E questo capita per quei dementi ambientalisti, che vivono in città
e che non sanno un .azzo di cosa succede in campagna od in montagna.
Cento ettari di terra, quelli della Cooperativa agricola Massarenti di Molinella,
che sono, nuovamente, scomparsi prima sotto le acque dell’Idice, poi sotto innumerevoli strati di limo.
È la terza volta.
A parlarne è il titolare Claudio Giacomello.
“Siamo stanchi di vedere le nostre proprietà
e soprattutto il lavoro di tutti noi della Cooperativa
andare in fumo per motivi che non dipendono da noi”.
Posso dire con certezza, essendo qui da decine di anni,
che in quest’occasione la chiavica Accursi è stata aperta in modo errato,
causando una pressione della acque ancora maggiore.
Ma non è solo questo il problema”.
“Tra il 2002 ed il 2003 alcune aree del territorio bolognese, compresa la nostra,
sono state inserite in zona ‘Zps’, ovvero Zone di protezione speciale
dove solo gli enti preposti possono toccare, rimuovere o modificare l’habitat naturale
per preservare l’aviofauna.
In poche parole, da allora, noi non ci siamo mai più potuti occupare
di spostare tronchi, rimuoverli e bonificare argini.
Cosa che prima, invece, si faceva normalmente
insieme a tutti coloro che risiedevano o lavorano vicino a queste zone arginali.
Chi lo doveva fare, gli enti preposti e le istituzioni,
evidentemente però non lo ha mai fatto.
E questo è il risultato, l’ennesimo”.