Macroeconomia Standard & Poor's e default ITALIA

mi sembra che c'e' un buon venditore di padelle anche in Usa

E solo un pò più "abbronzato"...:lol: :lol:

Ciao Comandante , perfettamente d' accordo anche io in tempi non
sospetti avevo ipotizzato il tutto ma con tempistiche piu' lasche.
Pensavo ad un epilogo di monetizzazione debito sulla falsa riga dei Qe
ma cosi' non sembra essere.
Il problema restacome evidenzia anche il tuo consiglio trovare protezioni
realizzabili non solo ipotetiche.
Non tutti riescono a fare come Gau e l' unica protezione se non cambi residenza mi sembrano i conti esteri che pero' associano rotture di 00
(RW) , costi , e soprattutto non sfuggono a patrimoniali.

Anche perche' tutti sappiamo che prima del default c'e' la madre di tutte le patrimoniali.
Anche se forse e' un po' OT non serve sapere default si o no ma come arginare i danni in caso di default.
Ma soluzioni percorribili , concrete.
Ipotesi ?

Premesso che nemmeno chi sente ora in una botte di ferro perché ha la residenza in paesi esotici o emersi o in via di affermazione per il cambio epocale irreversibile in corso da occidente a oriente , premesso che nemmeno chi ha bond in zar, real, try o quant'altro non potrà affatto smargiassare in allegria la caduta dell'euro , e del dollaro, dell'occidente e dell'intero sistema valutario-monetario attuale (il ritorno al gold standard si imporrà presto o tardi ormai inevitabilmente per me ), ma qualche problemino lo avrà eccome...(accetto scommesse :D), premesso tutto ciò vengo al punto: che si può fare, se non puoi , o non vuoi cambiare residenza ?

1) Conti esteri: non è illegale aprirli e si fa una cosa saggia per conto mio.
Un pò di rotture di OO di costi , RW piuttosto che trovarsi dalla sera alla mattina con i depositi bloccati ci può stare direi...
Se viene fatto, ovviamente...;), alla luce del sole, non si sfuggirà al fisco, agli ev. prelievi forzosi, è vero, ma il conto non ti verrà chiuso quando il tuo stato defaulterà e ti troverai con tutte le carte bloccate, il conto bloccato ecc. ecc..
I titoli (possibilmente esteri...ri-ovviamente) che ev. deterrai inoltre li potrai continuare a detenere e negoziare tranquillamente nelle rispettive valute , senza aspettare chissà quanto che il giudice fallimentare della banca italiana stabilisca cosa è tuo, cosa no ecc. ecc. , in una situazione tra l'altro di più che probabile caos con disordini sociali.

2) Multivaluta: se salta l'euro il dollaro seguirà a catena ecc. ecc.
In ogni caso un pò valute di stati con bilanci solidi e/o floridi (per ora) , e torniamo a real in prima battuta, magari yuan in futuro, o rischiando di più try o addirittura rubli si possono considerare, tenendo presente che nessuno sa bene cosa potrebbe succedere anche a queste in certi scenari.

3) Bond: c'è un mondo di bond nel mondo, in tante valute.
Perché andarsi a cercare rogne sicure con bond italioti , spagnoli, portoghesi, tra un pò francesi in euro e solo in euro...
Personalmente bond brasil su tutti.
Anche se sempre carta anche quella sono...

3) Oro fisico. (O argento)
Checché se ne dica, è caro , è in bolla, quello che volete: a zero non andrà mai in nessun caso.
Bisogna nasconderlo e metterlo in sicurezza bene.
Se torniamo alla lira e avrai un pò d'oro...beh...l'ultima vecchietta di questo mondo ha capito benissimo prima di me :D

Ci sarebbe poi, non la dimentico, anche la terra e i terreni, per chi può, indipendentemente da scenari apocalittici.
Potrebbe anche succedere però, e lo posso dire per esperienza diretta, che possa andare a finire come in Argentina, dove, quando ci andai nel 2004, potevi comprarti con 50.000 euro circa una tenuta di 4 campi da calcio più o meno , con annesso chalet in una zona splendida a un centinaio di km da Buenos Aires...quindi...

good luck :up:
 
qualche cosa mi dice che se nel 1992 non volevano il default dell'Italia perche' c'era il bocconcino delle privatizzazioni, oggi penso che siccome la mangiatoia e' vuota e le vacche sono magre e vecchie e' meglio il default

passatemi la metafora un po cattivina :D
 
Una delle migliori penne di analisi finanziaria.

Da leggere :eek:attentamente, per chi ancora non avesse compreso cosa si sta rischiando, e dove :specchio: :wall:ci ha condotto la classe politica "dominante":

LA REPUBBLICA Ven. 11 Nov. 2011
LO SPETTRO DELLA LIRA
ALESSANDRO PENATI

ILCROLLO deititoli di Stato di mercoledì è il segno evidente che l`Italia è ormai entrata in crisi di liquidità.
Più che il rendimento del decennale oltre il 7% (o lo "spread" oltre i 500 punti),
è stato il crollo dei prezzi dei Bot a 12 mesi a indicare che si è passati a uno stadio molto più grave della crisi.

Mercoledì, a un certo punto :eek::eek::eek:gli intermediari erano disposti a comperare il Bot annuale solo a un rendimento del 10% (8,6% in chiusura).

Qui :eek:la speculazione non c`entra:
non ci sono derivati per vendere Bot allo scoperto.

È la dimostrazione che, se la Bce non interviene, non ci sono compratori per il debito pubblico italiano.

Questa si chiama crisi di liquidità:
lo Stato ha sempre maggiori difficoltà a finanziarsi sul mercato ed è costretto a pagare tassi crescenti, che riducono la sostenibilità del debito, rendendo più probabile una ristrutturazione, e aumentando così il rischio per gli investitori.

L`aumento del rischio :titanic:innalza il margine di garanzia richiesto per finanziare le posizioni in titoli di Stato, rendendo il costo dell`investimento proibitivo.

Un circolo vizioso che in breve tempo porta :ciao:all`espulsione dello Stato dal mercato dei capitali.

A questo punto, anche se il gettito fiscale bastasse a coprire le spese,
la crisi di liquidità diventerebbe :eek:di insolvenza perché bisognerebbe comunque pagare gli interessi sul debito esistente e rinnovare quello in scadenza (quasi 300 miliardi l`anno prossimo).

Tagliata fuori dal mercato, l`Italia sarebbe costretta a ricorrere all`aiuto dell`Europa e degli organismi internazionali, condizionato però a misure di austerità e a un piano di ristrutturazione del debito;
oppure a dichiarare default unilateralmente, e uscire dall`euro.
È il film già visto in Grecia.

Quello che è successo mercoledì indica :nnoo:quanto il mercato ritenga concreto il rischio di una crisi di insolvenza dell`Itali a nei prossimi 12 mesi.

Folle illudersi che la crisi si sia allontanatasolo perchéieri ilTesoro èriuscito acollocareBot annuali al 6,2% e il decennale è ritornato sotto al 7%:
sono tassi comunque :wall:insostenibili, e la discesa dei rendimenti è stata frutto degli interventi dellaBce,
direttamente sul mercato secondario, e indirettamente, finanziando le banche a costi irrisori affinché sottoscrivessero i Bot in asta.

Finché la domanda deve essere drogata dalla Bce perché lo Stato possa finanziarsi, :titanic:la crisi di liquidità permane; e il rischio che si trasformi :titanic:in insolvenza, pure.

Come evitare che l`Italia entri in una crisi di insolvenza?

Primo: capire che si passa dalla crisi di liquidità all`insolvenza :eek:in pochi mesi;
perché l`aiuto della Bce può essere efficace solo se :(è temporaneo.

Secondo:

basta con le favole tranquillizzanti alla Tremonti, :specchio:gli appelli populistici a
"sottoscrivere i Btp per la Patria,"
o le fantasie di una "soluzione finale" per il debito, con impraticabili prestiti forzosi o patrimoniali; ma spiegare con chiarezza che un`economia stagnante e una spesa corrente (al netto degli interessi)
che da :fiu:15 anni cresce più rapidamente del Pil sono incompatibili con la nostra permanenza nell`euro.

Terzo:
prendere i 39 punti della lettera dell`Europa, le tante proposte di riforma già scritte
(nelle Considerazioni Finali della Banca d`Italia, quelle a "costo zero" di Boeri e Gari- baldi, e altre ancora), trascriverle in leggi e decreti così come sono e approvarle.

Quarto:
approvarle subito.

È improbabile che questo governo lo faccia di qui a domenica:

dovrà :up:farlo il prossimo, nelle settimane successive.

L`effetto annuncio di un governo Monti non basterà per uscire dalla crisi:
al massimo ci farà guadagnare un po` di tempo.

Se agli annunci questavolta non seguono rapidamente i fatti, questione di mesi e sarà crisi di insolvenza, chiunque :(sia il primo ministro.

Quinto,
l`adozione delle misure richieste è condizione necessaria per uscire dalla crisi,
ma non sufficiente.

Ci vuole tempo per recuperare la credibilità e far tornare gli investitori internazionali a comperare spontaneamente il nostro debito, invece di quello tedesco
(solo così si riduce lo spread).

Lo dimostra l`Irlanda che ha subito tagliato drasticamente la spesa pubblica corrente, e agito dal lato dell`offerta mantenendo le imposte societari e basse per attirare gli investimenti diretti dall`estero (nel primo semestre, più di Germania e Francia assieme), strumentali a rilanciare le esportazioni, e trainare l`economia.

Così, ha ridotto il rendimento del suo decennale dal picco del 14% all`odierno 8%.

Ma ancora :wall:troppo per essere sostenibile:
il ricorso al mercato dei capitalile è ancora precluso e deve fare affidamento sui fondi ufficiali del piano di salvataggio.

Come pure :titanic:le banche irlandesi, che hanno nella Bce l`unica fonte di finanziamento.

Lo scenario :-R:-xfa paura.

Ma quello che più mi spaventa è :invasion:una classe politica che sembra preoccupata principalmente a come posizionarsi per trarre il massimo vantaggio dalle prossime elezioni, fra qualche mese.

Come se bastassero pochi mesi per uscire dalla crisi di liquidità in cui siamo entrati (senza aver ancora fatto nullaperuscirne).

Non ho ancora :sorpresa:capito se siano dei pericolosi cretini, che non si rendono conto di quanto stia succedendo e pensano veramente che default, ristrutturazione e uscita dall`euro siano solo fantasie
(o propaganda terroristica).

O se siano cinici giocatori d`azzardo, convinti di poter fare melina perché, di fronte al rischio di una nostra svalutazione, che inonderebbe l`Europa del made in Italy, la Germania cessi il bluff e chieda alla Bce di trasformarsi in compratore di ultima istanza del nostro debito, ponendo fine alla crisi finanziaria.

Peccato che la Germania sia convinta che non prenderemo mai misure di austerità e non faremo le riforme, se non con i tassi al 19% che ci metterebbero con le spalle al muro.

Come nel "gioco del pollo": :-xdue auto lanciate una contro l`altra, per vedere chi ha più paura, e sterza per primo.

Spesso finisce con :wall:uno scontro frontale.

Ma qui stanno giocando sulla pelle :down:di tutti gli italiani.
 
Una delle migliori penne di analisi finanziaria.

Da leggere :eek:attentamente, per chi ancora non avesse compreso cosa si sta rischiando, e dove :specchio: :wall:ci ha condotto la classe politica "dominante":

LA REPUBBLICA Ven. 11 Nov. 2011
LO SPETTRO DELLA LIRA
ALESSANDRO PENATI


Mercoledì, a un certo punto :eek::eek::eek:gli intermediari erano disposti a comperare il Bot annuale solo a un rendimento del 10% (8,6% in chiusura).

Qui :eek:la speculazione non c`entra:
non ci sono derivati per vendere Bot allo scoperto.


Per vendere allo scoperto un BOT non c'è un derivato ma basta un prestito, credo che le banche possano senza problemi.

O no?
Lo fanno fare addirittura al retail...
 
Default stato e assegni circolari

Ciao, espongo il mio dubbio da uomo della strada facendo un esempio pratico. Tizio ha investito, ed es., 100.000 € in buoni postali. La situazione dello stato italiano sta precipitando e Tizio per mettersi al riparo da eventuali brutte sorprese (vedi Argentina) decide al momento di ritirare immediatamente tutti i suoi risparmi, così come stanno facendo tanti altri. All'uffico postale gli dicono che i liquidi disponibili sono scarsi e che comuque il max prelievo giornaliero dal libretto postale è di 15.000 € e gli propongono quindi un assegno circolare di 100.000 €. Immagino che tale assegno non sia facilmente convertibile in euro visto che l'ente erogatore (lo stato) e sull'orlo del baratro. Però, vista la lunga scadenza di tale assegno, Tizio pensa di conservare tale assegno e di riscuoterlo dallo stesso ente erogatore (stato-poste) una volta passato l'attuale momento di burrasca. Ha senso un ragionamento del genere? Esiste una strada migliore per tutelarsi?
 
Ultima modifica:
Fallimento prossime aste Italiane = Default?

Secondo voi un fallimento delle aste di 200 Mld di Titoli di stato entro aprile potrebbe provocare un default dell'Italia, data la minaccia politica che incombe sulla stabilità del governo? pensateci bene....e cerchiamo di capirne gli effetti....

:ciao:
 

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