FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 1 (20 lettori)

Stato
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solointraday

Forumer storico
Ciao intraday,
scusa l'ardire delle mie domande:
se ho letto giusto ora sei flat, pensi di rientrare short la prossima settimana?
Ti aspetti un rimbalzo degli indici lunedì?
ciao e buona domenica!
ciao corvo
ieri dicevo appunto di un possibile rimbalzo tecnico su una cosa che mi aveva evidenziato il brillante popov, magari dopo una partenza che recuperi il delta tra il valore usa alla nostra chiusura e la chiusura degli usa più bassa.
ma non c'era stato ancora la buffonata dell'ecofin e soprattutto le minacce di sarkozy.
per farmene un'idea credo aspetterò di vedere i future e il dollaro lunedi mattina, dopo il comunicato che daranno i nostri illustri ministri finanziari dopo l'incontro di domani.
ma se il testo e gli interventi programmati saranno in linea con le dichiarazioni di ieri il primo long sul nostro mercato lo rivediamo dopo l'estate. poi mi sbaglio

ciao e buona domenica
 

solointraday

Forumer storico
guarda guarda chi è ricicciato fuori, il repubblicano greenspan

GREENSPAN AVVERTE: C'E' UN CANARINO NELLA MINIERA
di WSI
Utilizzando un metodo utilizzato nelle miniere per rilevare i pericoli, l'ex numero uno della Fed lancia l'allarme: alti rendimenti riflettono un rialzo dei tassi di interesse. La conseguenza: una nuova frenata per l'immobiliare.

L'Ex governatore della Federal Reserve Alan Greenspan lancia un avvertimento sui titoli di stato americani. Lo fa usando un'espressione nota a chi ha lavorato nelle miniere: il recente rialzo dei rendimenti dei Treasury rappresenta "un canarino nelle miniere". Cosi' come l'uccellino era utilizzato per indicare se l'aria sotto terra era contaminato, cosi' gli yield potrebbe suggerire una crescita dei tassi di interesse.

Rendimenti piu' alti riflettono i timori degli investitori "sull'ampio debito federale che ha raggiunto livelli mai visti prima", ha dichiarato Greenspan ai microfoni di Bloomberg, dicendosi "molto preoccupato sulla situazione fiscale americana. L'84enne con all'attivo la guida della Fed tra 1987 e 2006 sostiene che un incrementi dei tassi di intersse a lungo termine "rendera' la ripresa del settore immobiliare molto difficile, frenando anche gli investimenti".

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Il rendimento del decennale a stelle e strisce e' cresciuto di 19 punti base in una settimana. Il deficit Usa ha raggiunto il livello record di $1.4 mila miliardi nell'anno fiscale terminato lo scorso 30 settembre a causa, tra gli altri, del salvataggio del settore bancario e automobilistico e del pacchetto di stimolo all'economia da $787 miliardi.
il canarino del 26 marzo a occhio era un uccello padulo di belle dimensioni
 

solointraday

Forumer storico
ciao blackstar
purtroppo credo che l'inversione, se e quando avverrà, sarà senza segnali, improvvisa e violenta nella sua prima apparizione per poi correggere lentamente per far mediare chi è entrato negli ultimi periodi. se e quando avverrà credo sarà a mercati europei chiusi. è sempre stato così e sempre sarà. comunque in un post equilibrio evidenziava i cot con gli small speculators che si sono girati long dopo molto tempo. è un primo segnale, chiaramente non sufficiente, bisogna avere pazienza, la strada è lunga e irta di ostacoli, ma a stare long ora si rischia la voragine. per fare un parallelo potremmo essere in una fase equivalente al febbraio 2000, ma all'epoca c'erano i volumi che ora non ci sono ma che potrebbero arrivare se il mercato dovesse avere una correzione significativa tale da presentarsi come ultima possibilità di entrata su un treno che corre oramai da un anno. tutta questo movimento senza volumi a sostegno secondo me sta solo provocando sentimenti di rimorsi e disperazione per chi non è entrato ed è rimasto liquido e per chi invece è andato short: in entrambe le tipologie non si vede l'ora di vedere un segnale di entrata o per saltare sul carro dei vincitori o per scendere da quello dei perdenti con danni meno ingenti, ma entrambi comprerebbero in caso di una correzione importante da questi livelli. parlo in generale, nello specifico diversi hanno beneficiato del rialzo anche se a chi è long questo rialzo risulta da luglio dell'anno scorso molto meno evidente di chi dall'epoca eè short. ed è su una correzione importante che potrebbero vedersi gli attesi volumi dove chi ha guidato finora i rialzi potrebbe distribuire
ed invece ancora una volta sono riusciti a sorprendere i mercati: tutti a dormire con un occhio solo per paura del crollo notturno e quelli lo fanno di giorno a mercati aperti.
a parte gli scherzi è anche peggio, vuol dire che avevano bisogno di piazzare i titoli subito ( mi riferisco in particolare alla discesa di giovedi dei nostri bancari)
per il resto mi sembra che più o meno ci siamo. era il 29 marzo
 

solointraday

Forumer storico
LA GRANDE BATTAGLIA: L’ASTA DEI TITOLI SOVRANI
di Leon Zingales* e Carmen Vitanza**
L’attuale apparente stabilizzazione dei mercati finanziari è la classica quiete prima della tempesta. E’ già in corso la battaglia finale, quella più cruenta: la guerra dei titoli sovrani. Tutte le armi a disposizione verranno utilizzate.


Leon Zingales* e Carmen Vitanza**, collaboratori di Wall Street Italia, sono PhD in Fisica, Dipartimento di Matematica, Università di Messina e Professore Ordinario di Analisi Matematica, Dipartimento di Matematica, Università di Messina. Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero degli autori e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – La fase di apparente normalizzazione dei mercati finanziari è semplicemente l’occhio del ciclone; una nuova crisi nel giro di non molto tempo ci avvolgerà con conseguenze economiche e geopolitiche imprevedibili: la crisi dei debiti sovrani.

E’ partita una guerra all’accaparramento dell’ultimo risparmio e gli stati stanno utilizzando tutte le armi a disposizioni, convenzionali e non, per procurarsi l’ossigeno necessario per continuare a respirare.

Il salvataggio del sistema finanziario boccheggiante ha necessitato di uno sforzo immane: la nave dei debiti sovrani è stata colmata all’inverosimile, ben oltre la capacità della stiva, ed è in procinto di essere inghiottita dal mare in tempesta. E’ una lotta all’ultimo sangue: come prigionieri in un relitto i singoli contendenti si stanno contendendo il poco cibo e la poca acqua a disposizione in una guerra che non ammette prigionieri. Chi vi scrive ha più volte espresso le proprie critiche su come è stato concepita la moneta unica attaccandone la rigidità dogmatica e la mortale staticità. Ma il repentino precipitarsi della crisi del sistema Euro deve essere vista come conseguenza di questa battaglia finale per la sopravvivenza.

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Il Debito sovrano USA raggiunge i 12700 Miliardi di Dollari (quasi il 90% del PIL) ed, aggiungendo i debiti delle agenzie nazionalizzate (Fannie Mae e Freddie Mac) si perviene a 18800 Miliardi (il 130% del PIL). Nel contempo le entrate fiscali crollano e 48 dei 50 degli stati USA sono in deficit (la California ha un budget gap del 56%, l’Arizona del 51% e l’Illinois del 41%); il sistema USA divora il proprio futuro in maniera sempre più vorace: un report della Pension Modernization Task Force, commentando il buco pensionistico dell’Illinois di 90 Miliardi di Dollari, ha evidenziato come il sistema pensionistico sia ormai usato come carta di credito per mantenere i servizi essenziali in uno stato in cui si spendono 3$ per ogni 2$ effettivamente incassati.

Il mercato immobiliare continua ad essere in profonda sofferenza (considerando anche che le banche USA hanno messo in vendita solo il 30% delle case pignorate onde evitare di segnare subito le perdite nei rispettivi bilanci) e la nuova ondata di svalutazioni ARMS è in prossimo arrivo. Con questi fondamentali si comprende come l’affidabilità finanziaria degli USA sia sempre più minata e, pur di assicurarsi l’ossigeno (gli USA hanno tra l’altro il respiro corto perché la duration media del proprio debito è 4.5 anni, due anni in meno della media europea) fornito dalla vendita dei TBills, qualsiasi arma diviene lecita.

L’enfasi delle strutturali debolezze del Sistema Euro è attualmente lo strumento più utile per consentire un rafforzamento del Dollaro. Convincere dell’ineluttabilità del fallimento della moneta unica (tra l’altro non mentendo del tutto) è l’unico modo per continuare ad essere attrattivi nei confronti dei risparmi stranieri.

Ma, malgrado tutto, l’ultima asta settennale da 32 Miliardi di Dollari dei titoli USA ha evidenziato tempo nuvoloso e nel contempo il titolo decennale ha raggiunto il massimo rendimento dall’Ottobre 2008 (epoca preistorica nell’attuale evoluzione della crisi sistemica), ossia il 3.89%. Aspettiamoci dunque ulteriori scombussolamenti e tremende sollecitazioni al rigido sistema Euro: gli USA non possono permettersi di perdere la guerra dei titoli sovrani.
ancora il mitico zingales
non era ancora pasqua, era il 1 aprile
 

solointraday

Forumer storico
beh basta così
ma tutto questo mi è servito per ribadire a me stesso che le previsioni su quello che farà l'indice domani o che numero sarà il close dell'indice fra una settimana è una previsione borsologica che se indovinata sarà solo per coincidenza. devo invece cercare di capire cosa c'è dietro i movimenti, dietro le notizie che ci propinano media e politici. sono loro la nostra controparte, non faranno mai i nostri interessi perchè ci devono vendere prodotti. una volta che mi sarò fatta una mia opinione basata sui ragionamenti che certo non potranno essere universali ma frutto delle mie conoscenze ed esperienze, a quel punto impostare operazioni sul mercato, non dimenticando il quadro generale ed utilizzando gli strumenti a mia disposizione per accodarmi allo squalo in attesa delle sue briciole. eh si, l'analisi tecnica ciclica sono solo uno strumento per cercare di interpretare quello che ha appena fatto il mercato, non ci consentono di prevedere quello che farà domani l'indice o tra una settimana o sei mesi. possiamo però pensare, è nel nostro diritto e dovere, che se una azienda sta chiedendo soldi vuol dire che non sta messa bene, poi li utilizzerà al meglio e farà utili, ma prima di utilizzarli per aumentare la produttività utili non ne darà di certo: se aveva plusvalenze se le teneva e non li chiedeva in banca o al mercato. come una qualsiasi famiglia: se io ho 100.000 di liquidità e devo comprare una casa che ne costa 50.000 posso chiedere un mutuo in banca per lasciarmi più liquidità disponibile per le emergenze, ma di certo non mi faccio strozzare se la banca mi dovesse chiedere un tasso troppo alto. ecco perchè riflettevo sulla fiat che emette obbligazioni al 7,5% e stacca un dividendo inferiore al 2%. la fiat è poi un esempio, di emissioni di bond in questo ultimo anno ce ne sono state a vagonate. ma il pil sempre quello è rimasto. e la grecia? ma se non hanno i soldi per andare avanti ora ed onorare i debiti, visto che comunque non è uno stato con insediamenti produttivi o substrato agricolo avanzato, dico se già prima non ce la facevano a pagare il necessario, come si può pensare che possano poi onorare debiti al 5% o più? nessuna famiglia diventa più ricca solo coi tagli alle spese se non aumenta anche le entrate. e li che facciamo, andiamo in 500 milioni di europei in grecia per turismo per far aumentare il loro pil? o magari ci andiamo gratis per farci restituire i soldi prestati. che bisognerà vedere poi come cavolo faremo noi a prestargli 14 miliardi in 3 anni visto che non li abbiamo per noi stessi. sarà la solita scena dove ci facciamo belli della nostra generosità sperando nello stesso tempo che falliscano al più presto possibile così non glieli diamo i soldi ai poveri greci, prima vittima designata di un europa arraffazzonata e di un euro messo su per coprire le debolezze di alcuni e le smania da protagonismo di altri, più forti si, ma che per cercare di affrancarsi e competere con gli americani ne diventano vittime e cercano pure di fare poi la voce grossa. mala tempora currunt
 

neborkia

sono una pippa
Vorrei fare i complimenti a tutti, e' da un po' che seguo questo thread ed e' veramente uno spettacolo leggere la vostra operativita'!

Avrei un paio di domande veramente da niubbo ma la loro risposta potrebbe aiutarmi a rendere il tutto piu' leggibile.
Spesso leggo di:

USD Index
SnP Cash

Ma non riesco a ritrovarli su ProRealTime, come posso fare a rintracciarli? snpcash e' diverso da snp500 vero? C'e' qualche sito/piattaforma che mi consentirebbe di seguirli?

Grazie!
 

solointraday

Forumer storico
GRECIA: GRAN BRETAGNA RIFIUTA FIRMA A FONDO EUROPEO

(AGI) - Bruxelles, 9 mag. - La Gran Bretagma rifiuta di sottoscrivere il fondo europeo da 60 miliardi di dollari a sostegno dalla valuta unica, lo si apprende da fonti diplomatiche. "Non parteciperemo al fondo di salvataggio europeo", ha spiegato un diplomatico britannico a patto di restare anonimo. .
 

solointraday

Forumer storico
IL CAPO DELLO STATO: «SI REALIZZINO POLITICHE PER FARE FRONTE A SPECULAZIONE FINANZIARIA»
Misure salva-Stati, Londra si sfila
«Non sottoscriveremo il fondo di sostegno». Cominciata la riunione della Commissione Ue, poi tocca all'Ecofin



Da sinistra a destra il presidente stabile dell'Ue Van Rompuy e il presidente della Commissione Ue Barroso (Ansa)MILANO - L'Europa gioca le sue carte per tentare di mettere in sicurezza la moneta unica e gli Stati che potrebbero essere oggetto di attacchi da parte della speculazione finanziaria. La Gran Bretagma però (che non appartiene all'area euro) rifiuta di sottoscrivere il fondo europeo da 60-70 miliardi di euro a sostegno dalla valuta unica, lo si apprende da fonti diplomatiche. «Non parteciperemo al fondo di salvataggio europeo», ha spiegato un diplomatico britannico a patto di restare anonimo. La posizione della Gran Bretagna - che, come detto, non fa parte della zona dell'euro - anche se confermata non dovrebbe ostacolare il meccanismo di prestiti garantiti. Per la decisione non è richiesta infatti l'unanimità, ma solo la maggioranza qualificata. A quanto si è appreso, al vertice dell'Eurogruppo di venerdì scorso, il presidente francese Nicolas Sarkozy ed altri leader hanno sottolineato la necessità di andare avanti comunque, anche senza avere il sì di tutti e 27 gli Stati membri.
DOPPIO VERTICE- La mossa di Londra arriva nel corso del primo dei due vertici previsto per oggi (uno della Commissione europea, uno dell'Ecofin) per varare le misure in grado di mettere in sicurezza l'euro e gli Stati dell'Eurozona che sono sottoposti all'attacco della speculazione finanziaria. La proposta sarà discussa a in una riunione straordinaria della Commissione Ue già cominciata e poi sarà presentata alle 15 ai ministri delle finanze della Ue, ai quali spetta la parola conclusiva. «Prima si riunirà tutto il collegio, poi il commissario Olli Rehn (responsabile degli affari monetari ed economici) si recherà direttamente al Consiglio per illustrare la proposta ai ministri«, riferisce il portavoce Amadeu Altafaj. «Il lavoro di preparazione è andato avanti per tutta la notte e prosegue anche ora: sarà ultimato nella riunione del collegio. È una situazione eccezionale, perchè i leader hanno deciso un'accelerazione di tempi per il meccanismo».

LE PRIME INDISCREZIONI - Cominciano intanto a trapelare le prime indiscrezioni sui provvedimenti che saranno sul tavolo dell'Ecofin. Innanzitutto si pensa di realizzare un fondo cosiddetto salva-Stati, per evitare altri rischi di default dopo quello della Grecia, che dovrebbe funzionare come «un piccolo Fmi in versione europea o una piccola banca». Il meccanismo - che dovrebbe essere in grado di movimentare tra i 60 e i 70 miliardi di euro - dovrebbe prevedere, così come avviene per i prestiti a favore delle bilance dei pagamenti dei paesi che non fanno parte dell'euro, la raccolta di fondi sui mercati da parte della Commissione Ue a sostegno degli Stati in difficoltà. L'emissione di titoli sul mercato sarebbe garantita dagli Stati membri in modo «esplicito». Il sostegno della Banca centrale europea sarebbe «implicito». L'Istituto di Francoforte, con decisione autonoma, sarebbe pronto ad agire acquistando titoli pubblici degli Stati con problemi di finanziamento sul mercato.

NAPOLITANO - Sulla questione della crisi greca e delle sue conseguenze era intervenuto in precedenza anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Le «difficoltà di oggi e la grave crisi finanziaria e economica, che in queste settimane colpisce duramente l'amico popolo greco, l'incertezza del lavoro e la disoccupazione di lunga durata, la complessità del fenomeno dei flussi migratori, la condizione di rischio delle risorse naturali e energetiche, i sempre più incontrollabili cambiamenti climatici, impongono scelte decisive per il nostro futuro che nessun Paese europeo può illudersi di compiere da solo». Lo afferma in un messaggio diffuso in occasione del 9 maggio, Festa dell'Europa, il presidente della Repubblica. «L’Europa non può esitare: siamo chiamati a promuovere un nuovo e più giusto modello di sviluppo. Una forte volontà politica comune deve emergere - dice Napolitano -. Grande responsabilità spetta ai leader di oggi, affinché si realizzino rapidamente politiche efficaci per fare fronte in primo luogo a una speculazione finanziaria senza regole e slegata dalla realtà. Deve concretizzarsi finalmente l’indispensabile governo dell’economia a livello europeo, che dia ulteriore forza e autorevolezza alla moneta unica e rilanci lo sviluppo, l’occupazione e la qualità del lavoro, contando su un rafforzamento del patto di stabilità e crescita, su più effettive procedure di coordinamento e di sorveglianza delle politiche di bilancio e su migliori meccanismi di valutazione finanziaria».

BERLUSCONI - Intanto il premier Silvio Berlusconi ha proseguito anche oggi i colloqui con i leader europei, in vista delle riunioni sulle misure in difesa dell'euro. In particolare, fa sapere Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha parlato con Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ed è rimasto in continuo collegamento con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in partenza per l'Ecofin a Bruxelles. Silvio Berlusconi rimarrà in contatto per tutta la giornata con gli altri leader europei.

Redazione online
09 maggio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

solointraday

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Crisi: Consob, riunione domenicale
Per fare il punto in vista della riapertura dei mercati
postato 23 min fa da ANSA

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(ANSA) - ROMA, 9 MAG - Riunione domenicale straordinaria per i commissari della Consob, con un occhio alla riapertura dei mercati finanziari di domani.Il presidente Cardia ha riferito sul confronto avviato con le altre authority per uno stretto coordinamento contro gli abusi di mercato. E' stato fatto anche il punto sulle iniziative che la Consob ha gia' adottato nei confronti di una ventina di operatori, particolarmente attivi nelle vendite sui titoli bancari e sui futures collegati alla Borsa di Milano.
 

solointraday

Forumer storico
TREMONTI SI PREPARA A UN GOVERNO QUASI-TECNICO PER IL DOPO-BERLUSCONI
di Alessandro De Angelis
Il ministro dell'Economia e' il cavallo preferito dai "poteri forti" per una transizione a maggioranza Pdl-Lega. Tra crisi economica, debito e corruzioni (stile Scajola/Bertolaso) Silvio potrebbe non reggere più. Ma prima di mollare...


Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Le parole chiave per fotografare la grande paura sono: "transizione" e "governo tecnico". Silvio Berlusconi, chiuso nella war room di palazzo Chigi coi fedelissimi, ha messo in fila gli elementi di questi giorni. Spiega chi ha parlato con lui: "Non siamo di fronte a una nuova tangentopoli di toghe rosse con una regia politica. Siamo passati dall'attacco a Berlusconi all'accerchiamento, attraverso l'azione giudiziaria su chi lavora con lui ispirata da alcune lobby. La manovra è il logoramento di questo governo per sostituirlo con un esecutivo di transizione".

I segnali arrivati al premier in questi giorni sono chiari. Su tutti: nessuno vuole le elezioni anticipate. Il Pd, pure la sua ala legata all'Anm, ha scelto toni morbidi (non ha neanche firmato la mozione di fiducia su Scajola) e Di Pietro non ha riempito piazze. Forse perchè il sistema Anemone-Balducci attraversa pure l'era dipietrista ai lavori pubblici. E sulla "trasversalità" della cricca il premier ha chiesto informazioni. E non è un caso che negli ultimi giorni circolano veleni a palazzo Chigi: "I legami di Bertolaso con Rutelli sono quantomeno sospetti. C'è un timing perfetto tra nascita dell'Api e Protezione civile Spa. Col senno di oggi quell'operazione è sospetta. Risulta che in quel periodo le frequentazioni tra i due erano intense come ai tempi del Giubileo".

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Sospetti. Dietrologie, forse. L'indicatore vero della "manovra" è l'aggressività del Corriere sugli scandali di questi mesi. Tanto che il premier, quando ha letto gli ultimi editoriali di Pigi Battista, ha chiamato il costruttore Ligresti, che siede nel salotto buono del Patto Rcs: "Che succede? Dammi qualche informazione su quello che sta succedendo".

Un ministro azzurro che ha partecipato alla war room spiega le conclusioni: "Il punto centrale non è Fini, la cui linea è stata battezzata dal Corriere come "fallo di frustrazione". Lui scuote l'albero ma saranno altri se continua così a raccogliere i frutti". Il grande tessitore degli altri, quei mondi cioè che ruotano attorno al Corriere e al Sole, è Giulio Tremonti, garante per molti di una transizione post-berlusconiana a perimetro invariato, a maggioranza Pdl-Lega, qualora il governo tra crisi economica e scandali non dovesse reggere più.

E' per sventare questa ipotesi che il Cavaliere è al lavoro. Perché oramai lo scioglimento anticipato è difficile. C'è la crisi. E c'è Napolitano con cui Tremonti ha parlato della necessità di una stabilità di governo una decina di giorni fa. Per questo il premier ha deciso che terrà l'interim di Scajola fino a quando non finirà la "retata" di ministri. Poi il passaggio a Romani, un fedelissimo. Anche se ieri durante il consiglio dei ministri il premier è sbottato: "Se non la finiamo con questo balletto di poltrone metto un tecnico".

Ma qualche settimana serve. Anche se dopo un briefing familiare - nel senso di Mediaset - Berlusconi ha deciso che l'interim non può essere lungo. Causa, il solito conflitto di interessi: quel dicastero infatti dovrà fare una gara per aggiudicare le frequenze digitali. E diventerebbe complicato per il premier gestirla da proprietario di Mediaset e ministro.

Ma la testa del Cavaliere è tutta sulla retata. Poiché questa volta dietro le procure ci sono gli interessi che puntano a quello scenario di transizione anticipato dal Riformista già da mesi. A palazzo Chigi si sono fatte più insistenti le voci di imminenti visite della polizia giudiziaria al ministero di Matteoli. Il timore riguarda i ritardi della costruzione del ponte sullo Stretto. Sono state disboscati i punti dove saranno piantati pilastri, per il resto è tutto fermo. E visto che il cantiere non è partito "qualcuno potrebbe cogliere l'occasione per rivedere i prezzi". Tra un'ipotetica insoddisfazione di Impregilo e la scure giudiziaria ce ne passa.

Ma nella war room del Cavaliere sono convinti che qualcosa (nel senso di guai) accadrà. E non solo perché il ponte sullo Stretto fa parte di quel piano per il Sud - già pronto nel cassetto che fu (un caso?) di Scajola - non troppo gradito al partito del nord. Ma soprattutto perché un colpo alle grandi opere intaccherebbe e non poco l'immagine del berlusconismo "del fare".

Già, la retata. Il premier su ogni dossier applica la domanda: a chi giova? Su Fastweb, ad esempio: come mai - si sono chiesti nel war room - Scaglia è in carcere da settanta giorni e la Telecom non viene toccata? Come mai, se la loro cartiera è molto più grossa? E perché si è andati vicini al commissariamento di Fastweb?

Grandi opere, telefonia, pure l'eolico è diventato un terreno minato: "Se pensano - ha affermato categorico il premier - che io ceda su questa cosa si sbagliano. C'ho messo la faccia con gli elettori per bloccare l'eolico in Sardegna e non torno indietro". Anche se qualcosa non quadra: come mai Verdini dava indicazioni su una questione su cui il Cavaliere aveva già deciso e su cui è al lavoro una task force per la Sardegna a palazzo Chigi? Chissà.

Tempo dunque. Il premier si è convinto che dopo questo sisma giudiziario i cosiddetti poteri forti puntano a un governo tecnico. Il premier ha sottolineato che Scajola è caduto su uno scandalo che risale al 2004, quando era un ministro assai poco influente visto che si occupava di "attuazione del programma". Ma da ministro influente in questa legislatura ha fatto innervosire poteri che contano. Come l'Eni di Scaroni sulla delicata partita del nucleare visto che il titolare dello Sviluppo economico ha virato rispetto al piano originario che metteva attorno a un tavolo tutti i player energetici secondo un meccanismo "distributivo ed ecumenico".

Non solo. Dopo che Eni - che collabora con Gazprom per la realizzazione dell'oleodotto Southstream - ha ottenuto da Putin l'accordo sullo smaltimento delle scorie nucleari si è verificato uno squilibrio penalizzante per il cane a sei zampe. Ovvero anche per quel "cotè americano - dicono a palazzo Chigi - che ha seguito con sospetto tutta l'operazione". A completare la moltiplicazione degli scontenti, la gestione del caso Fiat: è stato un errore dire a Marchionne "prima risolvi Termini Imprese e poi parliamo di incentivi". Ora che Marchionne ha presentatato un piano industriale e il titolo è salito la Fiat ha presentato il conto.

E l'ha presentato con Montezemolo fuori, pronto per l'impegno politico. In molti nella cerchia ristretta hanno consigliato al premier di "non lasciare libero Luca" e di "coinvolgerlo subito, considerato che la sinistra, viste le sue condizioni, farebbe carte false pur di appoggiare un leader presentabile". Ma il Cavaliere è stato netto: "Il tormentone dura da anni, non ho alcuna intenzione di aumentare i galli nel pollaio".

Così come il Cavaliere ha scelto una linea dura con Fini: "Voi - ha detto ai suoi - dovete pensare a essere presenti in Parlamento, non possiamo andare sotto in continuazione. A quello ci penso io". E' convinto che Fini sulle procure continuerà a fare il guastatore. E suona come un fosco presentimento la frase che il presidente della Camera disse a Matteoli, diventata un tormentone a palazzo Chigi: "La pagherai e molto più cara di quello che immagini". A che si riferiva? Un eventuale "doppio effetto giudiziario" su Matteoli e La Russa "sposterebbe una ventina di deputati da dove grandina a dove c'è l'ombrello", per dirla coi fedelissimi. Per inciso: quando scade il legittimo impedimento pure il premier è a rischio pioggia.

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