Spread trading su indici e titoli azionari con certificati a leva

Per ciascuno strumento esistono sia le azioni (es. long Generali short Mediobanca), che però o non sono shortabili da tutte le SIM oppure non c'è sufficiente copertura long per cui può essere richiesto di chiudere la posizione. Certificati a leva fissa hanno il problema del decay da compounding effect. Meglio i certificati a leva variabile, in cui non c'è decay ma esiste un knock out level, vale a dire lo strumento si azzera al raggiungimento di tale livello, ma non sempre è un evento negativo, in quanto bilanciato dall'apprezzamento della controparte se la strategia evolve nella direzione giusta. Le varie SIM offrono un elenco di certificati a leva variabile (es. i turbo) da loro listati ed utilizzabili. L'investitore potrà sceglierli in funzione delle proprie preferenze ed aspettative. A parità di capitale controllato, maggiore è la leva minore sarà l'esposizione (ma maggiore il rischio di azzeramento dello strumento). Esistono strumenti a scadenza oppure "open end".
Io prediligo, ma è una mia scelta, open end e leva iniziale intorno al 5. Per un investimento di 1000 € controllo un capitale di 5000 €. Se la strategia evolve negativamente, entro con un'ulteriore leg, talvolta crescente. L'obiettivo è sfruttare il principio statistico per cui una popolazione di valori, in questo caso il nostro spread, prima o poi converge verso la propria media osservata in un adeguato orizzonte temporale (io uso l'anno mobile, vale a dire la rilevazione odierna rimpiazza quella di esattamente un anno fa).

Ottimo approccio quello statistico; consideri (ed eventualmente in quale modo) eventi "particolari" (vedi Covid, per esempio :-D) che possono inficiare il periodo osservato rispetto ad un andamento più regolare (magari osservato in un periodo precedente)?
 
Ottimo approccio quello statistico; consideri (ed eventualmente in quale modo) eventi "particolari" (vedi Covid, per esempio :-D) che possono inficiare il periodo osservato rispetto ad un andamento più regolare (magari osservato in un periodo precedente)?
La media mobile a un anno prende dentro ante Covid, durante Covid e post Covid. In teoria sarebbe ideale un cross in cui lo spread ha avuto oscillazioni multiple attorno allo zero, non ad esempio positivo ante covid e negativo post....
 
La media mobile a un anno prende dentro ante Covid, durante Covid e post Covid. In teoria sarebbe ideale un cross in cui lo spread ha avuto oscillazioni multiple attorno allo zero, non ad esempio positivo ante covid e negativo post....

Sono d'accordo, quindi l'ideale sarebbe osservare un fenomeno a bassa deviazione standard. Corretto?
 
La media mobile a un anno prende dentro ante Covid, durante Covid e post Covid. In teoria sarebbe ideale un cross in cui lo spread ha avuto oscillazioni multiple attorno allo zero, non ad esempio positivo ante covid e negativo post....
ENI- TEnaris è un cross "accademico", già consigliato e dal quale sono uscito un paio di giorni fa...Altissima correlazione sia statistica che settoriale, media a un anno neutra, oscillazioni di anche il 10% a nord e a sud...resterebbero 3 punti di "carne"...

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Sono d'accordo, quindi l'ideale sarebbe osservare un fenomeno a bassa deviazione standard. Corretto?
Bassa deviazione standard vuol dire minori movimenti attesi (campana gaussiana più stretta) e quindi minori profitti....poi l'inopinabile è sempre in agguato (aumento di capitale diluitivo, scandalo con dimissioni del CEO ecc.)
 
Come calcoli lo spread tra due titoli? E da quando fai decorrere i calcoli?
Prendi due titoli o indici e fissa la quotazione al 6 ottobre 2019. Da allora, rapporta tutte le quotazioni a quel riferimento e moltiplica per cento. Avrai una serie di valori che è maggiore o minore di cento. Lo spread è la differenza tra i due rapporti, giorno per giorno. La media dello spread è la media delle osservazioni nell'anno.
 
Per ciascuno strumento esistono sia le azioni (es. long Generali short Mediobanca), che però o non sono shortabili da tutte le SIM oppure non c'è sufficiente copertura long per cui può essere richiesto di chiudere la posizione. Certificati a leva fissa hanno il problema del decay da compounding effect. Meglio i certificati a leva variabile, in cui non c'è decay ma esiste un knock out level, vale a dire lo strumento si azzera al raggiungimento di tale livello, ma non sempre è un evento negativo, in quanto bilanciato dall'apprezzamento della controparte se la strategia evolve nella direzione giusta. Le varie SIM offrono un elenco di certificati a leva variabile (es. i turbo) da loro listati ed utilizzabili. L'investitore potrà sceglierli in funzione delle proprie preferenze ed aspettative. A parità di capitale controllato, maggiore è la leva minore sarà l'esposizione (ma maggiore il rischio di azzeramento dello strumento). Esistono strumenti a scadenza oppure "open end".
Io prediligo, ma è una mia scelta, open end e leva iniziale intorno al 5. Per un investimento di 1000 € controllo un capitale di 5000 €. Se la strategia evolve negativamente, entro con un'ulteriore leg, talvolta crescente. L'obiettivo è sfruttare il principio statistico per cui una popolazione di valori, in questo caso il nostro spread, prima o poi converge verso la propria media osservata in un adeguato orizzonte temporale (io uso l'anno mobile, vale a dire la rilevazione odierna rimpiazza quella di esattamente un anno fa).
Ciao Marquesmax, per ogni operazione aperta è opportuno che comunichi il rapporto applicato in base alla leva utilizzata (se la leva è la medesima sia per il long sia per lo short la quantità acquistata immagino sia la medesima) per il long e per lo short.
 
Ciao Marquesmax, per ogni operazione aperta è opportuno che comunichi il rapporto applicato in base alla leva utilizzata (se la leva è la medesima sia per il long sia per lo short la quantità acquistata immagino sia la medesima) per il long e per lo short.
Il rapporto applicato non è in funzione della leva, ma solo dei prezzi dei sottostanti e del multiplo dei certificati utlizzati, nell'es. eni-tenaris del post 14 è riportato nello schema: 1,54 certificati long su tenaris ogni certificato short su ENI e tale rapporto è quello dei prezzi dell'azione eni/tenaris (alla chiusura di oggi sarebbe 1,49), quindi suppongo che Marquesmax abbia supposto di utilizzare certificati a leva variabile con medesimo multiplo.
Se i sottostanti fossero denominati in valute diverse, bisognerebbe anche uniformarli.
Per lo meno è quello che ho capito fino ad oggi sull'argomento, che è una tipologia di operatività che mi attrae molto. Mi scuso comunque con Marquesmax per l'intromissione, visto che la domanda sarebbe per lui (ma sicuramente sarà più esaustivo di me sull'argomento) .
 
Il rapporto applicato non è in funzione della leva, ma solo dei prezzi dei sottostanti e del multiplo dei certificati utlizzati, nell'es. eni-tenaris del post 14 è riportato nello schema: 1,54 certificati long su tenaris ogni certificato short su ENI e tale rapporto è quello dei prezzi dell'azione eni/tenaris (alla chiusura di oggi sarebbe 1,49), quindi suppongo che Marquesmax abbia supposto di utilizzare certificati a leva variabile con medesimo multiplo.
Se i sottostanti fossero denominati in valute diverse, bisognerebbe anche uniformarli.
Per lo meno è quello che ho capito fino ad oggi sull'argomento, che è una tipologia di operatività che mi attrae molto. Mi scuso comunque con Marquesmax per l'intromissione, visto che la domanda sarebbe per lui (ma sicuramente sarà più esaustivo di me sull'argomento) .
Non ti devi scusare, hai risposto per me in modo ineccepibile...
 

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