I criminali in galera devono stare
Cospito, detenuto da oltre 10 anni, nel 2014 è stato condannato a 10 anni e 8 mesi
per aver gambizzato l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, avvenuta nel 2012.
L’attentato era stato rivendicato dal Nucleo Olga della Fai, con una
lettera inviata al ‘Corriere della Sera’.
Un atto all’epoca rivendicato dal Nucleo Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale.
Cospito è stato anche accusato di aver piazzato due ordigni a basso potenziale
nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nel 2006.
Cospito, per gli ordigni di Fossano, è stato condannato dalla Corte d’Appello a 20 anni di reclusione con l’accusa di strage (16 anni e 6 mesi per la compagna).
La Cassazione, invece, ha ritenuto si trattasse di
strage contro la sicurezza dello Stato,
un reato che prevede la pena dell
‘ergastolo ostativo, che non permette di godere cioè di alcun beneficio.
Nel maggio 2022 è stato disposto, per Cospito, il regime carcerario del 41 bis, una misura valida 4 anni.
È il primo anarchico al 41 bis, una decisione presa dai magistrati per il sospetto che, attraverso delle lettere,
Cospito continuasse a tenere le redini dell’organizzazione anarchica.
In segno di protesta, da tre mesi è in sciopero della fame.
Nel dicembre 2022 il Tribunale di sorveglianza ha respinto il reclamo avanzato dai suoi difensori contro il regime di carcere duro.
I suoi legali, quindi, hanno fatto appello in Cassazione che inizialmente aveva fissato l’udienza ad aprile,
poi anticipata al 7 marzo.