«Aiuto, aiuto», scrive Paolo Guzzanti agli amici, «ho bisogno di soldi».
Il divorzio,
il fisco,
quattro operazioni,
una leggera depressione,
e insomma, «datemi una mano se potete, sono rimasto con 14 euro in tasca».
E quasi non ci si crede.
Guzzanti, proprio lui, il giornalista, lo scrittore, il parlamentare per 13 anni,
il presidente della commissione Mitrokhin sul Kgb, l'uomo dai reportage colti,
che organizzava gli scherzi telefonici a Sandro Pertini,
che raccoglieva le confidenze di Francesco Cossiga e faceva una bella vita,
ora a quasi 85 anni è steso come un manifesto. «Sono in bolletta».
Un appello ai più intimi, reso pubblico da Sara Manfuso su La Notizia,
una veloce colletta, 4000 euro raccolti in poche ore e che serviranno a tappare il buco.
«Ho già detto che restituirò tutto con la quattordicesima di giugno».