ERLUSCONI VANEGGIA: "NON LASCEREMO NESSUNO SENZA LAVORO"
di Luca Ciarrocca
Non ci sono che due alternative: o il premier vive ormai in un mondo delle favole, o e' allucinato. Come fa il capo di un governo di una paese come l'Italia a promettere l'assorbimento del maggior tasso di disoccupazione dal Dopoguerra?
Luca Ciarrocca e' il direttoire e fondatore di Wall Street Italia.
(WSI) – "Certamente non lasceremo nessuno senza lavoro". Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, lo ha detto nel corso di una conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato il dl incentivi per sostenere i settori in crisi.
Ormai l'analisi testuale del "lingo" e dell'idioma politico utilizzato dal presidente del Consiglio dimostra il totale stato di incapacita' a guidare un paese che fa parte del G8. Poiche' in politica si e' cio' che di dice e la strategia mediatica coincide esattamente con il pensiero politico autentico propagato al popolo, siamo al livello di massimo allarme, secondo i normali standrad dell capitali occidentali.
Consiglieremmo umilmente gli uomini piu' vicini a Berlusconi (sono sempre di meno) e cioe' i Bonaiuti, i Letta, i Ghedini, di imporre senza tentennamenti all'inquilino di Palazzo Chigi l'uso del teleprompter, detto anche "gobbo". E' prassi per il presidente degli Stati Uniti Barack Obama alla Casa Bianca. Il pontefice Benedetto XVI non dice una sola parola senza leggere un testo scritto, rivisto da molte intelligenze, concordato. Insomma, i veri leader non parlano a braccio facendo discorsi da bar, a meno che non siano fantastici oratori come Mussolini o l'ex capo di Fini, Giorgio Almirante.
Senza entrare nel merito di altre frasi berlusconiane assurde e improponibili nella lotta politica odierna in un paese occidentale laico e per fortuna non ancora governato da Imam o Ayatollah, frasi come quella alla base della mega-manifestazione di propaganda governativa che si terra' domani a piazza S. Giovanni a Roma, intitolata "il partito dell'amore vincera' sul partito dell'odio e dell'invidia", ricordiamo umilmente a Palazzo Chigi che secondo i piu' recenti dati Istat (gennaio 2010) "il numero delle persone in cerca di occupazione in Italia risulta pari a 2 milioni 144 mila unità, in crescita dello 0,2 per cento (+5 mila unità) rispetto al mese precedente e del 18,5 per cento (+334 mila unità) rispetto a gennaio 2009.
Il tasso di disoccupazione si posiziona all’8,6 per cento (con una variazione congiunturale sostanzialmente nulla ma in crescita di 1,3 punti percentuali rispetto a gennaio 2009). Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,8 per cento, con una crescita di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,6 punti percentuali rispetto a gennaio 2009.
Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni, è pari a 14 milioni 871 mila unità, con un aumento dello 0,2 per cento (+28 mila unità) rispetto a di-cembre 2009 e dell’1,2 per cento (+172 mila unità) rispetto a gennaio 2009. Il tasso di inattività è pari al 37,7 per cento (invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a gennaio 2009).
Bene, dopo gli aridi ma ineluttabili numeri Istat (vogliamo far chiudere anche l'Istat e farlo passare sotto le insegne di Mediaset, e' un'idea buttata li', si farebbe prima!) torniamo alla frase di partenza, che deve per forza di cose essere precisata, elaborata o corretta dalla Presidenza del Consiglio altrimente restera' a perenne memoria delle idiozie politiche dette e mai smentite da nessuno. "Certamente non lasceremo nessuno senza lavoro". Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, lo ha detto nel corso di una conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato il dl incentivi per sostenere i settori in crisi" riporta l'AGI, che fornisce a WSI alcune nostre news politiche. Bene: 2 milioni e 144mila persone in Italia (ma nel frattempo saranno aumentate di parecchie migliaia di unita') aspettano la realizzazione della promessa/miracolo da parte del premier. Faremo i conti, vedremo i numeri. La gente giudichera'. E votera'.
Ma cio' che risulta insopportabile a ogni persona dotata di normale buon senso intellettivo e civico e' essere presi per idioti da un cittadino a cui e' stato dato l'incarico di guidare il paese. I due milioni e passa di italiani senza lavoro che non hanno di che pagare l'affitto o cossa mettre sul piatto da mangiare e che devono crescere figli senza futuro, sono di fatto insultati, umiliati e offesi da questa protervia al vertice.
Dovrebbero reagire, se ci fosse qualcuno in grado di farli reagire. Purtroppo non e' cosi' perche' la manipolazione dei media e soprattutto delle TV ha fatto sprofondare l'Italia al 77esimo posto nel mondo, nella zona dei paesi africani, per il livello di liberta' di espressione e liberi media. Non crediamo Berlusconi accettera' mai dai pochi sopravvissuti tra i suoi consigliori (il fuggi-fuggi e' gia' cominciato, come racconta Marco Travaglio) la tecnica banale del teleprompter, cosi' vanesio e pieno di se' com'e'. Il "gobbo" arginerebbe per un attimo la valanga, ma non per molto.
Eppure solo cosi' il premier potrebbe forse evitare di cadere nella sindrome bipolare (potere-sadismo-soldi/amore-liberta'-anticomunismo) delle frasi fabulistiche a effetto ad uso di milioni di massaie in bigodini che vivono nelle remote province italiane; e che dei numeri Istat, del dramma dei senza-lavoro, della crisi economica mondiale, non sanno nulla, poiche' Minzolini e Fede la sera non gliela raccontano, mentre il lavaggio del cervello da Grande Fratello e' gia' compiuto e in atto da anni, come un microchip maledetto innestato sotto la pelle. Il resto del paese, la grande maggioranza del resto dell'Italia (compresa una fetta sempre piu' ampia dello stesso partito del premier e tutta l'opposizione - che ha comunque il 55% dei voti elettorali nazionali) osserva con sconcerto e con una sorta di rassegnata incredulita' l'avvitarsi a spirale del fenomeno Berlusconi. Fino a quando ci sara', come molti si augurano, un evento traumatico.