FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
ciao foo

perchè 19600??? che c'è a quel livello?

non entro nel merito conteggio elliottiano perchè non sono in grado di leggere in quanti movimenti sono saliti dai minimi di maggio per determinare se sono state onde di impulso o correttive, ma per me un valido supporto non c'è prima di 18900, anche se poi i presupposti per un rimbalzo possono venire da mille motivi. ma se devo guardare il grafico vedo quello
1290551300advfnftsemib.gif
questo
 
Hedge fund americano travolto da richieste di riscatto per $3 miliardi
Un hedge fund di Wall Street con asset totali di $7.5 miliardi, coinvolto in una maxi-inchiesta del governo degli Stati Uniti e una grave accusa di insider trading, venerdi' sera ha comunicato di aver ricevuto richieste di rimborso dai propri investitori pari a quasi la meta' del portafoglio.
 
sono stato long anche anni interi. il punto è che la situazione macro è grave e peggiora di giorno in giorno da due anni a questa parte. quindi i grafici quando mi danno un long non supportato da volumi coerenti o preceduti da movimenti sulle valute che portino a pensare al carrytrade per me sono fake e vado a cercare le divergenze per tradarle
se le aziende continuano a fare utili tagliando i costi ma non aumentando le vendite per il mio modo di pensare non possono salire di quotazione in borsa

............. e poi qualche long intraday l'ho fatto :D:D

Giorno nel 3d sul punto…
Purtroppo ormai la credibilità di questo sistema è andata a farsi benedire cioè rasa al suolo, capisco e comprendo il tuo atteggiamento operativo . E’ evidente la difficoltà di ammettere quanto sta accadendo in realtà ! guarda ai mercati va bene così loro guadagnano sempre e comunque. Ricordi questa estate l’informazione ufficiale osannava e acclamava alla solidità del sistema finanziario europeo ed invece ops ! ci risiamo con l’irlanda e poi il portogallo e la spagna e via così .. Ti scrivo il mio pensiero che leggendo un po’ qui su io è sul web è comune, il sistema finanziario così è sostanzialmente insolvente e necessità di una ristrutturazione e nazionalizzazione attenta e focalizzata a togliere dal mercato realtà tecnicamente vicine al fallimento, operanti spesso solo grazie a fantasie contabili ammesse dalla complicità dei potenti. Basta con le chiacchere bisogna agire passare ai fatti altrimenti da questa spirale non si esce .
Saluti cordiali
Green
 
puoi spiegarmela per favore...? cioè è positivo per lo short il fatto che aumentino le call..?....io guardavo il volume totale a sò che sopra 40000 non è bello .......Grazie...

Buonanotte a te e a tutti.
ciao magiel
l'oi riporta il numero di contratti aperti su un dato strumento derivato
per convenzione ( quindi non è una legge ) l'oi alto lo si intende come apertura di poszioni contrarie dei market maker perchè sono sempre venditori. quindi se un oi è molto alto si usa considerarlo un indicatore delle posizioni dei big, quindi un oi su call superiore a quello sulle put lo si potrebbe considerare come un segnale di discesa dei mercati perchè il mm ha più posizioni vendute sulle call e quindi al ribasso
chiaramente non è una regola, l'oi lo possono cambiare molto velocemente e andrebbero considerati anche i prezzi medi a cui i contratti sono stati aperti. poi a 3 settimane dalle scadenze hanno meno affidabilità che negli ultimi 5 giorni, ma possono comunque dare qualche indicazione se nei giorni successivi confermano l'ipotesi con una tendenza coerente ( aumentando per esempio l'oi sul future o sulle call stesse)
 
Giorno nel 3d sul punto…
Purtroppo ormai la credibilità di questo sistema è andata a farsi benedire cioè rasa al suolo, capisco e comprendo il tuo atteggiamento operativo . E’ evidente la difficoltà di ammettere quanto sta accadendo in realtà ! guarda ai mercati va bene così loro guadagnano sempre e comunque. Ricordi questa estate l’informazione ufficiale osannava e acclamava alla solidità del sistema finanziario europeo ed invece ops ! ci risiamo con l’irlanda e poi il portogallo e la spagna e via così .. Ti scrivo il mio pensiero che leggendo un po’ qui su io è sul web è comune, il sistema finanziario così è sostanzialmente insolvente e necessità di una ristrutturazione e nazionalizzazione attenta e focalizzata a togliere dal mercato realtà tecnicamente vicine al fallimento, operanti spesso solo grazie a fantasie contabili ammesse dalla complicità dei potenti. Basta con le chiacchere bisogna agire passare ai fatti altrimenti da questa spirale non si esce .
Saluti cordiali
Green
sai quale è secondo me il vero paradosso di tutto il sistema?
che le aziende ( bancarie in primis) sono oggi garantite dagli stati che sono di fatto indebitati in alcuni casi per importi superiori al pil e quindi essi stessi tecnicamente insolventi.
vedi l'irlanda: tutti i media scrivono che il problema è del sistema bancario irlandese mentre in realtà è dello stato irlandese. gli aiuti necessari, ci dicono i media, vengono conferiti allo stato per salvare le banche perchè la bce per legge non può erogare a favore delle stesse. in realtà erogano allo stato perchè questo non è in grado di garantire le banche, banche che non possono fallire non perchè travolgerebbero l'economia irlandese, ma semplicemente perchè tale evento avrebbe ripercussione sui bilanci delle altre banche mondiali che hanno partecipazioni e investimenti sia nelle banche irlandesi che nello stato irlandese perchè a sua volta dovrebbe garantirle.

ora finchè il problema sono grecia irlanda e portogallo la cosa può anche riuscire taroccando conti e bilanci e raddoppiando il numerello teorico del fondo di garanzia, ma se si arriva alla spagna e peggio ancora all'italia ( ma nessuno parla più del belgio - chissà perchè - avendo questo il bilancio in assoluto peggiore di tutti gli altri) non può esserci alcuna soluzione fantasiosa ma solo quella tecnica del consolidamento del debito.
anche perchè se non ripartono i consumi e l'inflazione non sale ( ma poco) riportando su i tassi il debito diventerà insostenibile proprio a partire dagli usa. e di tale ipotesi purtroppo non se ne vede neanche l'ombra se andiamo a vedere l'andamento della curva dei tassi sia negli usa che in europa. nel malaugurato caso in cui i consumi inflazione e tassi non ripartono inoltre ci si ritroverebbe con tutte le emissioni obbligazionarie emesse da tante aziende anche italiane a tassi altissimi e costosissimi rispetto al mercato ( es fiat 7% a sette anni). meglio non pensarci neanche
 
«L'Irlanda non è in vendita»: protesta contro i tagli e il prestito internazionale
A Dublino 50 mila in piazza. Si tratta ancora per gli aiuti

MILANO - La neve e il freddo polare non li ha fermati. Circa 50 mila manifestanti - un numero enorme per gli standard locali - sono scesi in piazza a Dublino per protestare contro il piano di austerità varato dal governo.


GLI AIUTI - «L'Eire non è in vendita, non all'Fmi», recita lo slogan della contestazione. Il riferimento è al prestito che il Paese sta negoziando con il Fondo monetario internazionale, l'Unione europea e la Bce, a un tasso che potrebbe essere compreso tra il 6 e il 7%. Molto di più di quanto previsto. «Perchè dovremmo pagare per le banche? - chiedono i manifestanti, sorvegliati a vista da 700 poliziotti -. Il governo vuole firmare un assegno in bianco per le generazioni future». Il prestito dovrebbe essere restituito in nove anni e a Dublino potrebbe costare circa 8,5 miliardi di euro l'anno, il 20% delle entrate del governo irlandese. Per il principale partito d'opposizione irlandese, Fine Gael, qualsiasi tasso sopra il 6% sarebbe inaccettabile. Il tutto mentre prende corpo la possibilità che i ministri del'Eurogruppo e dell'Ecofinif si incontrino lunedì a Bruxelles per dare il via libera al piano di aiuti. La richiesta di una riunione straordinaria e non solo di una teleconferenza, secondo fonti francesi, sarebbe partita dal ministro delle Finanze di Parigi, Christine Lagarde.
La protesta inIrlanda


LA PROTESTA - Tappa del corteo, l'ufficio centrale delle Poste, teatro della dichiarazione di indipendenza del 1916, letta da un'attrice tra gli applausi della folla. La manifestazione è stata preceduta da una massicci a campagna dei sindacati sulla stampa e su Facebook. Per scongiurare disordini, i manifestanti sorvegliati a vista da circa 700 poliziotti.

Redazione online
27 novembre 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
Italia, frontiera a rischio della nuova Guerra Fredda
Berlusconi, Putin e Gheddafi. Terrorismo, manipolazione dei media, sfruttamento delle crisi finanziarie, rapporti di forza per piegare Stati o grandi aziende ai propri voleri. In Italia restano le grandi aziende del socialismo di stato come Eni, Enel, Poste e Finmeccanica. Bocconi prelibati che fanno gola all'estero.
di Marcello Foa, Alessandro Sallusti
Pubblicato il 27 novembre 2010 | Ora 16:37
Fonte: Il Giornale

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – E dire che avevano previsto tutto due colonnelli cinesi, nella seconda metà degli anni Novanta, in un saggio ignorato dai grandi media, ma profetico. S’intitolava Guerra senza limiti e delineava uno scenario sorprendente, secondo cui nell’era della globalizzazione i veri conflitti non sarebbero stati più meramente militari, ma asimmetrici. Ovvero che il terrorismo, la strumentalizzazione dei media, la gestione della comunicazione e lo sfruttamento delle crisi finanziarie sarebbero stati decisivi per stabilire i rapporti di forza e piegare Stati o grandi aziende ai propri voleri. Saggio magistrale, portato in Italia dal generale Fabio Mini, e oggi illuminante per capire, anzi, per intuire che cosa stia avvenendo davvero in questo Paese e perché il ministro degli Esteri Franco Frattini denunci «vicende delicate che rappresentano il sintomo di strategie dirette a colpire l’immagine dell’Italia».

L’Italia è sotto attacco, eppure nessuno le ha dichiarato guerra. E mai lo farà. Nessuna sorpresa. Così va il mondo. Anzi, il nuovo mondo; quello che la maggior parte dei commentatori non sa o non vuole leggere. Oggi sappiamo che la Rivoluzione arancione a Kiev non fu affatto spontanea e, ad esempio, che gli attacchi speculativi contro la lira del ’92 o contro le economie asiatiche nel ’97 furono pilotati ad arte. Di solito i Paesi in mezzo alla tempesta non capiscono cosa stia accadendo. Sono confusi, storditi, scambiano sovente gli esecutori con i mandanti. E finiscono al tappeto.

Oggi l’offensiva contro l’Italia è mediatica. Come viene condotta? I giornalisti sono complici di un Grande Fratello? No, eppure sono funzionali a disegni di cui loro stessi, sovente, non sono nemmeno consapevoli. Esistono tecniche di comunicazione che permettono di condizionare non un giornale o una tv, ma l’insieme della stampa. Se stabilisci un frame ovvero una «verità» impressa nella coscienza pubblica, il gioco è fatto. Quel frame diventa le lente attraverso cui i mezzi di informazione parlano all’opinione pubblica.
Il frame di oggi è: «Berlusconi impresentabile, l’Italia ha bisogno di un nuovo governo». Tecnico, naturalmente; in apparenza patriottico, in realtà funzionale a interessi che non sono più nazionali, come ai tempi della Guerra Fredda, ma transnazionali. Dirompenti, eppur impalpabili.

La polemica sui rifiuti di Napoli, quella sui crolli di Pompei, persino un’inchiesta giornalistica condotta bene, come quella di Report su Finmeccanica, assumono un’importanza che va oltre l’intrinseca valenza giornalistica, trasformandosi in casse di risonanza.

Cos’ha fatto di male l’Italia? Nulla, in apparenza. Siamo alleati fedeli degli Usa, nella Nato e in Afghanistan. Gli «scandali» di Berlusconi non incidono, certo, sulle relazioni internazionali. Le vere ragioni dell’attacco restano nell’ombra.

A livello strategico abbiamo stretto rapporti privilegiati con Libia, Turchia, Russia, Algeria, che, però, contrastano con gli interessi di alcuni grandi gruppi del settore e con i disegni strategiche di Paesi, pur nostri amici, come Stati Uniti e Gran Bretagna. Senza perifrasi: la libertà di manovra italiana non è gradita.

Così come, a livello politico, non è apprezzato questo centrodestra, che non è politicamente corretto. A causa della volgarità di Bossi e dell’immoralità di Berlusconi? Non proprio; piuttosto perché tendono a difendere le identità locali, a opporsi all’immigrazione incontrollata, allo sradicamento dei valori e delle istituzioni nazionali. Da tempo viviamo un processo di internazionalizzazione, che, pur non sfidando frontalmente la democrazia e la sovranità, di fatto le svuota via via di contenuti. E chi resiste, seppur confusamente, diventa un nemico. Da combattere, da emarginare, da rimuovere.

Tanto più se in gioco ci sono anche interessi economici. Sebbene il nostro tessuto industriale sia composto soprattutto da piccole e medie imprese, permangono grandi partecipate di Stato come Eni, Enel, le Poste e la stessa Finmeccanica. Bocconi prelibati che fanno gola all’estero, ma che questo governo vuole mantenere italiani; contrariamente al passato. Prodi e Ciampi e Amato e D’Alema erano molto sensibili agli interessi dell’establishment politico-finanziario e dunque a privatizzazioni, in realtà non proprio trasparenti e non sempre nell’interesse nazionale. Eliminando Berlusconi e Bossi, la festa può ricominciare.

Gli indizi sono evidenti. C’è da stupirsi che l’Italia sotto attacco?

Copyright © Il Giornale. All rights reserved

********************

Attacco all'Italia - di Alessandro Sallusti

Inchiesta Finmeccanica, vicenda Wikileaks, strumentalizzazione dei casi Napoli e Pompei: Berlusconi e Frattini mettono in guardia da chi vuole il suicidio del Paese.

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – C'è qualcuno che sta giocando con tro l’Italia, den tro e fuori i confi ni nazionali. È questo l'al­larme lanciato ieri nel Con siglio dei ministri dal pre mier Silvio Berlusconi e dal ministro degli Esteri Fran­co Frattini. La parola d’or dine sarebbe: destabilizza re, in chiave antiberlusco niana ma forse non soltan to. Non a caso il governo in t erviene nel giorno che par te l’inchiesta giudiziaria sulla galassia di Finmecca nica, il colosso italiano del l’aerospaziale, una delle poche aziende nostrane che compete alla pari con i leader mondiali del suo set tore, quello della difesa e dell’alta tecnologia (21 mi liardi di euro di ordinativi in corso, 2 miliardi di inve stimenti nella sola ricerca ogni anno). Nessuno met te in dubbio il diritto dove re della magistratura di ac certare eventuali reati. Quello che preoccupa è la gestione giudiziaria, me diatica e politica della vi cenda, le fughe di notizie e le ipotesi investigative spacciate per verità. Mette re a rischio una parte del Pil italiano per poi magari scoprire tra un anno che si è di fronte a una vicenda di malaffare di ordinaria am ministrazione, con prota gonisti il faccendiere di tur no e qualche funzionario infedele, sarebbe una fol lia. Preoccupazione non campata in aria, visti i tem pi della giustizia italiana e alcuni clamorosi preceden ti. Non dimentichiamoci che la credibilità e l’effi cienza della nostra Prote zione civile solo qualche mese fa sono state distrut te, prima in tv e sui giornali che in Procura, da un’in chiesta della quale ancora oggi non si è capita la consi stenza.

A chi gioverebbe una Finmeccanica screditata? A tanti e in tutto il mondo. Parliamo di affari da capo giro che aziende estere non vedono l’ora di sottrar ci. E trattandosi di alta tec nologia militare, parliamo di delicati equilibri politici tra i grandi Paesi del mon do e loro satelliti. Ma Fratti ni è andato oltre, mettendo insieme a Finmeccanica la spazzatura di Napoli, Pom pei, le annunciate fughe di notizie sulla corrisponden za riservata tra Paesi alleati (caso Wikileaks) e altro an cora. Cose che apparente mente non c’entrano una con l’altra.Ma non è così.A chi giova, per esempio, ven der e al mondo come lo sfa scio dei Beni culturali italia ni il crollo a Pompei di un manufatto di cemento ar mato costruito nel secolo scorso? A chi giova trasmet tere per due ore sulla Rai (Santoro) un pentito (Cian cimino) giudicato inatten dibile dai magistrati stessi che pontifica senza con traddittorio su fantomatici patti tra Stato e mafia? A chi giova che uno dei nostri principali scrittori, Savia no, straparli sulla stessa tv di un collegamento organi co tra la ’ndrangheta e il principale partito del Nord, la Lega? A chi giova far credere all’estero che mezza Italia è sotto cumuli di rifiuti quando il proble ma è notoriamente circo­scritto a una piccola parte di una sola città, Napoli? E a chi fa gioco amplificare le dichiarazione del capo dei magistrati italiani, Luca Palmara, che la nostra giu stizia è messa peggio che in Ruanda?

Tutte queste bugie tra sformate in verità ovvia mente non giovano all’Ita lia. E fanno l’interesse di chi nel mondo vuole sot trarci turisti, imprenditori, investitori,indebolire l’affi dabilità dei nostri titoli di Stato. Non credo sia assur do sostenere che l’antiber lusconismo italiano si stia saldando con poteri fuori confine. Non sarà un dise gno organico ma certa mente è in corso un tentati vo di suicidio nazionale premeditato.

Copyright © Il Giornale. All rights reserved
 
Berlusconi ora teme i dossier Wikileaks dagli Stati Uniti
Non solo escort. Il premier, troppo legato a Putin, potrebbe aver esagerato mettendosi in mezzo tra Usa, Ue e Russia per controllare i giacimenti del gas e petrolio dell'Eurasia. Il Cavaliere come lobbista internazionale ha favorito la joint-venture tra Gazprom ed Eni. Un ruolo che l'avrebbe fatto finire nel mirino degli americani.
di Francesco Bei
Pubblicato il 27 novembre 2010 | Ora 04:34
Fonte: WSI

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Ai piani alti del governo l´allarme rosso è già scattato. Così, obbedendo a una precisa richiesta del premier, Franco Frattini si è incaricato di portarlo a conoscenza di tutti. Ormai il gioco è scoperto, tracima dalle conversazioni riservate e finisce persino sul comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, un documento sempre molto felpato che viene diramato dopo il Consiglio dei ministri e porta la firma di Gianni Letta. Persino il prudente sottosegretario, terminale dei servizi di intelligence, stavolta abbandona gli scrupoli e fa scrivere che sarebbero in atto «strategie dirette a colpire l´immagine dell´Italia sulla scena internazionale». Di chi parlano? Chi c´è dietro? Il Cavaliere, durante la riunione del governo, non è sceso nei dettagli, né ha evocato il complotto internazionale.

Ma qualcosa il giorno precedente, parlando ai membri dell´ufficio di presidenza del Pdl, si era lasciato sfuggire. «Siamo in presenza di un disegno... c´è una concentrazione di fatti, dalle immagini dei rifiuti a Napoli alle macerie dell´Aquila, dal gossip a Pompei, che punta a far apparire il nostro governo come inadempiente, incapace di risolvere i problemi e colpevole di tutto». Una «instabilità» che potrebbe ripercuotersi anche sul mercato dove viene contrattato il debito pubblico, «trascinando l´Italia dove già stanno l´Irlanda e il Portogallo». Una sottolineatura arrivata dopo l´offerta spontanea di Sandro Bondi, il ministro sotto attacco per il crollo della Casa dei Gladiatori: «Presidente, se ritieni io sono pronto a farmi da parte prima della mozione di sfiducia». «Ma no Sandro - gli ha risposto il Cavaliere - , tu devi resistere, questi sono attacchi strumentali. Tutti noi dobbiamo resistere».

Resistere, ma contro chi? Chi sarebbero i registi del «disegno» che punterebbe a scalzare il governo? Berlusconi resta sul vago, parla dei «giornali», dei soliti «poteri forti». Ma nel governo tornano ad affacciarsi i sospetti sull´amministrazione americana. Il timore ora è che nelle tonnellate di mail riservate che Wikileaks si appresta a rendere pubbliche ci sia la vera storia dei rapporti fra i nuovi signori di Washington e Palazzo Chigi. I documenti dovrebbe illuminare i giudizi sull´esecutivo di Prodi ma anche quello di Berlusconi, in particolare dopo l´arrivo di Obama alla Casa Bianca. E non a caso ieri nella maggioranza si ricordavano quei report poco lusinghieri trasmessi a Washington dall´ambasciata americana a Roma.

Quelle critiche sulla «diplomazia del gas» di Berlusconi, «non coordinata con le autorità americane». È passato un anno, ma nel frattempo la situazione è andata ancora più avanti. Tanto da ipotizzare persino un ingresso di Gazprom nel capitale Mediaset. Berlusconi troppo legato a Putin, Berlusconi che finisce in mezzo al "Great Game" in corso tra Usa, Ue e Russia per controllare i giacimenti del gas e petrolio dell´Eurasia. Appena dieci giorni fa il quotidiano Kommersant, controllato da Gazprom, ha salutato con enfasi il via libera di Sofia al passaggio del gasdotto South stream sul territorio bulgaro («South stream arriva prima del Nabucco»). E il merito veniva attribuito proprio a Berlusconi che, ospite di Putin a ottobre, aveva promesso di intervenire per «sbrogliare la matassa» con Sofia.

Insomma, per gli stessi russi il Cavaliere sarebbe una sorta di lobbista a livello internazionale, favorendo la joint-venture tra Gazprom ed Eni. Un ruolo che l´avrebbe fatto finire nel mirino degli americani. C´è poi la questione Finmeccanica. Lo stesso premier ha ricordato ieri che l´azienda italiana «ha firmato un contratto di un miliardo con la Russia». E proprio la commessa degli elicotteri alla Casa Bianca, il fiore all´occhiello di Guarguaglini, è stato il primo contratto che Obama ha cancellato non appena messo piede nello studio Ovale.

Nel governo si tende a ridimensionare l´ossessione del complotto. Gianfranco Rotondi parla di «manovre a bordo campo che possono danneggiarci, ma non penso ad ambienti ufficiali». «Escludo che gli americani ce l´abbiano con noi - spiega Ignazio La Russa, reduce dal vertice della Nato - e lo posso dimostrare: a Lisbona Obama ha elogiato Berlusconi davanti a tutti, il solo leader che è stato citato per nome e cognome. Anche con me i rapporti sono ottimi, gli abbiamo appena mandato altri duecento istruttori in Afghanistan». Eppure qualcosa non torna. E il timore è che possa presto venir fuori qualcosa di imbarazzante anche sul caso Ruby. Si parla di un´altra telefonata, che potrebbe uscire prima del voto di fiducia.

Copyright © La Repubblica. All rights reserved
 
perdonami Solo... non metto in discussione la tua bravura....anzi tanto di cappello.....
ma mi domando.....??
possibile che le tue analisi non diano mai un'operazione long ?
ovviamente intendo dire qualche segnale tecnico per cui anche della durata intrday o di qualche giorno...
e quindi che non intacchi la tua visione short di lungo...
GRAZIE
grazie allo spunto di uno di noi in mp, mi è tornata alla mente una delle mie previsioni borsologiche, come noto aventi alcuna validità ad alcun fine.
ma al netto di rimbalzi, rally di fine anno, qe, basilee, stress test finti e veri, prestiti e salvataggi vari, ho trovato un punto dove, a parità di condizioni macro attuali, mi metterei long eventualmente dovesse andare il ftsemib: la linea rossa.
il motivo non è tecnico, ma solo perchè sono affezionato alla famosa gamba con volumi di cui vado vaneggiando fin dal mese di maggio (che campisi definì da giraffa) :D:D
NB non dico ci andrà, ma solo che se non peggiorano le cose a quel livello forse compro. oppure mi metto flat :D


1290882675advfnftsemib.gif

per buona misura metto anche il grafico ucg. tanto è gratis :D:D
1290882980advfnucg.gif
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto