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magistrati ??????? ahahahahahahahah

Lista di chi sciopera. Così l'Anm scheda chi non aderisce​


Un modulo di partecipazione allo stop del 27 getta il sindacato nella bufera.
 
l'Anm avrebbe mandato a giudici e pm una mail
in merito alla convocazione dello sciopero della categoria previsto per il 27 febbraio.

Una mail in cui, oltre alla chiamata alle armi al fine di rendere la partecipazione altissima
(l'obiettivo è andare oltre il 70%, considerato che a maggio 2022 per dire no alla riforma Cartabia aderì alla protesta soltanto il 48% dei magistrati) quello che ha stupito è stata la richiesta di fornire dati anagrafici e funzioni del magistrato.

«Al fine di consentire all'Anm di raccogliere in tempo reale il dato statistico della adesione allo sciopero,
ti chiediamo di compilare il seguente form Scheda adesione sciopero che verrà acquisito dalla segreteria dell'Anm
la quale curerà il dato nel rigoroso rispetto della privacy», si legge nella mail.

Una richiesta inconsueta e preoccupante,
che suona come una sorta di schedatura per capire i buoni e i cattivi,
che fa tornare alla mente i picchetti del Pci e della Cgil
in occasione degli scioperi nelle fabbriche o nelle scuole per bloccare chi provava ad entrare.
 
partigiani ????????? Ahahahahahahah

Se l’Anpi recluta iscritti a scuola​


L’Associazione nazionale dei partigiani ha diffuso una lettera a tutti gli studenti
per promuovere un evento di avvio della campagna di tesseramento.
 
L’Anpi locale ha inviato una mail all’istituto superiore,
nello specifico all’indirizzo della dirigente scolastica e della vice presidenza,
e da questo inoltrata a tutti gli studenti di quarta e di quinta.

L’oggetto della missiva è presto detto: la promozione della campagna di tesseramento.

“Strane cose succedono al liceo Fanti di Carpi. "​

Nella scuola in cui - casualmente -​

la vicepreside è un consigliere comunale del Pd,​

la stessa in cui - sempre casualmente - viene adottato come libro di testo​

un manuale in cui si attacca, senza tanti giri di parole, il Ministro Salvini,​

capita che dalla mail istituzionale della scuola venga inoltrata agli studenti,​

guarda caso solo ai maggiorenni,​

una mail di un’associazione politica di sinistra che invita ad aderire​

al proprio tesseramento e che quotidianamente attacca l'attuale Governo”​

La lettera ha scatenato l’ennesima diatriba sulla politicizzazione degli istituti scolastici.​

 
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🤣
 
Ultima modifica:
J.D. Vance, vicepresidente degli Stati Uniti,
ha parlato a Monaco in modo molto diretto esponendo il suo pensiero sull’Unione europea.

Ha puntato il dito contro l’Europa affermando che sembra smarrire sé stessa,
più preoccupata di reprimere il dissenso che di difendere i suoi valori.

Se la sicurezza è il tema reale della conferenza,
la preoccupazione di Vance sembra non essere la Russia, né la Cina
ma il disallineamento della Ue dalle nuove linee di politica Usa, sia interna che verso l’esterno.

I commenti sono stati tra loro opposti, ci sono stati quelli che hanno criticato l’intervento come troppo aggressivo
e come quelli che lo hanno difeso.

In entrambi i casi ha prevalso un posizione immediata e non di riflessione sulla dinamica della storia
che ci ha visto in questi ultimi quattro anni profondamente sudditi del pensiero dei neocon americani rappresentato da Joe Biden
che si è sempre più affievolito nel suo ruolo al punto da essere stato sostituito dalla Kamala Harris nella sfida alla presidenza con Donald Trump.

È necessario partire da questa realtà per esprimere un giudizio complessivo sul nuovo ruolo della politica
e del pensiero che ha assunto la nuova presidenza voltando letteralmente pagina nella storia degli ultimi venti anni della politica americana.


È dal 2001 che la politica degli Usa è stata di fatto consegnata al Governo dei neocon bellicisti
che hanno avuto in George W. Bush, Barack Obama e Joe Biden i principali protagonisti di questa pagina della storia
solo in parte fermata dalla precedente presidenza di Trump dal 2016 al 2020.

I temi ricorrenti sono stati la belligeranza totale e la guerra come strumento di politica estera,
la libertà di comportamenti sempre più trasgressivi nei costumi sociali che hanno avuto nella presidenza Biden
l’evoluzione più grottesca verso forme di aperta copertura di cultura woke,
termine nato per riferirsi alla consapevolezza delle problematiche relative agli ma a partire dagli anni 2010,
il termine ha cominciato a designare una consapevolezza più ampia relativa alle disuguaglianze sociali
come la discriminazione razziale e etnica, il sessismo, l’abilismo e la negazione dei diritti della comunità Lgbtq.


La cultura americana è diventata una forzatura sui fatti ed è stata oggetto di suddita imitazione nella nostra storia
che come Ue siamo diventati lo zerbino dei modelli culturali americani dimenticando la nostra storia millenaria che ha fatto l’Occidente.

Obama, un presidente guerrafondaio che ha preso il Nobel per la pace inaugura nel 2014 la controversia con la Russia sull’Ucraina
che diventerà guerra nel 2022 con l’invasione russa che ci ha travolti sotto ogni drammatico aspetto.

E siamo qui a leccarci le ferite subite per la troppa sudditanza.

In quegli anni Obama invia la sua rappresentante, Victoria Nuland, una rigorosa neocon bellicista,
il cui marito è Robert Kagan ancora oggi teso a promuovere la guerra.

La Nuland doveva procedere a un’azione di destabilizzazione dell’Ucraina
cominciando a fare cadere il legittimo presidente per uno più disponibile a ubbidire
e per fare questo avvio la guerra interna della Piazza Maidan;
dopo Trump il primo presidente a non fare guerra
la battaglia è esplosa e la Russia ha avviato dopo la drammatica invasione subita dall’Ucraina.
 
L’Ue con la presidenza della Ursula von der Leyen
ha avuto un ruolo di stretta sudditanza nei confronti del presidente Biden
in merito a tutte le direttive espresse come la cultura Woke
che lo stesso presidente appoggiava in modo talora dispotico,
oltre a quella abbiamo avuto la devastante politica Green, l’uso delle macchine elettriche,
una finanza senza controllo che abbiamo sempre subito senza opporci.

Poi è venuta la guerra in Ucraina sul cui altare abbiamo messo la nostra indipendenza,
la nostra economia con i dazi autoinflitti alla Russia subendo il carissimo gas liquido Usa
senza mai protestare una sola volta ma accusandoci reciprocamente quando si osava manifestare una posizione opposta.

Le cose hanno, in parte cominciato a cambiare prima con la perdita di potere di Francia e Germania al loro interno
che hanno promosso una presidenza che così si è mostrata troppo debole rispetto ad un’opinione pubblica
che si spostava alla sua destra di fronte alla quale la von der Leyen ha dimostrato di non capire la Storia che stava voltando pagina,
continuando così ad inasprire uno scontro sempre più teso.
 

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