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Questo schema mostra come è cambiata in 30 anni l'economia mondiale. L'Italia trent'anni fa era la 5 potenza economica del mondo. Per questo fecero mani pulite che di fatto era una specie di rivoluzione colorata. E dopo mani pulite e vendettero il bel paese. Ed ecco perché l'America ora ha bisogno di una guerra , perché il mondo monopolare vacilla.
Perché l'Europa tornasse a splendere bastava interagire con la Russia,gli Usa non l'hanno permesso e ci stanno portando a fondo. Ma la colpa è nostra che non riusciamo a staccarci dal loro abbraccio mortale.
 
Chi sono davvero i liberali e chi i conservatori?

Partiamo dai primi.

Ora, senza addentrarmi nella diatriba tra Einaudiani e Crociani,
posso sommariamente sostenere che il liberale – lo dice il termine stesso –
è colui che propugna la libertà in tutte le sue forme.

In ottica politica, il compianto professor Antonio Martino riteneva che un liberale autentico
fosse colui che, nello stesso medesimo istante, poteva ritenersi reazionario, conservatore e addirittura rivoluzionario,
in virtù delle condizioni caratterizzanti le libertà oggetto della propria speculazione teorica.

Ergo,

reazionario se le libertà sono ormai perse e quindi devono essere riconquistate;

conservatore laddove le libertà presentino la necessità di una particolare tutela;

rivoluzionario allorquando non vi è altra possibilità di conquistare nuove tipologie di libertà
.


Allora è vero quando si dice che i liberali hanno la faccia come il .ulo.


Ora, i conservatori.

Questi presentano un’inclinazione naturale nel difendere delle consuetudini morali,

un particolare spirito comunitario, delle radici, una vocazione

e tutti quegli elementi che vanno a comporre un corollario valoriale

che possiamo ben interpretare e tradurre, in ottica filosofico-culturale,

mediante l’ausilio della tradizione giudaico-cristiana.



In linea generale, tutti insieme compongono l’intera galassia nella quale io che scrivo e te, che leggi, siamo usi vivere, amare e soffrire.

Specie se consideriamo i liberali vicini a una dimensione più propriamente laica,
mentre i conservatori prossimi a una realtà ben mantecata con la religione.

A fronte di tutto, comunque, vige quanto disse Filippo Turati – che liberale di certo non era – ovverosia:

“Le libertà sono tutte solidali. Non se ne offende una senza offenderle tutte”.
 

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