Solo politica (16 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Invertebrati al potere.

Cosa rischia uno studente che, all'interno dell'Aula del Senato,
mima il gesto della pistola all'indirizzo del presidente del Consiglio?

In via teorica potrebbe andare incontro a una sospensione di 14 giorni,
ma nella realtà dei fatti il provvedimento potrebbe assumere una portata molto lieve.

Ed è proprio quanto accaduto al ragazzo minorenne che nei giorni scorsi a Palazzo Madama
è finito al centro della bufera per aver puntato le mani a forma di arma verso la Meloni.

Chi si aspettava una punizione esemplare resterà deluso:
il giovane dovrà fare i conti con una reazione assai morbida.


La "punizione" verso il ragazzo, riferisce l'agenzia Dire,
si è limitata solamente a un giorno di sospensione e ad un libro da leggere.

La decisione è stata intrapresa dal consiglio di classe che,
dopo essere riunito e aver valuto i provvedimenti del caso, ha preferito non andare oltre.

Il giovane, riferisce il Corriere della Sera,
avrà a disposizione 10 giorni di tempo per proporre un eventuale ricorso contro la misura stabilita.

Sempre l'agenzia Dire ha riportato la posizione della dirigente scolastica del liceo scientifico Augusto Righi di Roma,
che ha rivendicato l'intento educativo e non repressivo della scuola e che si è detta

"soddisfatta per aver trattato una questione così delicata e divenuta di rilevanza nazionale,
in maniera costruttiva per lo studente e per tutta la comunità scolastica.
Sono convinta che da questa vicenda tutti abbiano imparato qualcosa". ?????????????
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un giorno di sospensione ? Un libro da leggere ?
Sapessi quanto gliene frega a questo, anzi si farà bello e dirà :
Visto ? Qui si può fare tutto tanto non ti fanno nulla..

E la dirigente scolastica è soddisfatta . Poveri noi !!!!!!

Purtroppo è la triste realtà...ed andrà sempre peggio.
Il gesto ha ragioni incomprensibili ed è gravissimo che un ragazzotto politicizzato
si permetta di comportarsi così in PARLAMENTO....ma scherziamo!!!!!

Il soggetto ha dichiarato che "è un gesto che ha radici precise di lotta,
ma oggi non ha un connotato violento come invece poteva averlo in passato"
e ci ha preso per il c...o.

Quindi ha detto che ha fatto bene.

La preside si dice convinta che da questa vicenda tutti abbiano imparato qualcosa.
Certo, tutti, tranne lei e la dirigente.

Occorre avere il coraggio delle proprie azioni anche quando si devono infliggere punizioni,
questo permessivismo eccessivo non giova a nessuno tantomeno ai giovani.
Se il gesto l'avesse rivolto ad un premier della parrocchietta sinistra, il giovane sarebbe ai ceppi.

Non bisogna inveire contro questi innocenti bambini.
Loro non fanno mai niente di male, tolta qualche coltellata
o inveire contro le forze dell'ordine o picchiare l' insegnante di turno
o derubare i compagni con l'uso della forza vile del gruppo o altre piccole cosucce,
sono bravi ragazzi e i loro genitori sono da considerare come un esempio di educatori modello...
 

Val

Torniamo alla LIRA
La "pistola" mimata in Senato come "simbolo di lotta, reso famoso da Autonomia operaia".

Questa è la spiegazione che, con estrema lucidità, i compagni di scuola del liceale,
ora punito con un giorno di sospensione, danno di quel gesto.

Parlano di "Autonomia operaia" con estrema disinvoltura,
si pensa, senza avere contezza di cosa sia e di cosa abbia rappresentato, per l'Italia,
negli anni Settanta quel movimento legato alla sinistra extraparlamentare.

E queste dichiarazioni, questa leggerezza nel parlare di uno dei gruppi protagonisti degli Anni di Piombo,
fanno il paio con quelle rilasciate dal collettivo Ludus del liceo Righi di Roma, frequentato dallo studente sanzionato.

Pare che il 17enne sia parte di questo gruppo.

Quel gesto lo definiscono come "una libera espressione di dissenso".
E parlano addirittura di "doppio standard",
perché la scuola non ha avuto
"esitazioni nello schierarsi contro un gesto di dissenso, etichettato come violento"
ma, proseguono, "ha taciuto e tutt'ora tace mentre il popolo palestinese subisce un genocidio".

QUESTI COGLIONI HANNO VISTO IL CORPO DI QUELLA RAGAZZA DENUDATA
E PORTATA IN BELLA MOSTRA SU QUEL SUV, CON LE GAMBE SPEZZATE ?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Questo il contenuto di una lettera inviata dal collettivo
in risposta a una comunicazione del dirigente scolastico in merito al tema.

Una lettera in cui si avanza la pretesa di avere un "momento di formazione"
sul "genocidio che sta avvenendo in Palestina da quattro mesi a questa parte",
in nome del pluralismo delle idee.

La lettera, come si può evincere, è scarna di argomenti
ma si arrotola sempre sugli stessi temi forzatamente ideologici e propagandisti,
al punto che altri giovani dello stesso istituto la bollano come una "sfattonata" che "non ha alcun senso".

E dagli altri studenti, questo collettivo viene definito come

"la vergogna del Righi,
un gruppo di ragazzi arroganti, presuntuosi e ipocriti
che pensano di essere all'altezza di parlare con le istituzioni.

Avete dimostrato con questo gesto
di essere solo dei bambini sciocchi e viziati".

Lo stesso autore del gesto, come scrive lo studente,
è "uno dei maggiori esponenti di questo gruppo
di bambini anarchici e radical chic".
 

Wrangel

Armata bianca, Barone nero
Quest'uomo è il katechon dell'Occidente
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Ultima modifica:

Wrangel

Armata bianca, Barone nero
Alexander Bortnikov, Direttore FSB:
" L'attacco terroristico è stato preparato da radicali islamici, con il contributo dei servizi speciali ucraini SBU. La minaccia terroristica nella Federazione Russa rimane. È necessario riconoscere l'SBU come organizzazione terroristica."
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ops........La rivelazione di Juncker:

"Si presentava sempre come professore, lo prendevano in giro tutti"

Ora Juncker ci restituisce i colori e le tonalità di quegli incontri:

«Al Consiglio europeo iniziava sempre i suoi interventi dicendo:
"Io in quanto professore di diritto internazionale devo dirvi."
Anche se l'uomo ci piaceva, finì per infastidire gli altri leader».

E qui il racconto diventa insuperabile,
con i siparietti ricostruiti con puntiglio dall'ex presidente:

«Il premier svedese Stefan Lofsen cominciò i suoi interventi allo stesso modo: «Io in quanto idraulico devo dirvi».

È curioso che in questi anni questo dettaglio quasi comico non sia mai emerso.
Ma non finisce qui: pure il premier bulgaro si lasciò contagiare da questa parodia del linguaggio del leader 5 Stelle.
E a sua volta partiva con la frase di rito, naturalmente caricata con la doverosa dose di perfidia:
«E lo stesso - riprende dunque Juncker - faceva il premier bulgaro Boiko Borisov: «Io in quanto pompiere devo dirvi».

Fin troppo facile immaginare i sorrisetti e gli ammiccamenti che accompagnavano queste dichiarazioni.

Pare persino strano che nessuno sinora abbia mai fatto cenno a questo modo di procedere.
Che forse, se dobbiamo credere al racconto di Juncker,
fu accolto in un primo momento quasi con divertimento, ma poi finì con il pesare.
Perché eccessivo.
Soprattutto, stonato in quel contesto in cui si prendevano decisioni importanti per l'Europa.

«Tutto ciò - conclude Juncker - era molto divertente».

Simpatico, ma anche bersaglio dei colleghi
che trovavano poco elegante quell'ostentazione di titoli e meriti, accolti con ilarità in quel consesso.

Fra l'altro Conte era professore di diritto privato, non internazionale,
ma sul punto Juncker pare irremovibile: l'ex premier si definiva docente di diritto internazionale. Boh.

Del resto si sa che il curriculum di Conte, oggetto di lucidature e maquillage,
è stato al centro di inchieste giornalistiche, approfondimenti e ironie.
 

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