Nelle intenzioni del governo Conte 2 la tassa sulla plastica monouso sarebbe dovuta entrare in vigore nel luglio del 2020.
Nel decreto Rilancio n.34 del 2020 fu previsto
un suo rinvio fino al 1° gennaio 2021,
ma l
‘entrata in vigore fu poi ulteriormente procrastinata al 1° luglio 2021.
Con la legge di Bilancio 2022, infine, la
plastic tax è stata ancora una volta rinviata al nuovo anno.
La tassa, del valore fisso di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto (i cosiddetti Macsi),
si sarebbe dovuta abbattere tanto sui
produttori, quanto sugli eventuali importatori e gli acquirenti:
la soglia minima di esenzione dell’imposta derivata dalle dichiarazioni trimestrali era stata innalzata dai 10 euro iniziali fino ai 25 euro (legge di Bilancio 2021).
Per prodotti Macsi si intendevano originariamente solo i manufatti realizzati con materiale plastico
aventi funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o prodotti alimentari
(anche in forma di fogli, pellicole o strisce) ideati per un unico impiego:
a suddetti oggetti vennero poi aggiunte nella legge di Bilancio 2021 anche quelli ottenuti dallo stampaggio di Pet,
destinati a divenire contenitori di bevande/bottiglie, derivati da uno specifico processo di soffiatura.