Si preferisce "IL FARE" anzichè "il dire".
Il
Senato ha dato l’ok a un emendamento del governo
che agevola la
chiusura della procedura di infrazione pendente sullo stabilimento
Ilva di Taranto.
L’emendamento agevola la chiusura della procedura di infrazione pendente sullo
stabilimento ILVA di Taranto (n. 2013/2177),
relativa alla mancata adozione, da parte delle competenti Autorità italiane,
delle misure necessarie a ridurre l’impatto ambientale dello stabilimento, in violazione della direttiva 2010/75/UE
relativa alle emissioni industriali (c.d. direttiva IED).
Viene, inoltre,
favorito il recepimento delle indicazioni contenute in ulteriori procedure di infrazione
relative alla qualità dell’aria, con particolare riguardo al superamento di alcuni valori limite,
come indicati nella direttiva 2008/50/CE, presso
le aree dove sono ubicati stabilimenti di interesse strategico nazionale,
tra cui il territorio del comune di Taranto (n. 2014/2147).
“Nel dettaglio, l’intervento normativo consente di proseguire nell’attività di modernizzazione
e di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto,
a differenza di quanto strumentalmente sostenuto da qualche opposizione,
in attuazione del Piano di risanamento ambientale e delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri saranno definiti i criteri per attuare progetti di decarbonizzazione,
con indicazione dei termini massimi di realizzazione.
Inoltre,
ulteriori progetti di decarbonizzazione potranno essere presentati dal gestore con oneri a proprio carico esclusivo.
La nuova disciplina prevede che tutti gli obblighi previsti in capo al primo acquirente dello stabilimento
dovranno essere rispettati anche dai successivi acquirenti,
fino a quando non venga accertata la cessazione dei rischi connessi alla produzione:
in questa maniera, l’emendamento assicura che la gestione dell’attività avvenga nel rispetto della normativa ambientale.
In tal senso, l’emendamento approvato oggi in Senato coniuga l’esigenza di
garantire la continuità dell’attività produttiva,
la salvaguardia dell’occupazione
e la tutela dell’ambiente e della salute di cittadini e lavoratori.
Infine, in coerenza con il recente orientamento del Consiglio di Stato,
si provvede a coordinare la disciplina relativa all’autorizzazione integrata ambientale
e quella contenuta nel Testo Unico degli Enti Locali relativamente alle ordinanze contingibili ed urgenti,
evitando sovrapposizioni di competenze e di valutazione”.
LEGGASI BUROCRAZIA