Se gli amici sono rossi, li si lascia liberi............
Una intervista alle Iene rischia di stoppare le speranze di Alberto Stasi.
Anche chi si ostina a proclamarsi innocente ha diritto ai benefici carcerari,
se ha scontato la sua parte di pena e in cella ha mantenuto buona condotta.
Ma se vuole rilasciare interviste deve chiedere il permesso dei giudici.
Per questo oggi la Procura generale di Milano ha dato parere negativo alla semilibertà chiesta da Alberto Stasi,
condannato a sedici anni di carcere per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nell’agosto del 2007.
Stasi ha già passato dieci anni di carcere ed è già stato ammesso a lavorare all’esterno della prigione di Bollate.
Ora punta ad allargare ulteriormente i suoi spazi di libertà in vista della fine completa della pena prevista,
calcolando gli sconti per buona condotta, pe
La Procura ha chiesto il rigetto dell’istanza.
Tra i motivi del “no”, una intervista non autorizzata del mese scorso.
Avere già quasi finito di espiare la pena non ha fatto però rassegnare Stasi a non rivendicare la propria innocenza,
come ha fatto anche recentemente, dopo che l’ incriminazione per lo stesso delitto - di Andrea Sempio -
è tornata a sollevare dubbi sulla effettiva colpevolezza di Stasi.