SoloUnBacioPerFavore

pizzini13.jpg
 
12 maggio 2012 Al via Coppa America a Venezia

coppaaamericavenezia2012.jpg


VENEZIA - La grande Coppa 'in persona' sul palco allestito in piazza Campanella, all'interno dell'Arsenale. Sullo sfondo, i catamarani brandeggianti nella darsena grande, in attesa di trasferirsi sul campo di regata per le regate. La splendida giornata di sole che ha richiamato fin dalle prime ore della mattinata folle di appassionati nel quartier generale della Coppa America a Venezia. Sono partite davvero con il piede giusto, con una toccante cerimonia di inaugurazione, le World Series della Coppa America di vela. Dalle 14 il via alle gare nel campo di regata nel mare antistante il Lido, con la prima giornata dell"Arzanàs Trophy City of Venicé.

"Assisteremo alla competizione più estrema mai vista in Coppa America o in altre competizioni" ha promesso l'Ad delle World Series, l'australiano Iain Murray, prima della sfilata delle barche della giuria alle spalle del palco. "Perché - ha detto il 'padrone di casa' il contrammiraglio Maurizio Ertreo, comandante dell'Istituto studi marittimi militari dell'Arsenale - fare qui la Coppa America? Perché questo è l'unico posto, non fisicamente, ma storicamente, in cui Venezia poteva ospitare una manifestazione di questo tipo". Ertreo ha quindi voluto ricordare i due marò detenuti in India: "Leoni ancora chiusi in gabbia". "L'attesa di questo evento - ha detto l'assessore allo Sport della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon - è stata piena di emozione, fremito e speranza, perché Venezia, a venti anni dal Moro, torna oggi ad assumere un ruolo da protagonista sugli scenari internazionali". "La capitale del Veneto - ha sottolineato Daniele Stival, assessore regionale all'Identità veneta e alla protezione civile - merita questa soddisfazione, che porterà benefici alle realtà e all'offerta turistica non solo di Venezia, ma dell'intera Regione". "Spero che il segnale che parte dal luogo in cui si è sviluppata la forza economica di Venezia - ha detto da parte sua il sindaco, Giorgio Orsoni - sia quel messaggio di speranza e fiducia, quello scatto d'orgoglio che serve a tutto il Paese per tornare ad essere quello che è stato".
 
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus,
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum,
Dein, cum milia multa fecerimus,

conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.

Trad.

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo,
e i rimproveri dei vecchi severi
non stimiamoli tutti neanche un soldo.
Il sole può tramontare e ritornare:
quando cade per sempre la breve luce della vita noi,
dobbiamo dormire una sola interminabile notte.
Dammi mille baci, poi altri cento,
poi altri mille, poi per la seconda volta cento,
poi altri mille ancora, poi cento.
Dopo, quando ne avremo dato migliaia,
confonderemo il conto, per non sapere,
o perché nessun maligno possa invidiarci,
sapendo che esiste un dono così grande di baci.
 
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=47p7Gt5IHc8]Hide/Seek: Portraits of Djuna Barnes and Janet Flanner - YouTube[/ame]
 
Cosa può esserci di peggio? (Love Actually)

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=xBjbijuZyxg&feature=related]Cosa può esserci di peggio? (Love Actually) - YouTube[/ame]
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto