ariete22
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 18 apr - Ieri Merrill Lynch, oggi Citigroup. Le nuove maxisvalutazioni riportate da alcuni dei principali colossi finanziari americani (9 miliardi per la prima, 12 per la seconda) non hanno sortito l'effetto sui mercati che ci si sarebbe potuti attendere. In parte questo e' perche' alcune voci di bilancio sono andate molto meglio delle attese come i ricavi di Citigroup che pur calando del 48% si sono assestati a 13,22 miliardi di dollari, ben oltre le attese di Wall Street. Dall'altro lato, la speranza degli investitori e' forse quella che le banche abbiano compiuto importanti passi in avanti sulla strada del risanamento di bilancio. E in definitiva molti temevano che i conti potessero essere ancora peggiori in considerazione del fatto che la crisi del credito sembra essersi comunicata a tutti i principali settori di attivita', dai commercial paper alle aste di auction rate securities (ars), fino a poco tempo fa considerati tanto sicuri quanto il denaro contante. Non tutti sono tuttavia convinti che l'aver evitato un risultato ancora peggiore sia sufficiente motivo di soddisfazione. Dopo la pubblicazione dei risultati di Citigroup di oggi, Moody's ha ridotto a negativo l'outlook del colosso newyorkese, mentre Fitch ha abbassato di un gradino il giudizio sul debito a lungo. Sul fronte macroeconomico, il quadro appare ormai ben delineato: i mercati hanno accettato il teorema recessione confermato la scorsa settimana dalle statistiche del Fondo che vede una modesta crescita dello 0,5% nel 2008 e dello 0,6% nel 2009. Ma proprio per questa ragione, e in presenza di una Fed che ha dato ampie dimostrazioni di voler giocare ogni cartuccia a sua disposizione per stimolare l'economia, i mercati guardano con interesse a ogni dato macroeconomico che sfidi la teoria ormai generalmente accettata della crescita negativa. Nel corso degli ultimi giorni, gli investitori hanno del resto ricevuto numerose indicazioni confortanti. Ha particolarmente sorpreso il maxibalzo dell'indice Empire di New York, passato -22,23 a +0,63 punti, ben oltre le attese per un miglioramento a -17,5. Bene anche la produzione industriale di marzo (+0,3% contro attese per -0,1%) e il superindice, salito in marzo dello 0,1% contro attese per un ribasso della stessa misura. La speranza dunque e' che la flessione possa essere piu' tenua e di durata minore rispetto alla previsioni pessimistiche di gran parte degli operatori. Ma una ripresa vera e propria per il momento rimane nelle carte solo per la seconda meta' dell'anno. Dopo una settimana di importanti dati macro, Wall Street e' attesa da un calendario di dati di secondo piano eccezion fatta per i due indicatori sullo stato del mercato immobiliare. Il primo appuntamento e' per mercoledi' con il dato sulle vendite di case esistenti in marzo mentre giovedi' sara' il turno delle vendite di case nuove. [email protected]
(RADIOCOR) 18-04-08 17:04:11 (0301) 5 NNNN
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 18 apr - Ieri Merrill Lynch, oggi Citigroup. Le nuove maxisvalutazioni riportate da alcuni dei principali colossi finanziari americani (9 miliardi per la prima, 12 per la seconda) non hanno sortito l'effetto sui mercati che ci si sarebbe potuti attendere. In parte questo e' perche' alcune voci di bilancio sono andate molto meglio delle attese come i ricavi di Citigroup che pur calando del 48% si sono assestati a 13,22 miliardi di dollari, ben oltre le attese di Wall Street. Dall'altro lato, la speranza degli investitori e' forse quella che le banche abbiano compiuto importanti passi in avanti sulla strada del risanamento di bilancio. E in definitiva molti temevano che i conti potessero essere ancora peggiori in considerazione del fatto che la crisi del credito sembra essersi comunicata a tutti i principali settori di attivita', dai commercial paper alle aste di auction rate securities (ars), fino a poco tempo fa considerati tanto sicuri quanto il denaro contante. Non tutti sono tuttavia convinti che l'aver evitato un risultato ancora peggiore sia sufficiente motivo di soddisfazione. Dopo la pubblicazione dei risultati di Citigroup di oggi, Moody's ha ridotto a negativo l'outlook del colosso newyorkese, mentre Fitch ha abbassato di un gradino il giudizio sul debito a lungo. Sul fronte macroeconomico, il quadro appare ormai ben delineato: i mercati hanno accettato il teorema recessione confermato la scorsa settimana dalle statistiche del Fondo che vede una modesta crescita dello 0,5% nel 2008 e dello 0,6% nel 2009. Ma proprio per questa ragione, e in presenza di una Fed che ha dato ampie dimostrazioni di voler giocare ogni cartuccia a sua disposizione per stimolare l'economia, i mercati guardano con interesse a ogni dato macroeconomico che sfidi la teoria ormai generalmente accettata della crescita negativa. Nel corso degli ultimi giorni, gli investitori hanno del resto ricevuto numerose indicazioni confortanti. Ha particolarmente sorpreso il maxibalzo dell'indice Empire di New York, passato -22,23 a +0,63 punti, ben oltre le attese per un miglioramento a -17,5. Bene anche la produzione industriale di marzo (+0,3% contro attese per -0,1%) e il superindice, salito in marzo dello 0,1% contro attese per un ribasso della stessa misura. La speranza dunque e' che la flessione possa essere piu' tenua e di durata minore rispetto alla previsioni pessimistiche di gran parte degli operatori. Ma una ripresa vera e propria per il momento rimane nelle carte solo per la seconda meta' dell'anno. Dopo una settimana di importanti dati macro, Wall Street e' attesa da un calendario di dati di secondo piano eccezion fatta per i due indicatori sullo stato del mercato immobiliare. Il primo appuntamento e' per mercoledi' con il dato sulle vendite di case esistenti in marzo mentre giovedi' sara' il turno delle vendite di case nuove. [email protected]
(RADIOCOR) 18-04-08 17:04:11 (0301) 5 NNNN