Val
Torniamo alla LIRA
In due parole la fusione euro-mediterranea con i paesi arabi non è altro che la creazione di Eurabia.
Questa realtà non accettata dai più, rappresenta – a loro dire – anche una politica europea di difesa
e di sicurezza comune nella regione del Mediterraneo.
Politica di difesa per prevenire una guerra di civiltà – non mi è ancora chiara qual è l’altra –
attraverso l’instaurazione di legami molto stretti fra i paesi arabi affacciati sul Mediterraneo e l’Europa.
E’ chiaro fin qui?
Questa politica ebbe inizio cinquanta anni fa con il DEA.
Il DEA, è il Dialogo Euro-Arabo che iniziò nel 1974 dopo il boicottaggio del petrolio operato dalla Lega Araba
e numerosi attentati terroristici palestinesi in Europa. Io non li dimentico.
E questa politica euro-araba – attraverso il ricorso ad alleanze –
punterebbe a neutralizzare le minacce provenienti dai paesi arabi,
accompagnata da consistenti aiuti economici alla politica araba,
sotto le più fantasiose modalità creative, e da un sostegno politico a livello internazionale e regionale,
di tutti gli stati membri dell’Unione Europea.
La strategia di sostegno unilaterale europeo ai Palestinesi,
integrata nella politica di sicurezza e difesa comune dell’UE costituisce il fondamento dell’alleanza euro-araba,
dell’Unione mediterranea, della sicurezza europea e della trasformazione dell’Europa in Eurabia.
In 50 anni sono arrivati in Europa oltre 50 milioni di arabi musulmani,
praticamente un 28° paese islamico membro dell’UE.
E’ necessario dire che “Eurabia” è anche un’ideologia che affianca e sostiene l’ambizione dell’Unione Europea
di sostituire le nazioni e superare gli stati membri, con una governance mondiale,
un Nuovo Ordine Mondiale, amministrato dalle organizzazioni internazionali, leggasi ONU in primis, guidate da élite spregiudicate.
Questo concetto ideologico e di dialogo si basa su diversi strumenti strategici, sia politici che culturali,
ma anche sul multilateralismo e su una politica di concessioni e di appeasement, di “pacificazione”,
termine inglese che indica un accordo di gravi concessioni ottenute a caro prezzo.
Il piano di Strategia comune sulla regione mediterranea, adottato nel giugno del 2000 dal Consiglio europeo,
si fondava sul riavvicinamento dell’Unione Europea ai paesi arabi del Mediterraneo.
Tutta la strategia di sicurezza e di difesa dell’Unione Europea si fonda sul coordinamento della Strategia comune con l’OCI
e sul consolidamento dell’ONU.
L’OCI è l’Organizzazione della Conferenza Islamica.
Sul piano internazionale l’Unione Europea fa di tutto per distruggere le identità nazionali dei paesi membri
che sono un ostacolo all’edificazione di una società internazionale,
il NWO, il Nuovo Ordine Mondiale, sotto la governance delle Nazioni Unite.
Questa realtà non accettata dai più, rappresenta – a loro dire – anche una politica europea di difesa
e di sicurezza comune nella regione del Mediterraneo.
Politica di difesa per prevenire una guerra di civiltà – non mi è ancora chiara qual è l’altra –
attraverso l’instaurazione di legami molto stretti fra i paesi arabi affacciati sul Mediterraneo e l’Europa.
E’ chiaro fin qui?
Questa politica ebbe inizio cinquanta anni fa con il DEA.
Il DEA, è il Dialogo Euro-Arabo che iniziò nel 1974 dopo il boicottaggio del petrolio operato dalla Lega Araba
e numerosi attentati terroristici palestinesi in Europa. Io non li dimentico.
E questa politica euro-araba – attraverso il ricorso ad alleanze –
punterebbe a neutralizzare le minacce provenienti dai paesi arabi,
accompagnata da consistenti aiuti economici alla politica araba,
sotto le più fantasiose modalità creative, e da un sostegno politico a livello internazionale e regionale,
di tutti gli stati membri dell’Unione Europea.
La strategia di sostegno unilaterale europeo ai Palestinesi,
integrata nella politica di sicurezza e difesa comune dell’UE costituisce il fondamento dell’alleanza euro-araba,
dell’Unione mediterranea, della sicurezza europea e della trasformazione dell’Europa in Eurabia.
In 50 anni sono arrivati in Europa oltre 50 milioni di arabi musulmani,
praticamente un 28° paese islamico membro dell’UE.
E’ necessario dire che “Eurabia” è anche un’ideologia che affianca e sostiene l’ambizione dell’Unione Europea
di sostituire le nazioni e superare gli stati membri, con una governance mondiale,
un Nuovo Ordine Mondiale, amministrato dalle organizzazioni internazionali, leggasi ONU in primis, guidate da élite spregiudicate.
Questo concetto ideologico e di dialogo si basa su diversi strumenti strategici, sia politici che culturali,
ma anche sul multilateralismo e su una politica di concessioni e di appeasement, di “pacificazione”,
termine inglese che indica un accordo di gravi concessioni ottenute a caro prezzo.
Il piano di Strategia comune sulla regione mediterranea, adottato nel giugno del 2000 dal Consiglio europeo,
si fondava sul riavvicinamento dell’Unione Europea ai paesi arabi del Mediterraneo.
Tutta la strategia di sicurezza e di difesa dell’Unione Europea si fonda sul coordinamento della Strategia comune con l’OCI
e sul consolidamento dell’ONU.
L’OCI è l’Organizzazione della Conferenza Islamica.
Sul piano internazionale l’Unione Europea fa di tutto per distruggere le identità nazionali dei paesi membri
che sono un ostacolo all’edificazione di una società internazionale,
il NWO, il Nuovo Ordine Mondiale, sotto la governance delle Nazioni Unite.