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Dov'era quando questi coprivano ?
 
Si tratta “di denunciare l’arretramento del cristianesimo e della nostra civiltà,
legittimato da una certa ideologia, persino dentro parte del clero”
, riporta Trieste Cafè.

"E' necessaria una regolamentazione seria del culto islamico, a partire da un’intesa formale con lo Stato.
Un’intesa che manca non per responsabilità del governo, ma per l’assenza di interlocutori disposti a riconoscere che, qui,
comanda la Costituzione Italiana, non il Corano"
.

"È ora che la Chiesa, tutta la Chiesa, capisca che questo non è dialogo tra religioni, ma sottomissione.
Sottomissione ad una religione che ci considera infedeli e inferiori"
.
 
Mi pare strano, perchè per loro Gesu' è un profeta.
I musulmani che abbiamo in paese fanno le loro cose religiose nella sala parrocchiale del paese, gentilmente offerta da prete. E non ho mai visto coprire simboli cristiani. Cioè, vabbè, non la usano moltissimo, pero' la usano quella sala. E io li vedo
 
Eccone un'altra che comincia a ............sotto.

"La sinistra europea, con Ilaria Salis in prima fila,
ha provato ad usare il Parlamento europeo per colpire il Governo italiano.

Ha fallito.

Volevano affossare un’intesa strategica che rafforza la gestione dei flussi migratori e tutela l’interesse nazionale.

Una larga maggioranza della Commissione Affari Esteri ha bocciato i loro emendamenti ideologici"
 
Avanti così. Grandi........la fine del topo.

Amazon sta per iniziare a testare robot umanoidi per la consegna dei pacchi ai clienti.
L’obiettivo è che i robot escano dai furgoni elettrici Rivian e portino i pacchi fino alla porta dei clienti.


Attualmente, oltre 20.000 furgoni elettrici Rivian vengono utilizzati per consegnare i pacchi Amazon,
e si prevede che questo numero aumenti a 100.000 entro la fine del decennio.

Per ora, gli esseri umani guidano i furgoni e consegnano i pacchi alle porte,
ma i robot umanoidi potrebbero presto occuparsi di quest’ultima fase.



Nell’ambito del progetto, Amazon sta ultimando un “parco umanoidi”,
un percorso a ostacoli al chiuso in uno degli uffici di San Francisco, dove presto testerà tali robot.


Il rivenditore online avrebbe un furgone elettrico Rivian sul posto
per testare i robot mentre entrano ed escono dal veicolo, portando i pacchi alle porte dei clienti.

“Amazon spera che i robot umanoidi possano viaggiare nel retro dei furgoni elettrici Rivian di Amazon e balzare fuori per consegnare i pacchi.”



Sorge ora una naturale domanda:
se l’esperimento funziona, cosa ce ne faremo di tutti i lavoratori che fanno le consegne per Amazon?
 
Ecco 4 validi motivi per andare al mare od in montagna.

Primo quesito: il ritorno del reintegro obbligatorio

Con il primo quesito si vuole abolire la parte del Jobs Act
che ha sostituito il reintegro con un’indennità economica nei casi di licenziamento ingiustificato.

L’idea è quella di tornare all’articolo 18 e proteggere i lavoratori dai licenziamenti.

Ma il Jobs Act non ha aumentato i licenziamenti.
Anzi, secondo uno studio de il Corriere della Sera, tra il 2015 e il 2019 sono diminuiti di circa 80.000 l’anno.

E soprattutto, ha portato più certezze per tutti: per chi assume e per chi lavora.


Oggi in Europa nessun grande Paese prevede il reintegro come regola.

In Francia e Germania è un’eccezione.

In Spagna si preferisce l’indennizzo.

L’Italia, già oggi, è tra i sistemi più protettivi.

Tornare al reintegro significa costringere l’impresa ad aspettare anni per sapere se un licenziamento è valido o meno.
Una causa di lavoro dura in media oltre 600 giorni. Chi investe non può vivere in questo limbo.
 
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Avanti così. Grandi........la fine del topo.

Amazon sta per iniziare a testare robot umanoidi per la consegna dei pacchi ai clienti.
L’obiettivo è che i robot escano dai furgoni elettrici Rivian e portino i pacchi fino alla porta dei clienti.


Attualmente, oltre 20.000 furgoni elettrici Rivian vengono utilizzati per consegnare i pacchi Amazon,
e si prevede che questo numero aumenti a 100.000 entro la fine del decennio.

Per ora, gli esseri umani guidano i furgoni e consegnano i pacchi alle porte,
ma i robot umanoidi potrebbero presto occuparsi di quest’ultima fase.



Nell’ambito del progetto, Amazon sta ultimando un “parco umanoidi”,
un percorso a ostacoli al chiuso in uno degli uffici di San Francisco, dove presto testerà tali robot.


Il rivenditore online avrebbe un furgone elettrico Rivian sul posto
per testare i robot mentre entrano ed escono dal veicolo, portando i pacchi alle porte dei clienti.

“Amazon spera che i robot umanoidi possano viaggiare nel retro dei furgoni elettrici Rivian di Amazon e balzare fuori per consegnare i pacchi.”



Sorge ora una naturale domanda:
se l’esperimento funziona, cosa ce ne faremo di tutti i lavoratori che fanno le consegne per Amazon?
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Ma quella roba non funziona!
Non riescono a fare nemmeno la guida autonoma che funziona, figurati il fattorino che scende, col cane che gli abbaia dietro
 
Il secondo quesito vuole eliminare il tetto massimo di sei mensilità
che oggi tutela le microimprese in caso di licenziamento illegittimo.

Quelle con meno di 15 dipendenti, per capirsi.

Togliere quel limite significa aprire le porte all’arbitrio dei giudici.

Ogni tribunale potrà decidere risarcimenti illimitati, senza alcun riferimento oggettivo.

Le microimprese vivono già in un equilibrio fragile, schiacciate da tasse, adempimenti, costi fissi.
Invece di aiutarle, le si mette in condizione di non sapere mai quanto possa costare un errore, o anche solo un contenzioso.


I modelli europei più avanzati seguono una linea diversa.
In Germania, l’indennità si calcola in modo trasparente: mezzo stipendio per ogni anno di lavoro.
In Francia e Spagna ci sono tabelle nazionali.

Nessuno lascia tutto all’improvvisazione.


Più risarcimenti non significano più diritti.
Significano più paura.
E più paura si traduce in
meno assunzioni a tempo indeterminato.


Quindi più precarietà.
 
Terzo quesito: la farsa della causale


Il terzo quesito propone di tornare all’obbligo di inserire una causale per i contratti a tempo determinato.
Una misura già sperimentata, che non ha mai funzionato.

Il risultato è noto: più contenziosi, più rigidità, meno assunzioni.


Con il Decreto Lavoro del 2023 si è allentato quel vincolo.
Da allora, sono aumentate le trasformazioni in contratti stabili.
Perché il tempo determinato, spesso, è la porta d’ingresso verso il tempo indeterminato.
Bloccare questa porta significa lasciar fuori chi cerca lavoro.


In Europa i Paesi con il mercato del lavoro più sano – come Germania e Olanda – usano contratti flessibili.

Laddove si impone la causale, come in Francia e Spagna, la disoccupazione giovanile è alta e la precarietà reale.


La rigidità produce esattamente ciò che si vorrebbe evitare.
 

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