Petrolio: close in forte calo. Le schiarite sul fronte geopolitico esaltano i ribassisti
Di Alberto Susic
Un avvio di settimana decisamente incoraggiante per i prezzi del petrolio che dopo quattro sedute consecutive di rialzi, tornano a cedere terreno, peraltro con decisione, allontanandosi almeno momentaneamente dai recenti record segnati poco al di sotto dei 78 dollari al barile. In seguito all'impennata della scorsa settimana, le quotazioni hanno imboccato sin dalle prime battute la via dei ribassi, complici anche le prese di beneficio, favorite da qualche schiarita sul fronte delle tensioni geopolitiche internazionali. Da una parte
l'Iran avrebbe iniziato a considerare l'ipotesi di un piano di incentivi che consentirebbero di porre fine al braccio di ferro con l'Occidente sulla questione del nucleare. Dall'altra diminuiscono in parte le preoccupazioni per lo scenario in Medio Oriente, dopo che Israele si è detta pronta a stoppare l'offensiva contro i miliziani sciiti di Hezbollah, a patto che vengano rilasciati i due soldati catturati martedì scorso lungo la frontiera con il Libano.
A favorire le vendite ha contribuito anche la nuova previsione fornita dall'Opec in merito alla domande globale di petrolio per il 2007, destinata a salire in maniera più contenuta di quanto pronosticato in un primo momento, in seguito anche ai continui rincari dei prezzi, destinati a frenare la crescita economica mondiale. A pagare maggiormente pegno saranno i Paesi legati all'andamento dell'economia americana, mentre quelli emergenti dovrebbero continuano a conservare un tasso di sviluppo superiore alla media.
Questo mix di fattori ha così contribuito a favorire la chiusura odierna in pesante calo, tanto che il future con scadenza agosto ha concluso le contrattazioni sui minimi, a quota 75,25 dollari, con una flessione del 2,3% rispetto al close di venerdì scorso.
Buon giorno!
Moutain