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Val

Torniamo alla LIRA
E rimaniamo sul personaggio.

«Un decreto legge che elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano».

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha presentato così ieri sera in conferenza stampa
il nuovo dl Superbonus, varato a sorpresa dall'esecutivo.

Il fatto che il provvedimento fosse inatteso
testimonia la grave preoccupazione del Tesoro
per l'impatto devastante del Superbonus 110% sui conti pubblici.
I costi della «genialata» di Giuseppe Conte
saranno certamente superiori a 150 miliardi di euro
ma si teme che superino i 200 miliardi.
 

Val

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«Queste misure sono nate in modo totalmente scriteriato
e hanno prodotto dei risultati devastanti per la finanza pubblica,
qualcuno sorrideva sul mio mal di pancia
confermo che fa malissimo e fa malissimo a me e a tutti gli italiani.

L'onere del debito graverà per diversi anni
e l'obiettivo di questo dl è mettere davvero un punto rispetto all'impatto sul 2023,
naturalmente fatte salve le valutazioni da parte di Eurostat».

Per l'Istat la spesa nel 2023 è stata di oltre 75 miliardi.
Il rischio è sborsare almeno 30 miliardi annui tra il 2024 e il 2026, una manovra.


Entro giugno Eurostat dovrà stabilire se i bonus edilizi 2024 sono «pagabili»
(cioè contabilizzati nell'anno di ok alla spesa come oggi)
o «non pagabili» (cioè contabilizzati anno per anno).
 

Val

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Ahahahahahahahahah

Simonetta D'Amico è consigliera comunale del Pd a Milano.

Il 7 aprile si correrà la maratona: 42 km e 195 metri.

La consigliera del Pd chiede al «suo» sindaco un gesto di coraggio
e quindi «un blocco stradale totale» così come, secondo lei, accade a Londra e New York
che però il traffico non lo bloccano, ma si limitano a non farlo intrecciare con il percorso di gara.

In 50 anni di Stramilano, il blocco non c'è mai stato perchè da Aniasi a Tognoli
da Formentini ad Albertini alla Moratti nessuno ha mai avuto il coraggio di farlo.

Ma forse è giusto così perché, a fronte dei tanti che corrono
ce ne sono milioni che non lo fanno e, anche se non sanno cosa si perdono,
non hanno nessuna voglia di farlo.


«Andrebbero educati...» si è lasciata scappare la consigliera Pd...
Ma questo è il solito vizietto della sinistra

 

Val

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Ma và, ma sarà un caso.

Venerdì pomeriggio.

Gli investigatori della Mobile, impegnati in uno dei consueti servizi antifurti in zona Quadrilatero,
vedono tre giovanissimi nordafricani che all'improvviso iniziano a seguire due uomini,
padre e figlio che, appena usciti da un notissimo hotel della zona, stanno passeggiando in via dei Giardini.

Dopo alcune decine di metri, i tre si scambiano un cenno d'intesa ed entrano in azione:
si avventano sul più anziano, gli bloccano le braccia
e gli strappano dal polso un cronografo del valore di 20mila euro.

Mentre l'uomo assalito si accascia a terra e inizia a gridare,
i tre scappano in direzioni diverse e il ragazzino che ha appena messo a segno il furto,
inseguito dal figlio trentenne del derubato, braccato tanto da vicino
decide di buttare a terra l'orologio appena scippato, subito recuperato dal legittimo proprietario.

Il minorenne, inseguito a piedi dai poliziotti della Mobile,
si infila di corsa in via dell'Annunciata e di colpo decelera,
tornando a camminare normalmente per non attirare l'attenzione di un'altra pattuglia di agenti in bici
dell'Ufficio prevenzione generale (Upg) che in quel momento stanno passando di lì.

Quindi il ragazzino s'infila in un palazzo, ma viene comunque fermato,
non prima di aver procurato un trauma distorsivo al dito di un agente
sbattendogli il portone dello stabile su una mano.

Ma non è finita qui.
Al termine dei controlli sanitari che precedono il trasferimento al minorile Beccaria,
il baby rapinatore prova nuovamente a scappare,
riuscendo a divincolarsi dalla presa dei poliziotti
e a infilarsi in un edificio vicino al pronto soccorso del Fatebenefratelli.

È in queste fasi concitate
che il giovanissimo nordafricano rifila una testata in faccia a una poliziotta, rompendole il naso.

Questo marocchino minorenne, un minore non accompagnato,
appartiene all'ultima generazione dei cosiddetti «scippatori di Rolex»
che alla sezione antirapine della Mobile conoscono tanto bene.

Ragazzini agilissimi, perlopiù di origine nordafricana (perlopiù sono franco- algerini)
che si mettono nei dintorni degli alberghi di lusso
e inseguono i clienti che vedono uscire, per poi fuggire a tutta velocità dopo il colpo.


Scommettete che dopodomani sarà fuori ?
 

Val

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Val

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Ma c'è chi arriva anche a questo :

8 Aprile, la profezia nefasta dell'eclissi di Sole: c'entra la Terza Guerra Mondiale.​

 

Val

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Il politico lussemburghese, presidente dell'Eurogruppo dal 2005 al 2013
in un mandato che sostanzialmente si è sovrapposto, temporalmente,
a quello di Re Giorgio sul Colle, ricorda:

"Con Giorgio Napolitano e poi con Sergio Mattarella ho spesso negoziato,
non dico in segreto ma senza troppa pubblicità: quando avevo dei problemi con i primi ministri italiani.
O meglio, quando i primi ministri italiani avevano dei problemi con il presidente della commissione europea.
Amavo i miei scambi con Napolitano.
Ascoltando le sue descrizioni della vita dall’interno del governo italiano
sono diventato uno specialista di cose che non dovevo sapere".

E quel passaggio sornione sulle "cose che non dovevo sapere"
aumenta i sospetti di chi ha sempre parlato di "grande complotto" per far fuori il Cav
nel momento più drammatico della storia europea recente,
segnata dall'enorme crisi economico-finanziaria della Grecia (e l'ombra dell Troika anche su Roma).

Juncker, oltre a qualche imbarazzante retroscena su Giuseppe Conte, ha parlato anche di Matteo Renzi:

"Mi ricordo ancora un vertice del G20 a Brisbane nel 2014,
quando in un incontro venimmo quasi alle mani, discutendo del bilancio italiano".

Renzi ha subito smentito la ricostruzione del politico lussemburghese: nessun contatto fisico tra i due,
"ma confermo che lo scontro verbale fu durissimo.
E alla fine vincemmo noi portando a casa flessibilità per trenta miliardi".
 

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