Val
Torniamo alla LIRA
Non si tratta di negare la rilevanza della qualità dell’aria,
bensì di contestare l’approccio centralistico e punitivo con cui la questione viene affrontata.
In luogo di soluzioni ispirate alla libertà, alla responsabilità individuale e al progresso tecnologico spontaneo,
si opta per un’imposizione generalizzata, che colpisce in modo indiscriminato e socialmente regressivo.
Non si tiene conto che chi è più vulnerabile economicamente
è anche quello meno in grado di affrontare costi di sostituzione, perdite patrimoniali e disagi logistici.
La giustizia ambientale, se volesse essere coerente, dovrebbe partire proprio dal rispetto dell’autonomia individuale.
Secondo stime di settore, il blocco dei diesel Euro 5 provocherà una perdita economica annua
di circa 4 miliardi di euro per le quattro Regioni coinvolte.
Questa cifra include il crollo dei consumi nei centri urbani,
l’aumento dei costi di trasporto e logistica per imprese e lavoratori,
la svalutazione del parco auto esistente
e il contraccolpo per le attività legate alla manutenzione, ai ricambi e all’indotto.
Il danno è aggravato dal fatto che non vi è alcuna forma di compensazione prevista:
il sacrificio è totalmente a carico dei cittadini.
In Lombardia saranno coinvolti circa 484mila veicoli, in Veneto 350mila, in Piemonte 250mila, in Emilia-Romagna diverse centinaia di migliaia.
Milioni di persone vedranno restringersi il proprio raggio d’azione quotidiano senza alternative reali.
bensì di contestare l’approccio centralistico e punitivo con cui la questione viene affrontata.
In luogo di soluzioni ispirate alla libertà, alla responsabilità individuale e al progresso tecnologico spontaneo,
si opta per un’imposizione generalizzata, che colpisce in modo indiscriminato e socialmente regressivo.
Non si tiene conto che chi è più vulnerabile economicamente
è anche quello meno in grado di affrontare costi di sostituzione, perdite patrimoniali e disagi logistici.
La giustizia ambientale, se volesse essere coerente, dovrebbe partire proprio dal rispetto dell’autonomia individuale.
Secondo stime di settore, il blocco dei diesel Euro 5 provocherà una perdita economica annua
di circa 4 miliardi di euro per le quattro Regioni coinvolte.
Questa cifra include il crollo dei consumi nei centri urbani,
l’aumento dei costi di trasporto e logistica per imprese e lavoratori,
la svalutazione del parco auto esistente
e il contraccolpo per le attività legate alla manutenzione, ai ricambi e all’indotto.
Il danno è aggravato dal fatto che non vi è alcuna forma di compensazione prevista:
il sacrificio è totalmente a carico dei cittadini.
In Lombardia saranno coinvolti circa 484mila veicoli, in Veneto 350mila, in Piemonte 250mila, in Emilia-Romagna diverse centinaia di migliaia.
Milioni di persone vedranno restringersi il proprio raggio d’azione quotidiano senza alternative reali.