FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 1 (47 lettori)

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artu7

Utente Senior
allora sono uno di questi

:D
non si e' mai finito di imparare e sono umile

solo ci credo che gli indici salgono, c'e' gente che non sa' quale e' l'indice piu' potente del mondo.... robe da pazzi... ci credo che non scendiamo... gente con soldi che entra sui mercati senza guardare niente e di niente..... neanche una semplice media...
 

solointraday

Forumer storico
:D
non si e' mai finito di imparare e sono umile
bugiardo :D

si capisce benissimo che non è così da tante cose
guarda che sono troppo vecchio del mestiere, la prima compravendita in borsa l'ho fatta nel 1993
e so bene come si inizia quando si fa trading: i titoli scottano nelle mani e chi li compra non vede l'ora di darli via
e tu non operi su titoli azionari ;)
 

Pitagora

Aquila libera
ciao vincenzo.... ho news riguardanti quella cosa! Non riesco ad inviarti messaggi privanti sull'altro sito.... appena puoi rispondimi qui! ;) ciao solo...


Ciao caro alex:)scusa se non ti ho risposto prima, ma sull'altro mi hanno messo a riposo fino a domani, perchè i miei messaggi di shortare fnc sono stati considerati provocatori e offensivi:eek::eek:....io ho consgliato di uscirne alla rottura dei 9 ricordando che se rompeva anke gli 8 ...atterrava in territorio vergine:cool:; nellemore che mi dici dei contratti....io continuo a essere short di fib, ma....non vorrei dover stoppare a 21000.;)

Ciao solo e scusa la divagazione....ma quando non si puo' piu' neanche criticare un .....managment poco cristallino, come ampiamente spiegato nella scorsa trasmissione di Report?
 

solointraday

Forumer storico
se non credessi a quello che scrive la bce è un discorso
ma siccome di alcune situazioni critiche bancarie so perfettamente che è così, leggendo questo articolo il massimo che posso longare è una put

LA CRISI
Allarme della Bce: «Banche e debito,
possibili altre sorprese negative»
«Alcuni istituti potrebbero cedersi costretti a cedere asset». Rischi da credito immobiliare



Jean-Claude Trichet MILANO - La situazione complessiva dell'area euro «è ancora piena di rischi per la stabilità finanziaria». L'allarme viene dalla Banca centrale europea nel Rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, in cui si sottolinea come alcune «vulnerabilità» potrebbero «generare sorprese negative di importanza potenzialmente sistemica». La prima fonte di preoccupazione è data da un «triangolo di rischio» fra crescita economica, finanziamento delle banche e squilibri fiscali. La crisi - scrive la Bce - ha evidenziato che senza progressi nel consolidamento fiscale «aumenta la probabilità di una spirale insostenibile del debito» dovuta al forte aumento dei premi di rischio. E «ogni successione di cattive notizie» per le banche o per la crescita «potrebbe portare a un peggioramento simultaneo» dei costi di finanziamento.
RISCHI DALL'IMMOBILIARE - In alcuni Paesi dell'area euro un numero «limitato» di istituzioni finanziarie mostra una «continua» dipendenza dal sostegno offerto dalle autorità, rileva la Banca centrale, che nel suo Rapporto sulla stabilità finanziaria scrive che per le autorità «è necessario intervenire attraverso la ristrutturazione, la riduzione del rischio e, ove necessario, la riduzione delle dimensioni del bilancio» delle imprese coinvolte. «Non si può escludere - si legge - che in futuro si verifichino ulteriori perdite per alcune banche esposte al credito verso il settore immobiliare commerciale». Francoforte rileva che «i prezzi rimarranno probabilmente al di sotto dei massimi degli anni passati» con conseguenti «rischi per molti investitori che si sono finanziati attraverso credito».

«INCERTEZZE» - Altre comunicazioni sono arrivate dall'itituto di Francoforte attraverso il bollettino mensile. I tassi d'interesse dell'area euro sono giudicati nel documento «adeguati», con prospettive d'inflazione «moderate» e una «dinamica di fondo della ripresa che rimane positiva». Lo scrive la Banca centrale nel bollettino di dicembre, che evidenzia tuttavia che la dinamica della ripresa presenta «incertezze». In particolare - scrive la Bce - «permangono timori riguardo al riemergere di tensioni nei mercati finanziari».

DEBITO PUBBLICO - «È probabile che il debito pubblico in rapporto al Pil aumenti in tutti i Paesi dell'area euro nei 2011 e in quasi tutti nel 2012, a eccezione di Germania e Italia». La Banca centrale europea nota come, nel 2012, il rapporto medio debito/pil dell'area euro è atteso all'87,8%. «Quattro Paesi dell'area (Belgio, Irlanda, Grecia e Italia) - scrive tuttavia la Bce - registrerebbero rapporti debito/Pil superiori al 100%».

RENDIMENTI SOTTO CONTROLLO - Fra la fine dello scorso agosto e i primi di dicembre gli incrementi dei rendimenti di Italia e Grecia «sono risultati considerevolmente inferiori» rispetto a Irlanda, Portogallo e Spagna. Lo scrive la Banca centrale europea nel bollettino mensile, notando come anche dopo che il 28 novembre, quando è stato annunciato l'accordo per fornire assistenza finanziaria all'Irlanda, «il clima di mercato ha continuato a peggiorare». Il bollettino è aggiornato al 10 dicembre e dunque non tiene conto del calo di tensioni degli ultimi giorni.

DISOCCUPAZIONE - Altro fattore analizzato dalla Bce è la disoccupazione: fra la fine del 2007 e la metà del 2010 il tasso dei senza lavoro in Europa ha visto gli incrementi più forti in Spagna e Irlanda, mentre altrove l'aumento è stato moderato. Per l'istituto di Francoforte fra l'ultimo trimestre 2007 e il secondo trimestre 2010 il tasso dei senza lavoro è aumentato «di due punti percentuali in Italia» e di un punto in Francia e Belgio. «La Germania, per contro - scrive la Bce - sembra essere un caso eccezionale, dal momento che il rispettivo tasso di disoccupazione è di fatto diminuito nel periodo considerato». Nel lungo termine, però, il rialzo della disoccupazione «è causa di preoccupazione e richiede un'efficace risposta politica al fine di evitare un persistente rialzo nel tasso strutturale». La Bce ha invocato un cambiamento nelle pratiche dell'occupazione per gestire il problema. «Politiche che promuovano moderazione dei salari e riducano le rigidità salariali (...) come le riforme che rafforzano il legame tra mercato del lavoro e disoccupati a lungo termine, ridurrano la disoccupazione strutturale».

FITCH - Intanto l'agenzia Fitch ha abbassato il rating dell'Irlanda di tre livelli a BBB+ da A+. La previsione per lò'immediato futuro rimane stabile.

Redazione online
09 dicembre 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

solointraday

Forumer storico
se non credessi a quello che scrive la bce è un discorso
ma siccome di alcune situazioni critiche bancarie so perfettamente che è così, leggendo questo articolo il massimo che posso longare è una put

LA CRISI
Allarme della Bce: «Banche e debito,
possibili altre sorprese negative»
«Alcuni istituti potrebbero cedersi costretti a cedere asset». Rischi da credito immobiliare



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Redazione online
09 dicembre 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA


mentre giustamente l'euro recupera :lol::lol:

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solointraday

Forumer storico
:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
povero obama
oramai ha solo poteri di rappresentanza per andare a fare visita alla chrysler con marchionne e a giocare a basket
per il resto decidono tutto gli altri
almeno a casa mia comanda mia moglie :D:D

Gli americani vogliono il controllo della Fed
Secondo la maggioranza l'istituto dovrebbe essere abolito, oppure consegnato nelle mani del popolo. Insofferenti sia democratici che repubblicani. Agli interpellati forse manca un passaggio pero': la banca e' gia' sotto il controllo delle lobby di Wall Street.

Pubblicato il 09 dicembre 2010 | Ora 18:15
Fonte: WSI

Secondo la maggioranza degli americani l'istituto centrale americano, la Federal Reserve, dovrebbe essere abolito oppure consegnato nelle mani del popolo. Gli interpellati forse non si rendono conto pero' che la banca e' gia' controllata da un'entita' esterna: le lobby di Wall Street.

Evidentemente le recenti politiche di alleggerimento monetario della banca centrale non sono piaciute. Dal sondaggio condotto da Bloomberg emerge quanto il malcontento sia forte, anche tra le classi politiche.

La Fed e' stata sottoposta a due fuochi incrociati negli ultimi tempi: prima le proteste dei democratici, per le carenze a livello di politica monetaria evidenziate prima dello scoppio della crisi finanziaria, in cui il liberismo sfrenato ha ricevuto la benedizione di Bernanke e soci; poi dai repubblicani, che all'istituto non perdonano il fatto di non essere riusciti ad alimentare a sufficienza la ripresa economica e sopratutto l'occupazione, con il tasso dei senza lavoro che e' vicino a un preoccupante 10%, massimi di 26 anni.

Gli interpellati di entrambi i partiti non sono d'accordo con i 3300 miliardi spesi dalla Fed in misure di aiuto per il sistema finanziario, a discapito delle tasche dei contribuenti. "La Fed ha dovuto intraprendere misure straordinarie per evitare che cadessimo in una depressione, ma la gente non la vede in questo modo", dice Lyle Gramley, ex governatore della Fed e al momento senior adviser di Potomac Research Group.

L'ultima volta che in America il malcontento per le politiche della banca centrale era cosi' grande gli Stati Uniti si trovavano in un periodo, i primi anni '80, in cui la Fed stava mettendo in atto una brutale politica restrittiva, allo scopo di tenere sotto controllo l'inflazione.

Il sondaggio, condotto tra il 4 e il 7 dicembre, mostra un profondo scetticismo nei confronti della scelta dell'istituto di comprare altri $600 miliardi di bond in piu' tranche mensili da novembre a luglio 2011, in particolare da parte degli elettori conservatori. Il tentativo di Bernanke & Co. e' quello di abbassare il tasso di disoccupazione e prevenire una fase di deflazione. Ma piu' della meta' degli intervistati sostiene che l'iniziativa straordinaria, battezzata QE2 (che sta per seconda tornata di Quantitative Easing) non aiutera' affatto l'economia.
 

giambel

Forumer storico
:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
povero obama
oramai ha solo poteri di rappresentanza per andare a fare visita alla chrysler con marchionne e a giocare a basket
per il resto decidono tutto gli altri
almeno a casa mia comanda mia moglie :D:D

Gli americani vogliono il controllo della Fed
Secondo la maggioranza l'istituto dovrebbe essere abolito, oppure consegnato nelle mani del popolo. Insofferenti sia democratici che repubblicani. Agli interpellati forse manca un passaggio pero': la banca e' gia' sotto il controllo delle lobby di Wall Street.

Pubblicato il 09 dicembre 2010 | Ora 18:15
Fonte: WSI

Secondo la maggioranza degli americani l'istituto centrale americano, la Federal Reserve, dovrebbe essere abolito oppure consegnato nelle mani del popolo. Gli interpellati forse non si rendono conto pero' che la banca e' gia' controllata da un'entita' esterna: le lobby di Wall Street.

Evidentemente le recenti politiche di alleggerimento monetario della banca centrale non sono piaciute. Dal sondaggio condotto da Bloomberg emerge quanto il malcontento sia forte, anche tra le classi politiche.

La Fed e' stata sottoposta a due fuochi incrociati negli ultimi tempi: prima le proteste dei democratici, per le carenze a livello di politica monetaria evidenziate prima dello scoppio della crisi finanziaria, in cui il liberismo sfrenato ha ricevuto la benedizione di Bernanke e soci; poi dai repubblicani, che all'istituto non perdonano il fatto di non essere riusciti ad alimentare a sufficienza la ripresa economica e sopratutto l'occupazione, con il tasso dei senza lavoro che e' vicino a un preoccupante 10%, massimi di 26 anni.

Gli interpellati di entrambi i partiti non sono d'accordo con i 3300 miliardi spesi dalla Fed in misure di aiuto per il sistema finanziario, a discapito delle tasche dei contribuenti. "La Fed ha dovuto intraprendere misure straordinarie per evitare che cadessimo in una depressione, ma la gente non la vede in questo modo", dice Lyle Gramley, ex governatore della Fed e al momento senior adviser di Potomac Research Group.

L'ultima volta che in America il malcontento per le politiche della banca centrale era cosi' grande gli Stati Uniti si trovavano in un periodo, i primi anni '80, in cui la Fed stava mettendo in atto una brutale politica restrittiva, allo scopo di tenere sotto controllo l'inflazione.

Il sondaggio, condotto tra il 4 e il 7 dicembre, mostra un profondo scetticismo nei confronti della scelta dell'istituto di comprare altri $600 miliardi di bond in piu' tranche mensili da novembre a luglio 2011, in particolare da parte degli elettori conservatori. Il tentativo di Bernanke & Co. e' quello di abbassare il tasso di disoccupazione e prevenire una fase di deflazione. Ma piu' della meta' degli intervistati sostiene che l'iniziativa straordinaria, battezzata QE2 (che sta per seconda tornata di Quantitative Easing) non aiutera' affatto l'economia.



La fed come tutti gli istituti di credito centrali non è pubblica ma privata. Il suo capitale sociale è interamente in mano alle banche private. La sovranità monetaria non è in mano al popolo, ma ai pochi che controllano il sistema bancario mondiale. L'unico che cercò di cambiare realmente la situazione fu Kennedy che aveva in serbo di trasferire la sovranità monetaria dalla fed al parlamento, ma fu per questo assasinato. Il signoraggio è la più grossa truffa della storia, stiamo assistendo ai titoli di coda di questo brutto film.
 
Stato
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