di pezzi scambiati, 8%+, e soprattutto le stesse dichiarazioni dell’amministrazione che recitano: non ci sono motivi che giustificano il rialzo odierno.(ma quanto vogliono bene alla loro società?) l’indomani apertura in gap e il resto lo sappiamo. Il copione sembra lo stesso, ma il finale ???
1095367809grafico030.jpg
 

chagans

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g.d'orta ha scritto:
Il tempo è trascorso e la media si è abbassata...

Il discorso è, a mio modo di vedere, semplicissimo: è arrivata tanto in basso perché ce l'hanno portata. Tutte quelle vendite che hanno seguito la scissione non si spiegano altrimenti. Una parte, è vero, è stata dovuta al fatto che i soci di minoranza riuniti in un patto lo hanno sciolto, e quindi è venuto a mancare il fronte opposto ai soci di maggioranza, ma tutto il resto è stato creato apposta.

Se lo stesso AD dell'azienda parla della sua società come di una società in grossa crisi (come la dipingeva male ai tempi dell'opa a 2.00, febbraio 2002, con la famosa lettera che spedì a tutti gli azionisti), se i soli immobili hanno un valore di 80 milioni e la capitalizzazione non arriva a 80 milioni (senza contare la cassa, e volendo pure considerare zero il valore delle controllate), qualcosa vorrà dire.

Adesso, se anche il prezzo non scende più, la media si abbassa (perché spariscono dal conteggio i prezzi vecchi, alti) e quindi potranno oparla offrendo un "premio" sul valore medio molto basso che si sta creando.

L'uscita di Gnutti dal CDA potrebbe aprire uno spiraglio diverso, di lotta interna, ma questo aspetto è da vedere se accadrà, meglio non fidarsi mai di uno che ha sempre fatto i comodacci suoi, vedi gli acquisti di Unipol priv. non comunicati per mesi alla Consob, come prescrive la normativa.

A questo proposito leggetevi l' articolo del giornale di brescia del 15 settembre riportato sotto...il ricorrente non è la snia ma la sentenza indubbiamente la riguarda.

L'ordine di grandezza degli oneri per la bonifica delle aree Caffaro è stimato sul bilancio intorno ai 60 milioni di euro...SESSANTA MILIONI!!!..e comprendono anche un altro sito di minore importanza.

Snia capitalizza meno...

Da quando c'è stata la sentenza qualche giorno fa, passata in sordina, la snia è stata comprata con volumi crescenti fino all'esplosione di ieri.

La società contattata da radiocor (vedi sotto) si è affrettata ...as usual... a precisare che non c'erano motivi per giustificare il rialzo...

Si ripete quindi quanto già visto in passato con similari dichiarazioni ed evidenti sottostime degli immobili comunicate al mercato.
Insieme ad altri abbiamo già mandato un esposto alla Consob...probabilmente ne prepareremo un altro per questo nuova grave mancanza di comunicazione su notizie price-sensitive


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dal Giornale di Brescia del 15 settembre

Ordinanza sospende le ingiunzioni ministeriali notificate ad alcuni proprietari dei terreni inquinati
Pcb, il Tar frena la bonifica

di Sergio Castelletti

Il "tormentone Caffaro", l’azienda chimica di via Milano imputata di avere inondato di pcb mezza città, registra un colpo di scena che certo non mancherà di offrire lo spunto per accrescere il livello della già rovente polemica sulla delicatissima questione ecoambientale, che tocca migliaia di famiglie della città. A scriverlo, nei giorni scorsi, il Tar di Brescia. I giudici di via Malta hanno sonoramente bocciato, nella forma (procedure e tempistica) e nel contenuto (l’affrettata e incerta individuazione delle responsabilità), l’ingiunzione del direttore generale del Ministero dell’ambiente Gianfranco Mascazzini, notificata ai proprietari di alcuni terreni (ex cave) di via Caprera (zona Fiera-Eib) perché provvedessero alla bonifica dei siti dove sono state riscontrare alte concentrazioni di inquinanti «al fine di impedire la diffusione della contaminazione, nonché di presentare il Piano di caratterizzazione delle aree di competenza entro 30 giorni dalla data della presente». Il calendario segnava il 24 giugno di quest’anno. Il Tribunale amministrativo con ordinanza collegiale depositata lo scorso 7 settembre ha infatti accolto (e subito concesso la sospensiva) due ricorsi, contro il Ministero dell’ambiente e il Comune di Brescia, presentati dagli avvocati Maurizio Lascioli, Giovanni Rocchi e Gianni Tonoletti, e sospeso l’atto ingiuntivo del dott. Mascazzini. Per il richiesto definitivo annullamento bisognerà attendere la sentenza di merito. Ciò non significa, sia chiaro, che tutto il lavoro fatto sul «Sito nazionale Brescia-Caffaro» viene di colpo azzerato, ma certamente la decisione del Tar ora rende più problematici alcuni passaggi investigativi e certificativi e le procedure ad essi connesse. In poche parole saranno necessari la revisione del cammino sin qui compiuto e l’approfondimento dell’indagine volta a stabilire tipologia degli inquinanti, quantità delle sostanze inquinanti presenti nei terreni, in quali terreni, di chi le responsabilità, se esiste e qual è il collegamento con le aziende "incriminate", a chi compete la bonifica, chi pagherà. Insomma una serie di atti - ma abbiamo fatto sintesi delle decine di quelli realmente necessari - che comporteranno un fisiologico rallentamento dell’intera procedura del processo di risanamento ecologico di un’ampia fetta del territorio di Brescia. Sono una dozzina, condensati in quasi cinquanta pagine, i punti a sostegno del ricorso col quale l’avvocato Lascioli ritiene di avere dimostrato che non è assolutamente pacifico che gli inquinatori siano i suoi assistiti («conclusione superficiale ed improvvida del Ministero»), e che dunque l’ingiunzione loro notificata è infondata e illegittima. Si va dalle non percorse, quantunque segnalate, piste d’indagine per risalire ai veri responsabili, al travisamento dei fatti presupposti, ad esempio la errata segnalazione di concentrazioni inquinanti più elevate a valle dei siti di via Caprera, anziché a monte come nella realtà. E ancora: le approssimative verifiche sulla roggia Sorbana che lambisce la proprietà dei ricorrenti, ed è perciò sospettata di avere qui veicolato l’inquinamento (mercurio, pcb e diossine) originato dalle lavorazioni della Caffaro. Infine che i materiali rinvenuti nelle ex cave di via Caprera «non sono qualificati come rifiuti tossico-nocivi, che essi si trovano in sito da alcuni decenni, ricoperti da strato vegetale, e che non è stato riscontrato alcun rischio per la salute pubblica o per l’ambiente circostante per cui non c’è alcuna necessità ed urgenza che vengano messi in sicurezza». L’ingiunzione del Ministero è stata così definita «l’improvvido provvedimento che non solo non ha portato a soluzione le problematiche concernenti il caso, ma ha travisato il senso delle note comunali, disponendo il ripristino al di fuori della Conferenza di servizi attivata ed in assenza dei presupposti di fatto circa il contestato inquinamento». Ma l’avvocato Lascioli non risparmia censure neppure al Comune di Brescia, nell’ipotesi che la condotta di Palazzo Loggia abbia concorso all’inquinamento del sito di via Caprera, per avere consentito (al di là delle ipotizzate «responsabilità Caffaro» tutte da accertare) la collocazione comunque di terre di fonderia all’interno della cava di ghiaia qui aperta. Il Tar - si diceva - ha accolto i ricorsi 1452 (avv. Rocchi e Tonoletti) e 1453 (avv. Lascioli) poiché «in relazione alla posizione dei ricorrenti, il provvedimento impugnato appare essere stato adottato sulla base di una incompleta attività istruttoria volta ad individuare le responsabilità per l’inquinamento del sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro, anche in relazione al parziale esito della conferenza dei servizi del giorno 31 maggio 2004, opportunamente riconvocata per assenza di alcuni soggetti e in relazione all’esiguità del termine previsto. Inoltre perché il Piano di caratterizzazione e la bonifica dei siti in causa comporta oneri elevatissimi a carico dei ricorrenti, le cui responsabilità allo stato non risultano provate». Il Ministero dell’ambiente si è costituito in giudizio assistito dall’Avvocatura dello Stato. Palazzo Loggia è difeso dagli avvocati Silvana Bini e Francesca Moniga dell’Avvocatura comunale.


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7:01:55 BORSA: SNIA VOLA, TRADER SCOMMETTONO SU CESSIONE IMMOBILI

MA PER ROSA NON CI SONO RAGIONI PER UN BALZO COSI' MARCATO (IL SOLE 24 ORE RADIOCOR) - MILANO, 16 SET - PERFORMANCE BRILLANTE PER SNIA A PIAZZA AFFARI: I TITOLI DELLA SOCIETA' MILANESE STANO VANTANDO UN PROGRESSO DEL 9% (SI ATTESTANO A 0,254 EURO). I VOLUMI, INOLTRE, SONO OLTRE DIECI VOLTE LA MEDIA DELL'ULTIMO MESE: SE NEGLI ULTIMI TRENTA GIORNI SONO PASSATE DI MANO CIRCA 447 MILA AZIONI A SEDUTA, OGGI SONO STATI TRATTATI OLTRE 5,6 MILIONI DI PEZZI. NEL CORSO DELLE ULTIME CINQUE SEDUTE. I TITOLI HANNO GUADAGNATO OLTRE IL 16% NELLE ULTIME CINQUE SEDUTE. 'NON MI RISULTA ALCUNA RAGIONE CHE GIUSTIFICHI UN MOVIMENTO SPECULATIVO COSI' MARCATO' HA COMMENTATO CON IL SOLE 24 ORE RADIOCOR IL PRESIDENTE DELLA SNIA, UMBERTO ROSA. 'AL MOMENTO - HA AGGIUNTO - SIAMO CONCENTRATI AL MASSIMO SUI DUE BUSINESS PRINCIPALI DI SNIA, CHE SONO LA CAFFARO E LA NYLSTAR'. ALCUNI OPERATORI, PERO', SCOMMETTONO CHE SIA IMMINENTE L'ANNUNCIO DI UNA CESSIONE DI IMMOBILI DA PARTE DELLA SOCIETA'. SULL'ARGOMENTO IL DIRETTORE FINANZIARIO DELL'AZIENDA, GIUSEPPE RACITI, HA SPIEGATO CHE 'GIA' NEL PROGETTO DI SCISSIONE DI SNIA E SORIN SI METTEVA IN LUCE CHE I MEZZI FINANZIARI PER FAR FRONTE ALLO SVILUPPO DEL GRUPPO SNIA SAREBBERO DERIVATI ANCHE DALLA CESSIONE DEI CESPITI IMMOBILIARI SIA DELLA CONTROLLATA IMMOBILIARE SNIA CHE DELL'INTERA SOCIETA''. CESPITI CHE HANNO UN VALORE DI LIBRO COMPLESSIVO DI 52 MILIONI DI EURO. QUALCHE NOVITA', COMUNQUE, POTREBBE EMERGERE IN OCCASIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CHE SI RIUNIRA' IL PROSSIMO 29 SETTEMBRE PER L'APPROVAZIONE DEI CONTI DEL PRIMO SEMESTRE. VA RAMMENTATO CHE L'ATTUALE SNIA E' NATA DA UN'OPERAZIONE DI SCISSIONE AVVENUTA A INIZIO ANNO. OPERAZIONE CHE HA RACCOLTO LE ATTIVITA' BIOMEDICALI IN SORIN, ANCH'ESSA QUOTATA A PIAZZA AFFARI, MENTRE HA LASCIATO A SNIA GLI ASSET IMMOBILIARI E LE ATTIVITA' DELLA CHIMICA E DEI PRODOTTI TESSILI IN CUI OPERANO CAFFARO E NYLSTAR. SNIA E SORIN SONO CONTROLLATE PER IL 50,01% DALLO STESSO AZIONISTA, LA BIOS, OVVERO LA HOLDING CAPITANATA DA HOPA E INTERBANCA E CHE LEGA I SUOI AZIONISTI IN UN PATTO PARASOCIALE. PIU' IN PARTICOLARE, OLTRE ALLA HOPA DI EMILIO GNUTTI ED A INTERBANCA, FRA I SOCI DI BIOS SI ANNOVERANO ANCHE BMPS, UNIPOL, FINGRUPPO (FINANZIARIA DELLA FAMIGLIA GNUTTI), FINMETAL, GRUPPO LAMBERTI, AURORA ASSICURAZIONI, E ALTRI PICCOLI AZIONISTI FRA CUI LO STESSO PRESIDENTE UMBERTO ROSA E IL MANAGER CARLO VANOLI. EMI-TMM-B (RADIOCOR) 16-09-04 17:00:55 (0532) 3 NNNN
 

megano

Banned
snia
dopo alcune sedute in pausa di consolidamento,oggi riprende il rialzo con volumi stratosferici x il titolo, ben 6.500.000 pezzi scambiati, le mani forti si sono buttate a capofitto sul titolo, per quanto concerne l'analisi la rottura del massimo precedente a 0,256 porterà il titolo in prima battuta in area 0,274 poi area 0,3, mentre scrivo il titolo scambia 0,257 con un massimo a 0,262 ed un minimo a 0,237, per chi volesse entrare long sui ritracciamenti in area 0,250 con stop a 0,240 e profit 0,270.
di più ninsò buon trading
meg.
 

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