Solo politica

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Il prossimo anno bisogna dargli la spallata decisiva .....ma abbiamo il ppe che "vola" da un piatto all'altro.

Sconfitti politicamente e sempre più lontani dalla realtà e dalle vere esigenze dei cittadini,
quelli della sinistra non sanno più a cosa appigliarsi e come.

E così ora rilanciano l’idea della patrimoniale sotto lo slogan (neanche fossero Robin Hood)
di togliere ai ricchi per dare… ai poveri?

No. Nemmeno più questo fanno finta di volere.

Ora vogliono togliere ai ricchi per dare al Green.

Spieghiamola bene, però.

In Europa si fa strada “a furor di popolo” una patrimoniale sui ricchi, “
per finanziare la transizione climatica e sociale
e aiutare i paesi vittima di deregolamentazione climatica”.


Parole dei promotori della petizione “Tax the rich”.

Dietro questa presunta raccolta firme che viene “dal basso”,
ci sono in realtà diverse personalità importanti e influenti nel campo della sinistra
come Thomas Piketty, il presidente del Partito socialista belga Paul Magnette,
il coordinatore mondiale dell’Alleanza progressista Conny Reuter,
l’eurodeputata francese Aurore Lalucq e, ovviamente, Ong come Oxfam.
 
L’Iniziativa dei cittadini europei (ICE), istituto creato nel 2012 e previsto dal Trattato di Lisbona,
permette ai cittadini “che riescano a raccogliere almeno un milione di firme
provenienti da almeno sette Stati membri hanno il diritto di chiedere alla Commissione europea
di proporre o modificare un atto giuridico europeo”.

Quindi ora è su questa piattaforma che ci si sta muovendo.

Se la petizione otterrà dunque le firme necessarie, la Commissione dovrà procedere con l’iter.

La petizione “Tax the rich” potrebbe ora essere condivisa dai principali leader di sinistra e ultrasinistra d’Europa, Elly Schlein compresa.
 
Nella spiegazione degli obiettivi della raccolta firme “Tax the rich”, si legge:

“È urgente ri-orientare radicalmente l’Europa verso una transizione climatica giusta e democratica”,

e questo va fatto con una “imposta sulle grandi fortune”.

Il gettito di questa nuova tassa sui grandi patrimoni
dovrà andare dunque ai più bisognosi? Macché
.

“Dovrebbe essere destinata ad una giusta transizione ecologica e sociale,
alimentando le politiche dell’Unione e degli Stati membri dedicate a tale scopo”.


La proposta è stata già sottoscritta da oltre 130 parlamentari europei.
 
Tutti si ricordano che Renzy aveva detto che avrebbe lasciato la politica se avesse perso il referendum.
Però molti politici contano sul fatto che (a parte il caso Renzy) gli italiani hanno una memoria da pesce rosso lobotomizzato.

Vedi l'allegato 713841Vedi l'allegato 713842
Ieri così
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Oggi così.

Screenshot_20230715_171226_Twitter.jpg




Del resto, il profilo su Twitter era chiaro.
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Ieri sera al telegiornale ho sentito:

“la ragazza è risultata non negativa ai test per droga”.

Bastava dire, in modo più chiaro, “positiva”.


L’uso della figura retorica della litote (doppia negazione),

spesso utile per aggiungere enfasi o ironia,
è diventata parte importante del
politically correct,
perché permette una formulazione attenuata di un giudizio
o di un’idea attraverso la negazione del suo contrario.

Ma spesso complica inutilmente il linguaggio.


Inoltre quando è inutile, è anche volutamente forzata e dannosa.


Le parole esprimono idee, pensieri convinzioni.

La comunicazione non è mai neutra e innocua.



Queste forzature del linguaggio,
che producono messaggi volutamente equivoci
e che stravolgono o distorcono la realtà,
tentano di far passare idee scorrette e pericolose.


Gli esempi sono molteplici, basti pensare ai termini con i quali ci si riferisce alla famiglia e al genere.


È il buonismo di moda imposto come atteggiamento corretto,
che però distrugge i valori.



George Orwell - Wikipedia

George Orwell, 1903-1950

Il mondo, diviso da sempre tra oppressori ed oppressi,
adesso è diviso anche tra manipolatori e manipolati.


Da notare che il gioco della manipolazione è sottile e subdolo,
perché i manipolati non sono completamente stupidi
e una manipolazione evidente e sfacciata determinerebbe una loro reazione opposta.

La manipolazione quindi è un’arte sottile,
fatta di piccole sfumature a volte impercettibili,
ma ripetute di continuo,
in modo che il manipolato,
non accorgendosene,
non si senta tale e quindi non si ribelli.

Solo così la manipolazione può aver successo.



Già Orwell aveva individuato i manipolatori del linguaggio
in quelli addetti a cancellare le parole;


io aggiungo che non solo cancellano le parole
ma le sostituiscono con altre, politicamente più corrette.



È l’ipocrisia di non chiamare più le cose con il proprio nome,
sperando che in questo modo, cioè non nominandoli con il loro nome corretto,
i problemi e anche i reati spariscano d’incanto.

È l’ipocrisia di chi vuole rimane volutamente nel vago,

a volte sconfinando impunemente nel falso,
per evitare la responsabilità di esprimere il proprio pensiero
e con l’obiettivo primario non di dire la verità,
ma di non urtare nessuno, soprattutto le minoranze

(perché le minoranze sono arroganti e battagliere) .

Ecco che il “buonismo” diventa pericoloso,
diventa quindi un buonismo negativo
(per inciso “buonismo negativo” è un ossimoro,
un’altra figura retorica che consiste nell’unione sintattica di due termini contraddittori).



Il linguaggio dovrebbe essere semplice e chiaro, leale e preciso.
 

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