AH in america in profondo rosso....intel
-13 non è un bel vedere.....
futures che non ricordo di aver visto cosi brutti negl'ultimi anni...mah... domani vedremo che fare...
Intel: utili e fatturato salgono meno del previsto. Ribasso a due cifre in after-hours
Al termine di una giornata vissuta tutta all’insegna delle vendite per i listini americani, e in particolare per il settore high-tech, un’altra grande delusione è arrivata dai numeri rilasciati poco fa da Intel (INTC) che dopo il suono della campanella ha alzato il velo sulla performance realizzata negli ultimi tre mesi. La società californiana ha infatti diffuso i numeri del quarto trimestre dell’esercizio fiscale 2007, non riuscendo a centrare le previsioni della comunità finanziaria né sul fronte degli utili né su quello del fatturato, rilasciando al contempo un outlook altrettanto deludente.
Il più grande produttore al mondo di microchip per personal computer, ha registrato una crescita del 51% per gli utili, saliti a 2,27 miliardi di dollari, rispetto agli 1,5 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato per azione è stato pari a 0,38 dollari, attestandosi al di sotto della scommessa degli analisti che puntavano ad un eps più corposo di 40 cents. La società ha segnalato che la crescita degli utili è stata favorita dall’incremento della domanda di processori per pc.
Cattive notizie anche per il giro di affari, che nel quarto trimestre sale del 10% a 10,7 miliardi di dollari, che si confrontano con i 9,69 miliardi dello stesso periodo del precedente esercizio fiscale. Anche in questo caso però la performance si è rivelata inferiore al consensus che guardava ad una salita a 10,84 miliardi e si è attestata al di sotto delle guidance fornite dal gruppo, che aveva pronosticato una forchetta tra 10,5 e 11,1 miliardi di dollari.
Come se non bastasse, il colosso dei chip ha presentato un outlook piuttosto debole per il trimestre in corso, prevedendo di realizzare un fatturato tra 9,4 e 10 miliardi di dollari. Un’indicazione che ha deluso il mercato, che invece punta ad una crescita di 9,95 miliardi,con un forchetta compresa tra 9,44 e 10,43 miliardi.
Tanto basta per spiegare la gelida accoglienza riservata dagli operatori alla trimestrale di questa sera, che sta mettendo sotto pressione il titolo in after-hours. Intel ha chiuso la sessione regolare con un calo dell’1,69%, a 22,69 dollari, segnando una perdita di circa il 15% dall’inizio del 2008. I ribassisti si stanno però scatenando nel circuito serale, dove le azioni passano di mano a 19,44 dollari, con una brusca flessione del 14,32%.
Wall Street sprofonda con dati macro e timori recessione. Crolla Citigroup al Dow
Seduta decisamente difficile per la piazza azionaria americana che non solo ha annullato il rimbalzo della vigilia, ma si è spinta ben oltre, con una flessione piuttosto accentuata per i listini. La giornata si è aperta subito nel segno delle vendite, sulla scia delle cattive notizie arrivate dal mondo societario, con particolare riferimento alla deludente trimestrale di Citigroup.
Ad appesantire l’andamento odierno degli scambi hanno contribuito anche i diversi dati macro rivelatisi inferiori alle previsioni. Le vendite al dettaglio sono calate dello 0,4% a dicembre, segnalando una frenata dei consumi, che come sappiamo rappresentano il fulcro del PIL americano. Anche i prezzi alla produzione hanno riportato una flessione dello 0,1% a fronte di una crescita prevista dello 0,2%. Rallenta l’attività manifatturiera, come evidenziato dal New York Empire State Index, sceso poco sopra i 9 punti, mentre nessuna sorpresa c’è stata per le scorte di magazzino, con un incremento in linea con le previsioni.
Nel complesso queste indicazioni sono state lette dal mercato come segnali che anticipano una possibile recessione, sulla scia delle dichiarazioni di Greenspan il quale ha affermato che la congiuntura a stelle e strisce potrebbe entrare in una fase recessiva, secondo quanto segnalato dai dati delle ultime settimane.
Non è servito a nulla il nuovo calo dei prezzi del petrolio che in chiusura si sono riportati poco al di sotto dei 92 dollari, con una perdita di quasi due punti e mezzo percentuali.
Nonostante i tentativi di recupero compiuti nel corso della seduta, gli indici non sono stati capaci di risollevarsi neanche parzialmente, terminando gli scambi a ridosso dei minimi odierni. Il Dow Jones e l’S&P500 hanno ceduto rispettivamente il 2,17% e il 2,49%, mentre il Nasdaq Composite ha lasciato sul parterre il 2,45% a2.417,59 punti, dopo aver segnato un minimo a 2.412 e un massimo a 2.455 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, protagonista in negativo è stato Citigroup, peggior azione del paniere, con una flessione del 7,23%, poco al di sotto dei 27 dollari. La società ha consegnato quest’oggi una pessima trimestrale, annunciando svalutazioni per 18 miliardi di dollari, insieme ad una riduzione del dividendo e ad un taglio della forza lavoro di oltre 4mila unità. Come se non bastasse, l’agenzia S&P ha tagliato il rating sul debito a lungo termine da “AA” ad “AA-“, ritenendo che il 2008 possa essere ancora difficile per il gruppo.
Cade anche JP Morgan che arretra del 5,29% alla vigilia dei risultati del trimestre, pagando pegno anche per la bocciatura di Deutsche Bank, i cui analisti hanno ridotto la raccomandazione a “neutral”.
Male Alcoa che chiude in rosso di quasi li 5%, preceduta da General Motors e da Boeing, in discesa del 4,94% e del 4,21%. Si difende IBM che riporta comunque un ribasso dello 0,64%, riuscendo a limitare i danni grazie alle positive indicazioni di ieri sui conti dell’ultimo trimestre. Poco sotto la parità Altria e Johnson & Johnson, diversamente da Home Depot, unico titolo del listino a chiudere con un piccolo segno più.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, si salva Applied Materials, in ascesa dello 0,65%, mentre perde l’1,69% Intel, in attesa dei conti trimestrali che saranno diffusi dopo la chiusura. In flessione del 2,5% Google e Dell, preceduti da Yahoo che ha subito un ribasso del 3,33%.
Ancora più pesante il bilancio di Apple che chiude in rosso del 5,45%, per nulla aiutato dai dati sulle vendite dell’Iphone, che a poco più di sei mesi dal lancio è stato commercializzato in ben 4 milioni di unità. Nessuna reazione del titolo alla presentazione delle ultime novità del gruppo,con il nuovo laptop ultrasottile e i nuovi servizi di iTunes.
Da segnalare infine il forte calo di Nvidia che mostra una flessione del 7,35%, dopo la mossa di Deutsche Bank che ha tagliato il rating da “buy” a “neutral”, con un nuovo prezzo obiettivo che scende da 43 a 30 dollari.
comunque proviamo a cercare qualche titoletto su cui mettere le mani (o i soldi) quando la buriana sara' passata.....
maramau ha scritto:
DANIELI +1,3% Vicino maxi contratto ad Abu Dhabi
Websim - 15/01/2008 16:05:15
gran bella realta' questa
danieli.......ma attenzione alle insidie.....giusto per dilettarmi a far finta di essere un graficista
vi posto questo "self made grafic" proprio su danieli......il TS è tuttora in cerca di target.....e vista la profondita della "testa" saremmo sui 13€ ..cents + cents - .....
sopra i 19.30 le cose potrebbero cambiare...quindi in caso di ingresso occhio alle quantita è stop sempre inserito....(predico bene e razzolo malissimo!
)