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Sito norvegese. Articolo molto interessante sulla Cina
la guerra tra america e cina è in atto da molto, ma non viene fatta con le armi...
 
Questa la verità e Schillaci ha ragione.

“Lo dico ai presidenti, visto che sono qui presenti: chiudiamola con i gettonisti, basta.

È assurdo che nello stesso ospedale pubblico ci siano persone che vengono pagate tre volte di più rispetto agli altri colleghi.

E chi va in un ospedale pubblico ha diritto a essere visitato da uno specialista.

Io conto moltissimo sull’appoggio delle Regioni per cambiare questa situazione,
quando non avremo più gettonisti vedrete che i medici torneranno al sistema pubblico e torneremo a essere attrattivi”.
 
Uno dei più grandi inganni della politica economica sono le percentuali.

E diventano uno strumento usato come una clava per confondere le acque.

Cerchiamo di spiegarci meglio.

Tutte le grandezze economiche vengono, in genere, espresse in percentuale e in rapporto al Prodotto interno lordo.

Facciamo un esempio che potrebbe chiarire la faccenda.


Il debito pubblico è poco superiore al 140% del Pil, pari a 2.800 miliardi di euro.

Una montagna di soldi che, correttamente, si mette sempre in paragone con il Pil.

Il debito pubblico americano è più di dieci volte quello italiano e raggiunge la favolosa cifra di 32mila miliardi di dollari.
Ma l’economia a stelle e strisce ha una dimensione ovviamente superiore e, dunque, in percentuale il debito americano sembra più basso.
E lo è.
 
Tra il 2020 e il 2022 il debito italiano sembrerebbe scendere in percentuale al Pil: cosa che è avvenuta.

Ma, in termini assoluti, è aumentato di 350 miliardi di euro, avete capito bene.

Il punto fondamentale è che lo stock, il macigno del debito, è salito
e, dunque la rata del mutuo è diventata più importante.

Così come spesso si dice che il Pil italiano ha fatto miracoli tra il 2021 e il 2022, crescendo del 10%.
In realtà, in termini monetari, ha solo recuperato quanto perso nella pandemia.
 
Quando si parla di programmi di spesa conviene fare i conti con i numeri assoluti.

Nel 2020 la spesa sanitaria era quasi a quota 122 miliardi di euro.

Nel 2023 ha sfiorato quota 135 miliardi.

Tredici miliardi in più rispetto al 2020.

Se per un momento si abbandonano le percentuali e si ragiona sui numeri,
si leggono le politiche economiche in modo totalmente diverso.
 

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